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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Torchiarolo

Dall'ascia ai campi, ma di Cannabis

TORCHIAROLO – Un anno e mezzo fa fu arrestato con l’accusa di tentato omicidio perché aggredì il padre con un’ascia, ieri è stato sorpreso in un immenso campo nell’agro di Torchiarolo mentre stava innaffiando 232 piantine di canapa indiana. Torna in carcere il 27enne Stefano Nuzzaci. Questa volta dovrà rispondere di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

TORCHIAROLO – Un anno e mezzo fa fu arrestato con l’accusa di tentato omicidio perché aggredì il padre con un’ascia, ieri è stato sorpreso in un immenso campo nell’agro di Torchiarolo mentre stava innaffiando 232 piantine di canapa indiana. Torna in carcere il 27enne Stefano Nuzzaci. Questa volta dovrà rispondere di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

A scoprire la piantagione di sostanza stupefacente, opportunamente recintata e occultata sotto alberi e arbusti vari, sono stati i carabinieri della stazione di San Pietro Vernotico guidati dal maresciallo Giuseppe Pisani.

Nel primo pomeriggio di ieri i militari sanpietrani, nell’ambito di un’attività investigativa tesa al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti, hanno pedinato alcuni soggetti già coinvolti in attività di spaccio. Partendo dalle campagne sanpietrane, costeggiando il noto canale “Infocaciucci” i carabinieri si sono imbattuti in una vera e propria piantagione di Cannabis indica al confine tra San Pietro e Torchiarolo, nel territorio di competenza di quest’ultimo comune.

Il campo, immenso, era recintato e lungo il suo perimetro erano stati piantati alberi da frutto e arbusti. All’interno della distesa di marijuana c’era il 27enne torchiarolese impegnato in attività di giardinaggio. Stava innaffiando e curando le piantine.

Inutile dire che ogni tentativo di fuga del ragazzo è stato vano. Quello che stava facendo era inequivocabile. Nuzzaci è stato trasportato in caserma e nella tarda serata di ieri il pubblico ministero di turno, Raffaele Casto, ne ha disposto l’arresto in carcere.

Le piantine di marijuana, che se fossero state fatte crescere avrebbero fruttato migliaia di euro, sono state tutte estirpate e sequestrate. I carabinieri ora sono alla ricerca di eventuali altri complici del giovane torchiarolese, perché è un po’ improbabile che una distesa di quella superficie poteva essere gestita da una sola persona.

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