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Cronaca

“Conti del Comune, situazione disastrosa da tempo”

Franco Leoci: “Non può essere contrabbandato con espressioni concettuali tendenziose o prive di fondamento”

Riceviamo e pubblichiamo il seguente intervento di Franco Leoci sulla situazione finanziaria del Comune di Brindisi

Ho più volte trattato la disastrosa situazione finanziaria del comune di Brindisi e, pertanto,  appare necessaria una breve premessa ancor prima di affrontare l’argomento principe di questi ultimi giorni e cioè quello della richiesta di conoscere, specie da parte di  forze politiche impegnate nella ultima consultazione elettorale  o di componenti l’assemblea del disciolto consiglio comunale, nonché delle dichiarazioni del commissario prefettizio sullo stato attuale della finanza dell’Ente.

franco leoci-2In estrema sintesi, quindi, sul primo punto è da ribadire che la presenza, la volta scorsa, di ben 22 liste, alcune delle quali aventi  argomenti programmatici debordanti dalle finalità normative dell’Ente ed altre con obiettivi non rientranti negli interessi dei cittadini, hanno  avuto quale denominatore comune il numero impressionante di candidati non tutti conoscitori della particolare materia regolante la gestione di un Comune ed è in questo quadro che va visto l’organo assembleare a suo tempo eletto.      

Nel corso dell’Amministrazione di Angela Carluccio ci sono state nomine di componenti di Giunta  sostituiti dopo brevissimo tempo  ed è stato usato e forse talvolta  persino l’affidamento di incarichi di deleghe a consiglieri comunali, si è persa la bussola della ragione politica addirittura adottando irragionevoli (a mio avviso) provvedimenti  per gli amministratori, come il  “codice etico”.   E’ in siffatta situazione e nel presumere in buona fede di rendere un servigio alla cittadinanza, che ho ritenuto utile più volte esternare pubblicamente  la convinzione, suffragata da atti contabili, del pre-dissesto finanziario del Comune e delle sue società partecipate: la verità vera è stata però che poca attenzione è stata rivolta dagli organi comunali  e dall’apparato burocratico sull’argomento, lasciando così marcire sulle sabbie mobili la penosa  questione divenuta ormai  irreversibile. Invero, tentativi di fuga dei buoi dalle stalle per timore di oggettiva responsabilità  circa il tracomatoso  stato di sofferenza contabile dell’Ente,  specie con riferimento alla complessiva  situazione contabile della società partecipata Brindisi Multiservizi, sono stati posti in essere goffamente sicché unitamente ad alcuni organi di informazione ho tentato di evidenziare  in maniera semplice, sì da rendere accessibili,   il tenore delle numerose e gravi  anomalie amministrative emerse nella gestione contabile del Comune ma con il risultato di: vox clamans in deserto.

Sulla base di atti pubblici resi dal Comune e al di là delle personali conoscenze sul tema richiamato,  ho azzardato l’ipotesi che ormai era d’obbligo per la struttura commissariale procedere immediatamente, dandone ampia pubblicità, azionando nel rispetto delle regole previste una conferenza stampa o un separato incontro con forze politiche, ordini  professionali,  organi ed associazioni tutte che insistono sul territorio comunale ivi comprese naturalmente le presenze di organismi  datoriali e sindacali, indicare chiaramente e con lealtà la reale attuale situazione finanziaria dell’Ente. 

Tanto non è accaduto ed il commissario del Comune, Santi Giuffrè , ha ritenuto di indire una pasticciata “conferenza stampa”,  unitamente al sub commissario delegato ai problemi di bilanci, per trattare appunto il problema indicato in  premessa, ma con omissioni di rilevanti fatti più sotto indicati.

Orbene, pur apprezzando e rendendo note alcune coraggiose decisioni adottate dall’Organo commissariale- con la circostanza finalmente ho piacere nel prendere  atto del cambiamento strutturale del provvedimento   di incarico legale ad esterno del Comune secondo la giusta prassi che elimina ora la creazione del debito fuori bilancio ed eventuale danno erariale-non è più possibile tollerare  menzogne o non evidenziare la scorretta gestione contabile, sia pure in buona fede, sulla questione in parola.  Ed allora, signor commissario il problema è grave e non può essere contrabbandato con espressioni concettuali tendenziose o  prive di fondamento o  comunque finalizzato al trasferimento in altra data; come ingiustificabile appare l’atteggiamento dell’Organo di vertice amministrativo e della dirigenza dell’Ente che pur a conoscenza dello stato di decozione non ha inteso esprimere alcuna valutazione  al riguardo. Conseguenzialmente, ho immaginato doveroso superare le preoccupazioni rivenienti dalla difficoltà di rappresentare per iscritto fatti di natura tecnica ben conoscendo l’ alta percentuale di rischio che si corre nella trattazione di detto argomento per le altrui considerazioni di apparire  un saccente o peggio ancora un millantatore della materia relativa agli Enti Locali: niente di tanto e  quindi ho ritenuto giusto significare quanto appresso  conscio di non essere un fatalista contabile e di percorrere la giusta strada non fumosa guidato dal faro di luce puntato  sulle delibere ed atti contabili pubblicati  all’Albo Pretorio. Si fermi illustre commissario e verifichi se è vero che mal si conciliano le sue dichiarazioni, rese appena ieri in conferenza stampa,  intorno alla questione dello stato finanziario del Comune.

Corte dei ContiRisultano notificate agli amministratori dell’Ente ed all’apparato burocratico decisioni (sentenze) dalla Sezione regionale della Corte dei Conti con le quali vengono evidenziate numerose e gravissime irregolarità commesse nella gestione comunale con diffida a provvedere nei termini indicati alla relativa sanatoria. Ma non basta. Risulta adottata dal suo predecessore Cesare Castelli, in data 16 marzo 2016, la delibera con la quale viene assicurato l’assenza di profili di default amministrativo, nonché lo stato di sufficiente equilibrio gestionale della Brindisi Multiservizi, arrivando persino  a puntualizzare che “la pronuncia della Corte dei Conti non assume finalità sanzionatorie, ma è finalizzata a richiamare l’attenzione dell’Ente in funzione di auto correzione in ordine a prassi amministrativo contabili potenzialmente suscettibili di produrre  effetti negativi sugli equilibri economico finanziario dell’Ente stesso da neutralizzare, rimuovere e non replicare in futuro.”.

I provvedimenti suddetti, conosciuti come già detto  dal segretario generale e dalla dirigenza ,oltre che da pochi amministratori,  non risultano notificati ai componenti dell’Organo assembleare tant’ è che il solo Movimento 5 Stelle ha  inoltrato  formale denuncia alla Corte dei Conti per il mancato invio degli atti adottati dalla Magistratura contabile a detta forza politica. Alla luce di quanto innanzi risulterebbe che,  oltre al citato movimento  ed a quello rappresentato dall’Articolo 1 non presente all’epoca dei fatti sullo scenario politico,  non vi è certezza di persone, Movimenti e Partiti che interessati alla prossima consultazione elettorale conoscano la gravità delle delibere più sopra citate che non consentono un sereno svolgimento delle elezioni,  non danno sicurezza nella stesura di un bilancio programmatico e costituiscono forte drenaggio per una durevole previsione di un nuovo Organo di gestione comunale. E’ evidente che ricade sul Commissario la rimozione dello stato di impedimento alla regolare e sana gestione della cosa pubblica e quindi nell’ambito della gestione straordinaria affidata dalla vigente  normativa ha il dovere immediato di azionare tutti i meccanismi al fine di consentire a Brindisi la possibilità di gestire, sia pure nella speranza di poter superare prossimamente lo  stato confusionale venutosi a creare, la realizzazione degli obiettivi concreti avvertiti dalla Comunità.

In un precedente articolo ho espresso la considerazione, peccando ingenuamente di presunzione, che non esistono uccelli da ripasso su questo territorio per fischiettare, per esempio, inesistenti possibilità di tagli alla Tari o di ridicoli contrazioni di spese negli interessi della cittadinanza e che non potranno non essere rilevati i numerosi danni erariali verso l’Ente per i quali  potrebbero emergere responsabilità  da parte del locale  Collegio dei Revisori o dei gestori del Comune.

 In  conclusione, la rincorsa oggi  da più parti nel richiedere lumi sullo stato finanziario dell’Ente potrebbe riservare delle sgradite  sorprese per tutti coloro che conoscendo i contenuti delle delibere più sopra richiamate ed avendone titolo non hanno inteso operativamente svolgere il ruolo assegnato dalla posizione rivestita.

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