Traffico di droga dalla Germania e dall'Olanda: un'altra condanna
Emesso un ordine di carcerazione a carico Theodora Van Hell. Fu sorpresa insieme al marito con un carico di cocaina
ORIA - I carabinieri della stazione di Oria, dopo l’esecuzione di analoghi provvedimenti nelle scorse ore, hanno eseguito un ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Lecce, a carico di Patricia Theodora Johanna Van Hell, 46enne di origine olandese, residente in Oria che deve espiare la pena di cinque anni, 11 mesi e 22 giorni.
Il provvedimento scaturisce dalla condanna a seguito di giudizio abbreviato, nell’ambito dell’inchiesta “Finibus” avviata nel marzo del 2015 dalla compagnia carabinieri di Francavilla Fontana.
Nel complesso, a seguito dell’attività coordinata dalla Procura della Repubblica di Brindisi, vennero arrestate 15 persone. L’indagine ha il suo incipit nel marzo del 2015, quando una donna di Oria, all’epoca 29enne, viene arrestata perché trovata in possesso a seguito di perquisizione domiciliare di un ingente quantitativo di hashish. Le investigazioni si spostano alla madre della stessa ed altri soggetti collegati, emerge quindi un importante spaccato riguardante il traffico di notevoli quantità di cocaina proveniente dalla Germania e dall’Olanda e destinata alla provincia di Brindisi.
Stupefacente che frutta un guadagno imponente. I carabinieri nel giro di pochi mesi di indagini serrate effettuano diversi sequestri di stupefacente, di cui uno di quasi 40 chilogrammi di cocaina suddiviso in 40 panetti abilmente occultati nel doppio fondo ricavato all’interno di una Peugeot 3008. Nell’auto che trasporta lo stupefacente c’è la Van Hell, oltre al marito che guida la vettura. Nel corso dell’operazione saranno nel totale 15 le persone arrestate. Oltre all’importante sequestro dei 40 chilogrammi, nell’ambito delle investigazioni i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato svariate dosi di stupefacente con relativo materiale per la pressatura, pesatura e confezionamento delle dosi abilmente occultate anche all’interno di muretti a secco in varie aree rurali.