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Cronaca

Concussione, il maresciallo rischia 9 anni

BRINDISI - Per l’accusa il maresciallo va condannato a 8 anni e 11 mesi di carcere e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici per aver fatto pesare la propria divisa al fine di ottenere favori vari, in forma di banconote. Dai caffè a 50 centesimi ai “prestiti” in denaro per più di qualche centinaio di euro, dati per ricompensare l’ interessamento in questioni autorizzative che concernevano i pubblici spettacoli.

BRINDISI - Per l’accusa il maresciallo va condannato a 8 anni e 11 mesi di carcere e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici per aver fatto pesare la propria divisa al fine di ottenere favori vari, in forma di banconote. Dai caffè a 50 centesimi ai “prestiti” in denaro per più di qualche centinaio di euro, dati per ricompensare l’ interessamento in questioni autorizzative che concernevano i pubblici spettacoli.

E anche per aver fatto pressioni sui giornalisti, contattati al telefono perché facessero in modo di convincere alcuni colleghi a non mettere il naso in questioni che avrebbero fatto meglio, secondo il maresciallo, a lasciare perdere. Il carabiniere in questione è Giovanni Buccoliero, 52 anni, alla sbarra dal 2010 per concussione, peculato e rivelazione del segreto d’ufficio.

Oggi il processo è giunto alle ultime battute con la requisitoria del pm titolare dell’accusa, Raffaele Casto, che ha parlato al collegio per più di tre ore riepilogando nel dettaglio tutti i punti salienti delle indagini condotte dalla Squadra mobile di Brindisi, all’epoca dei fatti diretta da Francesco Barnaba.

L’avvio dell’inchiesta seguì a una serie di esposti e querele presentati da titolari di esercizi commerciali, tra cui il proprietario del negozio “La cornice” di Brindisi. Secondo quanto costoro dichiararono il maresciallo forniva protezione in cambio di cifre che potevano arrivare fino a mille euro.

Secondo l’impostazione dell’accusa il maresciallo capo avrebbe perfino favorito il suo amico, il titolare di un noto night di San Pietro Vernotico, garantendogli una certa “indulgenza” in caso di controlli.  L’ordinanza di applicazione della misura cautelare della sospensione dal servizio fu firmata nel 2009 dal giudice per le indagini preliminari Antonia Martalò e fu solo parte annullata dai giudici del Tribunale del Riesame ma Buccoliero è finito ugualmente sotto processo.

Il dibattimento si chiuderà tra due settimane: ora la parola infatti spetta alla difesa, affidata all’avvocato Raffaele Missere. Subito dopo il collegio pronuncerà la sentenza. Buccoliero stamani era in udienza e ha ascoltato senza mai allontanarsi dall’aula Metrangolo del palazzo di giustizia tutta la requisitoria del pm, terminata con una richiesta di pena pari a 8 anni e 11 mesi e con l’interdizione ai pubblici uffici. Sono stati anche letti stralci di intercettazioni telefoniche che proverebbero la sua attività illecita. Il carabiniere si è sempre professato innocente.

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