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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Ceglie Messapica

Concorso contestato: tranquilla la replica, ma con cento candidati in meno

BRINDISI - Cento candidati in meno. Sono tanti i ragazzi di ogni parte della Puglia, che hanno rinunciato a partecipare alla seconda prova del concorso per istruttore amministrativo bandito dal Comune di Ceglie Messapica. La prima, com’è noto, era naufragata a causa di presunte irregolarità denunciate dai concorrenti stessi, che avevano determinato la decisione della commissione di sospendere la prova. Dopo in baillamme, una porzione consistente di candidati ha rinunciato a partecipare.

BRINDISI - Cento candidati in meno. Sono tanti i ragazzi di ogni parte della Puglia, che hanno rinunciato a partecipare alla seconda prova del concorso per istruttore amministrativo bandito dal Comune di Ceglie Messapica. La prima, com’è noto, era naufragata a causa di presunte irregolarità denunciate dai concorrenti stessi, che avevano determinato la decisione della commissione di sospendere la prova. Dopo in baillamme, una porzione consistente di candidati ha rinunciato a partecipare.

Nel ristorante Tre Trulli, questa mattina alle 8 si sono presentati in 87, sottoponendosi alle due prove scritte del concorso per l’assunzione di due istruttori a tempo indeterminato, uno interno riservato ai dipendenti e uno esterno, nell’area Affari generali ed istituzionali. Stavolta però, i controlli sono stati intensificati per evitare possibili repliche della protesta precedente. Al fianco dei commissari, la presidente Antonia Tarantino e Zanelia Landolfo e Pasquale Tondo, c’erano dipendenti comunali e gli agenti della polizia municipale. A quanto pare, tutto è filato liscio. I candidati hanno eseguito le prove in tutta tranquillità, attendendo l’esito e la convocazione per la prova orale.

Restano sospesi sulla vicenda, intanto, gli interrogativi sollevati dalle opposizioni, centrodestra e centrosinistra. In una missiva indirizzata al prefetto e alla commissione, i consiglieri Nicola Trinchera, Rocco Argentiero e Tommaso Argentiero, citando la norma del regolamento comunale che prevede l’annuncio delle date concorsuali almeno quindici giorni prima dell’esame, hanno invitato la segretaria (nonché presidente della commissione) Antonia Tarantino, ad annullare la prova, dato che la trasgressione al regolamento avrebbe potuto “avere gravi ripercussioni  sull´intera procedura concorsuale con illegittimità e nullità di tutti gli atti posti in essere con grave danno all’ente”. Invito al quale segue formale diffida e notizia al prefetto, interpellato per identica questione anche da dai consiglieri di centrodestra Tonino Piccoli, Domenico Convertino, Francesco Locorotondo e Ciro Argese.

La contestazione sembra avere lasciato sordi gli amministratori, nessuno dei quali ha inteso replicare in alcun modo, sostenendo la assoluta legittimità della procedura e della scelta adottata. I carabinieri al comando del maresciallo Sante Convertini intanto, hanno terminato l’ascolto delle persone informate sui fatti relativi agli avvenimenti del 10 novembre. Chiuso il cerchio degli interrogatori, toccherà verificare se e quali ipotesi di reato possano essersi profilate nel corso della prima prova scritta, decidendo dunque se sia opportuno aprire un fascicolo di inchiesta oppure no.

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