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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Coma in auto, Priore salvata dall'Arma

La campionessa di nuoto Monica Priore, 36 anni, originaria di Mesagne, è stata soccorsa il 10 giugno scorso da tre carabinieri appartenenti alle stazioni di Oria e Torre Santa Susanna che transitavano sulla superstrada Bari-Brindisi. La Priore aveva perso conoscenza a causa un picco glicemico. Fortunatamente i militari si sono accorti dell’auto con la donna all’interno e si sono subito fermati per soccorrerla. Monica Priore era già entrata in coma diabetico ed è stata trasferita d’urgenza presso l’ospedale Perrino di Brindisi grazie all’ausilio di un ambulanza del 118.

La campionessa di nuoto Monica Priore, 36 anni, originaria di Mesagne, è stata soccorsa il 10 giugno scorso da tre carabinieri appartenenti alle stazioni di Oria e Torre Santa Susanna che transitavano sulla superstrada Bari-Brindisi. La Priore aveva perso conoscenza a causa un picco ipoglicemico. Fortunatamente i militari si sono accorti dell’auto con la donna all’interno e si sono subito fermati per soccorrerla. Monica Priore era già svenuta in seguito all'ipoglicemia ed è stata trasferita d’urgenza presso l’ospedale Perrino di Brindisi grazie all’ausilio di un ambulanza del 118.

Momenti terribili, quelli vissuti più di un mese fa dalla nuotatrice icona dello sport anche agonistico praticato da portatori di diabete. La donna era in auto da sola sulla statale 16, quando intorno alle 14 del 10 giugno 2012 ha avvertito i sintomi che oramai conosce benissimo perché dovuti alla malattia che l’accompagna da anni. I valori si erano modificati vertiginosamente tanto da farle perdere conoscenza. Pochissimi attimi prima che ciò avvenisse, Monica Priore ha avuto la lucidità di fare un’ultima manovra e di fermare l’automobile sulla piazzola di sosta della supestrada.

Poco dopo sono passati i tre carabinieri della compagna di Francavilla Fontana che hanno subito notato la vettura nella piazzola con accanto alcune persona e una donna donna stesa sull'asfalto. I militari si sono fermati immediatamente chiamando il 118 per soccorrere la campionessa. La 36enne mesagnese, non rispondeva agli stimoli. Quando sono arrivati i sanitari del 118, dopo pochissimi minuti, Monica Priore, è stata caricata in ambulanza e trasferita con codice rosso presso l’ospedale Antonio Perrino di Brindisi.

I carabinieri, inoltre, accertata con rapide telefonate la sua malattia, hanno comunicato questi dati preziosi al personale di soccorso per evitare errori nelle terapie. Fortunatamente la nuotatrice ha ripreso conoscenza poco dopo in ambulanza e tutto è andato per il meglio. Infatti, nei giorni successivi alle sue dimissioni, Monica Priore ha contattato il comando generale dell’Arma chiedendo una mano per rintracciare i carabinieri che le avevano salvato la vita.

L’incontro è avvenuto ieri nella sede della compagnia carabinieri di Francavilla Fon tana, ieri, ed è stato emozionante. Grazie ai soccorsi tempestivi che le hanno salvato la vita, Monica Priore una settimana dopo ha potuto addirittura prendere parte ai Campionati Mondiali di nuoto “Master” che si sono tenuti a  Riccione il 16 giugno, dove si è poi classificata fra i primi 50 nella gara dei tre chilometri. Monica Priore è nota alle cronache nazionali perché è riuscita in  a vere e proprie imprese, malgrado il diabete,  come la traversata dello stretto di Messina, e le maratone che si svolgono nel Golfo di Napoli.

Così Monica Priore racconta la vicenda: "Il 10 giugno sono stata colpita da ipoglicemia grave mentre ero in macchina da sola. Resami conto della cosa sono riuscita fortunatamente ad utilizzare le ultime energie rimaste per fermarmi in una piazzola di sosta, e le ultime cose che ricordo sono che un signore mi ha aperto lo sportello della vettura e mi ha aiutata a scendere: era un civile ed era con altre persone, mi hanno sdraiata sull'asfalto e mi hanno bagnato il volto e poi mi hanno sollevato le gambe dopo di che io ho perso i sensi".

"Presuppongo che qualche vettura che era dietro di me - racconta ancora la nuotatrice - forse notando una guida non proprio precisa da parte mia prima di riuscire ad accostarmi nella piazzola di sosta, ha pensato che non stessi bene, infatti devo ringraziare anche queste persone di cui ignoro i volti ed i nomi che mi hanno prestato il primo soccorso. Dopo essere stata stesa sull'asfalto ho perso i sensi, quindi possiamo parlare di coma ipoglicemico (ovvero calo eccessivo  di zuccheri nel sangue). In quel frangente c'è stato l'arrivo provvidenziale dei carabinieri che hanno chiamato il 118 e che rispondendo ad una telefonata arrivata sul mio cellulare  hanno chiesto all'interlocutore se io soffrissi di epilessia, chi era dall'altra parte ha subito negato questa cosa dicendo che io ero diabetica".

"In questo modo i carabinieri hanno potuto avvisare il medico del 118 del mio problema, permettendo così un intervento corretto da parte del 118 che ha fatto si che io restassi in vita. L'intervento dei carabinieri è stato molto importante, quel giorno si sono incastrati una serie di eventi apparentemente casuali che mi hanno permesso di restare in vita.Inoltre c'è da precisare che nonostante io abbia un ampia esperienza nella gestione della patologia e che anche quel giorno io abbia fatto gli opportuni controlli del caso prima di mettermi alla guida, il caldo eccessivo della giornata a fatto si che la mia glicemia scendesse eccessivamente".

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