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Cronaca Ostuni

La polizia rivela nomi e dettagli della scontro con i banditi sulla 379

La polizia ha fornito stamani, ad alcuni giorni dai fatti, resoconto, nomi e immagini della drammatica operazione di servizio contro una banda barese specializzata in assalti ai bancomat, intercettata in un’area di servizio di Rosa Marina il 7 febbraio

OSTUNI – La polizia ha fornito stamani, ad alcuni giorni dai fatti, resoconto, nomi e immagini della drammatica operazione di servizio contro una banda barese specializzata in assalti ai bancomat, intercettata in un’area di servizio di Rosa Marina il 7 febbraio. I due membri del commando arrestati durante l’operazione sono entrambi di Bari: Pasquale Ferri, 47 anni, l’autista della Volvo S60 a bordo della quale viaggiava il gruppo, e il complice Antonio Baldassarre, di 50 anni.

FERRI P. nato a Bari (BA) classe 1970-2BALDASSARRE A. nato a Bari (BA) classe 1967-2Il pm della procura di Brindisi Emanuela Pellerino, che segue il caso ha ipotizzato a carico di entrambi, in concorso con gli altri due complici ancora irreperibili, i reati di tentato omicidio degli operatori delle due pattuglie del commissariato di Ostuni impegnate nel servizio, tentata rapina aggravata, porto e detenzione abusivi di arma da fuoco, resistenza a pubblico ufficiale danneggiamento aggravato (dell’autovettura di servizio polizia), spari in luogo pubblico, uso di atto falso, utilizzo di apparati ricetrasmittenti, possesso ingiustificato di arnesi atto allo scasso ed altro.

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La descrizione dei fatti fornita stamani dal commissariato, espletate le prime indagini urgenti, è come già detto drammatica: la scena è quella del piazzale della stazione di servizio Total Erg sulla carreggiata sud della superstrada 379, all’altezza del villaggio di Rosa Marina e di quello del Pilone, trasformata in un recinto dove la grossa Volvo della banda di rapinatori ha imperversato per alcuni, lunghi minuti, provando a sfondare il blocco delle due vie di entrata e uscita sbarrate dalle auto civetta della polizia, tra spari e tentativi di travolgere i poliziotti.

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Tutto è cominciato alle 17,30 circa del 7 febbraio, quando le due pattuglie del commissariato (una con a bordo anche il dirigente, commissario capo Gianni Albano), hanno individuato la Volvo S60 diretta a sud, che entrava nell’area di servizio Total Erg. La vettura si è affiancata alle colonnine del carburante, per fare rifornimento. Gli individui a bordo indossavano passamontagna. Nel piazzale è entrata anche una delle auto-civetta, andato a collocarsi di traverso sull’uscita dell’area di servizio, mentre la seconda si poneva posizione analoga sulla via di accesso.

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A quel punto i banditi si sono resi conto di trovarsi in trappola, e sono ripartiti puntando decisamente contro l’auto della polizia che sbarrava la strada all’uscita della Total Erg, costringendo il dirigente del commissariato a lanciarsi di lato per evitare di essere travolto. Non potendo comunque farsi strada in quella direzione, il conducente della Volvo ha effettuato una brusca inversione dirigendosi verso il secondo varco, quello contromano. Anche qui, puntando contro l’auto civetta collocata di traverso.

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A bordo della seconda vettura di servizio c’era il conducente, che per evitare l’impatto ha dovuto innestare la retromarcia finendo con la coda del veicolo in una delle aiuole. Tuttavia, anche da quella parte la Volvo dei rapinatori non è riuscita a farsi strada. In quel frangente è stato esploso da uno degli occupanti della Volvo – riferisce la polizia – un colpo di pistola.

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Ferri, il membro della banda poi arrestato assieme ad uno degli altri tre banditi, non si è però arreso continuando la gimkana all’interno dell’area di servizio, puntando ancora i poliziotti che erano scesi dalle auto civetta e che si trovavano nei varchi all’altezza delle colonnine del carburante, tra i quali sempre il dirigente, costretto nuovamente a scartare di lato per evitare di essere investito. La stessa cosa pochi istanti prima aveva fatto uno degli ispettori della squadra di polizia giudiziaria del commissariato, all’altezza del secondo varco della stazione di servizio.

Una volante del commissariato di Ostuni-2

A quel punto, lo stesso commissario capo Albano ha esploso alcuni colpi di pistola in aria, poi uno verso gli pneumatici della Volvo. Il grosso veicolo a quel punto si è fermato, ma pochi secondi dopo, mentre i poliziotti si avvicinavano, le quattro portiere si sono spalancate, e i banditi si sono lanciati verso la parte posteriore dell’area di servizio, per fuggire a piedi. Alcuni di loro avevano le armi in pugno, come uno dei due baresi catturati, che aveva nuovamente infilato la pistola nella cintura solo nel tentativo di scavalcare un muretto. Due dei rapinatori, però riuscivano ad allontanarsi nel comprensorio di Rosa Marina, portandosi dietro le armi personali. Nel bilancio della polizia, tre membri dei due equipaggi giudicati guaribili in 10 giorni.

Ma la banda, oltre a lasciare sul campo i due arrestati e la vettura di provenienza furtiva, dotata di targhe posticce, l’intera attrezzatura per scardinare le casse dei bancomat: la solita bombola di gas per provocare l’esplosione, strumenti da taglio flessibili, radio ricetrasmittenti sintonizzate sulle frequenze delle forze dell’ordine. Le indagini tese alla cattura degli altri due rapinatori proseguono.

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