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Cronaca Mesagne

Colpito alla schiena e all'addome, forse ha pagato per uno dei fratelli

MESAGNE – “E adesso toccherà a tuo fratello”. Il killer, nonostante il frastuono provocato dai colpi di arma da fuoco e le grida dei presenti, avrebbe avuto la freddezza di gridare ai presenti che la vicenda non era chiusa con i colpi di pistola sparati al padrone di casa Vincenzo Greco, 35 anni, nativo di San Donaci, residente a Mesagne. Il fratello al quale potrebbe aver fatto riferimento il killer è Antonio, pure lui di San Donaci, in passato collaboratore di giustizia. Ma non si può escludere che possa trattarsi dell’altro fratello, Leonardo, uscito dal carcere una decina di giorni fa.

MESAGNE – “E adesso toccherà a tuo fratello”. Il killer, nonostante il frastuono provocato dai colpi di arma da fuoco e le grida dei presenti, avrebbe avuto la freddezza di gridare ai presenti che la vicenda non era chiusa con i colpi di pistola sparati al padrone di casa Vincenzo Greco, 35 anni, nativo di San Donaci, residente a Mesagne. Il fratello al quale potrebbe aver fatto riferimento il killer è Antonio, pure lui di San Donaci, in passato collaboratore di giustizia. Ma non si può escludere che possa trattarsi  dell’altro fratello, Leonardo, uscito dal carcere una decina di giorni fa.

Il ferimento, come abbiamo già riportato nel precedente servizio, è avvenuto tra le 12,30 e le 13 in via Virgilio, al  civico numero 11, dove abitano i Greco: marito, moglie e un figlio piccolo. Vincenzo Greco è stato raggiunto da due proiettili: uno all’addome e l’altro alla spalla. E’ in prognosi riservata, ma non dovrebbe più essere in pericolo di vita. Ferito di striscio, da una pallottola di rimbalzo, ad una gamba Giovanni C., 17 anni, di San Donaci, figlioccio del padrone di casa.

La casa è al pianoterra. La famiglia è seduta a tavola per consumare il pasto. Ci sono anche il ragazzo  e la fidanzatina, pure lei diciassettenne. Si chiacchiera.  Greco sente il rumore di una motocicletta che passa e ripassa dinanzi casa.  Apre  per vedere chi sia e si trova di fronte un uomo armato di pistola. Due colpi in rapida successione. Le grida di dolore del ferito, la minaccia del killer, le urla di paura della moglie di Greco e del figlio. In tutto questo parapiglia nessuno ha più pensato al sicario, che nel frattempo è risalito sulla motocicletta, guidata da un complice, ed ha fatto perdere le tracce.

Via Virgilio è una stradina a senso unico, piuttosto stretta, con una fila di auto parcheggiate sul lato della casa dei Greco. Proprio dinanzi all’uscio c’è una Punto di colore bianco. Via Virgilio si immette su via Dante, ma prosegue anche per via Savoia. Tutte ugualmente strette e a senso unico. Facile per far perdere le tracce. E infatti quando è scattato l’allarme per i poliziotti non c’è stato nulla da fare. Della moto e dei due killer non è stata trovata traccia.

Alcuni testimoni hanno riferito di questa maxi-moto e di due persone a bordo. Entrambi con caschi da motociclisti che rendono impossibile riconoscere i lineamenti di chi li calza. “Quando siamo arrivate – raccontano due vicine di casa – era già successo. La strada era bloccata e gli investigatori non ci consentivano nemmeno di passare perché stavano facendo i rilievi. L’azione è stata così fulminea che nessuno, a quanto pare, ha avuto il tempo di affacciarsi. Qualcuno dice di avere sentito i colpi e subito dopo un’accelerata violenta. Quando si è affacciato la strada era vuota.

Sul posto sono arrivati poliziotti e carabinieri. La scena del delitto è stata circoscritta e bloccata per impedire inquinamenti delle prove. Pare che non siano stati rinvenuti bossoli. Non si esclude che il sicario possa avere sparato con un revolver. Sulle indagini, il vicequestore Sabrina Manzone e i suoi collaboratori mantengono il massimo riserbo e non si esclude che abbiano già una pista da seguire.

Il movente. Al momento è tutto molto vago. Il ferito ha precedenti per armi ed estorsioni. Ma da tempo ha una esistenza tranquilla. Almeno in apparenza. L’ultimo precedente risale agli anni 1999/2000. Poi si è messo a fare il muratore. In questo periodo era in convalescenza essendo stato operato alla spina dorsale. Ma, ovviamente, potrebbe avere una doppia vita nella quale potrebbe essere coinvolto anche il fratello Antonio, processato anni fa per associazione mafiosa, poi diventato collaboratore di giustizia.

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