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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

"Politica asservita"

L’inchiesta le istituzioni baresi, la procura parla di forte influenza degli indagati sulla politica del capoluogo di regione

BARI – L’inchiesta scuote le istituzioni baresi, la procura parla di forte influenza degli indagati sulla politica del capoluogo di regione. Ma intanto il sindaco di Bari, Michele Emiliano, ha chiesto ufficialmente alla Procura della Repubblica di Bari gli atti istruttori del procedimento penale sfociato in una serie di arresti nell'ambito dell'inchiesta su alcuni appalti pubblici in città. La richiesta è stata avanzata, spiega un comunicato dell’amministrazione comunale, “al fine di poter avviare l'indagine amministrativa interna necessaria per l'accertamento delle eventuali illegittimità e per la consequenziale adozione degli atti opportuni”.

L'amministrazione comunale “segue il procedimento penale - prosegue la nota - come parte offesa sin dal 2007. All'esito dell'acquisizione e dello studio degli atti il sindaco di Bari si riserva ogni commento e valutazione. È infatti necessario, prima di tirare qualunque conclusione - termina la nota - leggere tutti gli atti delle lunghe e laboriose indagini effettuate dalla Procura di Bari”. 

“Pubblici ufficiali al loro servizio” - Lo scrivono i pm Francesca Romana Pirrelli e Renato Nitti nella richiesta di misura cautelare sulla base della quale ieri sono stati disposti gli arresti domiciliari. L'esito delle indagini ha rivelato l'esistenza - secondo i pm - di “una sorta di mercimonio della funzione pubblica negli uffici strategici per le opere pubbliche dell'amministrazione di Bari in cui le attività e gli atti che si formano sono funzionali agli interessi del gruppo”. In particolare, “il contenuto degli atti amministrativi è stato concordato, se non addirittura imposto (nelle numerose riunioni riservate, tenute peraltro negli uffici comunali, tra i dirigenti dell'amministrazione comunale e i rappresentanti dell'impresa), tra imprenditore e uffici dell'amministrazione ed è stato finalizzato al perseguimento del massimo profitto in danno degli interessi della collettività”.

Gli imprenditori hanno avuto una “forte influenza politica” all'interno “delle formazioni politiche di maggioranza nel governo regionale e comunale” e “potevano contare sull'amicizia di diversi consiglieri e assessori della giunta comunale con i quali intrattenevano numerosissime conversazioni telefoniche e riunioni con cadenza settimanale in cui discutere la linea politica del gruppo della Margherita”.

Sannicandro si difende - Reagisce subito l’assessore comunale chiamato in causa. Elio Sannicandro, titolare della delega all’Urbanistica,  ha diffuso una nota dichiarando la propria estraneità in merito alla vicenda oggetto di indagini da parte della magistratura che ha portato agli arresti di imprenditori baresi. “A proposito della vicenda in cui appaio al centro dell'inchiesta mediante una montatura giornalistica costruita ad hoc assemblando foto, virgolettati e titoli con modalità del tutto forzate e scorrette sul piano dell'informazione, è doveroso chiarire - scrive Sannicandro - la mia totale estraneità alla vicenda giudiziaria in corso, non essendo indagato e non avendo l'intercettazione in questione alcuna rilevanza penale”.

“Ho espressamente richiesto i disegni finali (as built) per essere certo - afferma Sannicandro - che fossero pienamente rispondenti a quanto realizzato, consapevole della possibilità (e non della certezza) che vi fossero state delle modifiche in corso d'opera (cosa che può accadere nel passaggio dal piano urbanistico alla realizzazione effettiva). Quindi non ero consapevole di alcuna 'difformità' acclarata e a tutt'oggi non conosco né ho preso parte ad alcuna procedura amministrativa riguardante le opere oggetto d'indagine”.

Infatti, conclude l’assessore all’Urbanistica del Comune di Bari, “in qualità di assessore all'Urbanistica dall'agosto 2009, non mi sono occupato dei piani urbanistici di via Pappacena e di S. Fara (approvati nel 2003), némi sono occupato dei due parcheggi in Piazza G. Cesare e Piazza Cesare Battisti (appaltati nel 2003), come pure non mi sono occupato del Direzionale San Paolo (appaltato nel 2007)”.

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