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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

"Tedesco ucciso dopo una lite tra bimbi per un vestito sporco di panna”

Per l'avvocato delle parti civili sono da contestare le aggravanti dei futili motivi e della premeditazione: "Si organizzarono per ammazzarlo". La Procura ha già chiesto l'ergastolo per Andrea Romano, Alessandro Polito e Francesco Coffa, ritenuti colpevoli del delitto di Ognissanti

BRINDISI – “Cosimo Tedesco venne ucciso all’indomani di un litigio avvenuto a una festa tra bambini: i piccoli bisticciarono per un po’ di panna che aveva sporcato il vestito di uno di loro e i grandi vendicarono quello che venne visto come un affronto e si organizzarono per portare a termine il piano”.

cosimo tedesco-4L’avvocato Paolantonio D’Amico in nome e per conto del figlio della vittima (in foto), Luca Tedesco, rimasto ferito nella sparatoria del primo novembre 2014,  della mamma Marta Capozza e della nonna Anna Maria Morciano, ha chiesto la contestazione delle aggravanti dei futili motivi e della premeditazione nei confronti dei tre brindisini, sotto processo in abbreviato, per l’omicidio.

Sono imputati Andrea Romano, Alessandro Polito e Francesco Coffa (nelle foto a seguire), per i quali il pubblico ministero nella scorsa udienza, ha chiesto la condanna all’ergastolo sottolineando i profili di responsabili legati al fatto di sangue che avvenne in un condominio di piazza Raffaello, rione Sant’Elia.

Andrea Romano-2Carcere a vita è stato chiesto dal penalista che rappresenta le parti civili costituite nel giudizio: l’avvocato D’Amico, già in sede di udienza preliminare, depositò istanza con richiesta di risarcimento danni pari a un milione e mezzo di euro, somma indicata a mero titolo indicativo, come conseguenza diretta della morte di Cosimo Tedesco e del ferimento del figlio Luca. Nessuna richiesta, invece, da parte del fratello della vittima, Giuseppe Tedesco, condannato in via definitiva all’ergastolo per tre omicidi ricostruiti dal pentito Vito Di Emidio, alias Bullone.

Nell’udienza di oggi (26 aprile) il penalista ha rimarcato i profili delle aggravanti, evidenziati nel capo di imputazione perché il fatto di sangue sarebbe scaturito a distanza di 24 ore da un litigio nel corso della festa di compleanno di una delle figlie minorenni di Andrea Romano a cui erano presenti congiunti della famiglia Tedesco.

Alessandro Polito-2In seguito al diverbio, i tre si sarebbero adoperati per convocare Cosimo Tedesco e all’appuntamento, sempre secondo l’impostazione accusatoria, a cui l’avvocato di parte civile ha fatto riferimento, specificando che in tal senso la prova sarebbe costituita dalle telefonate evidenziate dai tabulati. All’incontro si sarebbero fatti trovare armati, mentre una quarta persona faceva da palo. Quest’ultima è stata identificata in un ragazzo che all’epoca non aveva ancora compiuto i 18 anni e per questo motivo nei suoi confronti si procede separatamente, essendo la competenza  della Procura per i minorenni di Lecce.

Tedesco aveva 52 anni. Venne raggiunto da sei colpi di pistola e morì in ospedale a distanza di poche ore dall’arrivo in condizioni già disperate. Nella stessa circostanza rimase ferito il figlio, Luca, e per questo i tre sono accusati anche di tentato omicidio, che riportava ferite da arma da fuoco all’addome e alla mano sinistra.

Francesco CoffaGli imputati sono accusati, inoltre, di detenzione illegale di armi da sparo, tra cui una Beretta calibro 9 con matricola abrasa. Romano risponde anche di evasione dagli arresti domiciliari perché in quel periodo era ristretto nella sua abitazione di residenza, per effetto dell’ordinanza del gip presso il Tribunale di Forlì: dopo aver commesso l’omicidio, si sarebbe allontanato  allo scopo di procurarsi l’impunità, rendendosi irreperibile sino al 25 febbraio, quando venne arrestato dai carabinieri a San Vito dei Normanni. Il giovane è accusato anche di aver detenuto una pistola semiautomatica calibro nove con sei proiettili, di ricettazione dell’arma e di aver formato un documento di identità falso. La carta d’identità era valida per l’espatrio, era stata rilasciata dal Comune di Latiano e riportava il nome di un ragazzo del posto.

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Cinzia Cavallo, Massimo Murra, Agnese Guido, Giuseppe Corleto e Ladislao Massari. Oggi hanno preso parole i legali Murra e Guido per le arringhe.

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