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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

“Compa’ seminiamo il panico per la città: si devono prendere paura”

Le intercettazioni nell'inchiesta sui furti contestati a Luca Carriero e Diego Catucci: "Non devono rompere alla Questura, quando vedono la macchina devono dire mado' sono loro. Quattro vagnuni con cappelli, visiera e tatuaggi. Spendo i soldi e me ne frego". Si cercano due complici, sospetti su colpi in gioielleria con bottino di 120mila euro

BRINDISI – “Giriamo per la città compa’, seminiamo il panico sopra una R4, acceleriamo con due ruote sopra il marciapiede. Quando vedono la macchina devono dire mado’, sono loro. A me così mi piace, non devono rompere alla questura su chi arrestare e la gente si deve prendere paura”.

Foto Diego Catucci(FILEminimizer)-2-2-2Foto Luca Carriero(FILEminimizer)-2-2-3Gli arresti sono arrivati a distanza di quasi un anno da quella conversazione intercettata in ambientale: Luca Carriero e Diego Catucci, già coinvolti nel blitz chiamato “Malavita” del 3 febbraio 2014 e condannati in primo grado, sono finiti in carcere ieri mattina, per mano degli agenti della Mobile. Gli stessi che i due proprio non gradivano, tanto che nel 2014 nell’auto in uso a Carriero venne intercettato un dialogo sull’ipotesi di “mettere una bomba sotto la questura, così saltano tutti i blitz”. A suo carico c’è stata una nuova ordinanza alla base della quale, ancora una volta, ci sono conversazioni intercettata nella sua auto, sempre la stessa, una Renault.

Nel provvedimento sono contestati “in concorso” un furto ai danni del Club Regina di Cuori in via Romagna a Brindisi avvenuto l’8 giugno 2016: “si impossessavano della macchina cambia soldi e della somma di 2.262 euro e di 650 euro che erano in un cassetto”. Il giorno dopo, venne presa di mira la tabaccheria in via Materdomini, a Brindisi: “si impossessarono di tabacchi del valore di seimila euro, di biglietti Gratta e vinci per duemila euro e 1300 euro in contanti”.  Il 15 giugno successivo, il terzo colpo a Maglie, provincia di Lecce: “A bordo di una Bmw di colore grigio chiaro, con targa contraffatta, forzarono la serratura del negozio di profumi Elle B portando via prodotti di cosmetica del valore di duemila euro”.

Spaccata tabaccheria via Materdomini-2-2-2

Oltre ai dialoghi ascoltati grazie a una cimice nascosta nella Renault in uso a Carriero, i pedinamenti vecchio stampo dei poliziotti costituiscono “gravi indizi di colpevolezza” per i due brindisini stando alle valutazioni del gip Stefania De Angelis che ha firmato il provvedimento di custodia chiesto dal pm Francesco Vincenzo Carluccio. In mattinata gli indagati saranno ascoltati, alla presenza dei difensori Laura Beltrami e Oreste Nastari, ammesso che intendano affrontare l’interrogatorio di garanzia e non avvalersi della facoltà di non rispondere.

Al momento pesano le intercettazioni, a cominciare da quella “ascoltata” il 27 maggio 2016, con protagonista Carriero: “A quattro vagnuni con i cappelli e con la visiera, pantaloncini e tatuaggi, così è bello compa’, è proprio facile per noi”. All’appello, nella ricostruzione dell’accusa, mancherebbero due brindisini ritenuti complici della coppia Carriero-Catucci, sui quali allo stato c’è più di qualche sospetto: le indagini potrebbero portare a nuovi arresti a stretto giro. “Lo stesso Carriero riferisce di una capacità di spesa notevole e non commisurata da alcun reddito lecito, sicché si può ben ritenere che egli tragga abitualmente da queste condotte i profitti del vivere”, ha scritto il gip. “Il dato si desume dalle intercettazioni del 6 giugno 2016 nella quale vanta di spendere 400-500 euro al giorno”.

Spaccata gioiellerie Renna Petrera-2

L’inchiesta è partita da due furti consumati in due gioiellerie, una a Brindisi e l’altra a Mesagne, il 30 marzo e il 7 aprile dello scorso anno: nel primo caso “quattro banditi a volto coperto, a bordo di una Bmw serie 5 raggiunsero l’oreficeria Renna Petrera in via Numa Pompilio, rione Commenda, e dopo aver oscurato le telecamere con uno spray, tagliarono la saracinesca portando via gioielli per ventimila euro. A Mesagne con tecnica analoga venne presa di mira la Gioielleria Ricci: in questo caso ad agire furono in cinque, stessa auto e identico spray, bottino del valore di centomila euro.

La Bmw è presente in occasione dei furti contestati alla coppia Carriero-Catucci identificata partendo da una terza persona, residente a Brindisi, che secondo gli agenti potrebbe aver preso parte ai colpi in gioielleria e che nel frattempo è stato arrestato, poi scarcerato e di recente condannato per rapina.

I due furti non sono addebitati nel provvedimento di arresto e costituiscono oggetto di altra inchiesta nella quale sarebbero indagati in tre, tra i quali il brindisino giudicato colpevole di azione analoga. Quest’ultimo sarebbe amico di Carriero, sul quale si è poi concentrata l’attività di intercettazione  estesa a carico di Catucci nel momento in cui è stato fatto il nome “Diego”. 

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