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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Dixan, Dash e Infasil non originali: imputati due commercianti del Brindisino

Uno risiede a Cellino San Marco e l’altro a San Donaci. Complessivamente sono stati rinviati a giudizio 39 persone

BRINDISI – Dixan, Infasil, Dash e ancora ChanteClair e Chilly non originali, ma falsi autentici: l’accusa di contraffazione è stata confermata anche nei confronti di due commercianti del Brindisino, rinviati al giudizio del Tribunale, a conclusione dell’inchiesta chiamata Bolle di sapone. Gli imputati, complessivamente, sono 39 e sono per lo più leccesi.

Il processo

Uno è residente a Cellino San Marco e l’altro a San Donaci. Entrambi sono imputati e piede libero: il processo avrà inizio il prossimo primo luglio, stando alla data stabilita nella giornata di ieri dal gup salentino Carlo Cazzella, di fronte al quale si è svolta l’udienza preliminare.

Tra gli imputati  figura Tommaso Montedoro, di Casarano, indicato come il presunto capo dell’omonimo clan ritenuto di stampo mafioso, disarticolato nel blitz dell’Antimafia chiamato Diarchia con gli arresti eseguiti agli inizi del mese di giugno 2017: in questo troncone di, è accusato di contraffazione e introduzione nello Stato italiano di prodotti falsi, con etichette mendaci. La gestione, stando alla ricostruzione della Procura, sarebbe stata affidata a un sodalizio del quale avrebbero fatto parte 27 persone residenti in provincia di Lecce. Tra i reati fine del sodalizio, contestata anche l’evasione fiscale. I brindisini avrebbe avuto, secondo la ricostruzione dell’accusa, ruoli marginali contestati con riferimento all’apposizione dei tappi di chiusura alle confezioni identiche a quelle originali.

L’inchiesta

I capi di imputazione sono il risultato degli accertamenti condotti dai militari della Guardia di Finanza di Otranto nel periodo di tempo compreso tra il 2010 e il 2013. Le indagini hanno portato a ritenere che ci sia stato un sodalizio che avrebbe gestito la commercializzazione di un milione e 190mila euro prodotti, risultato della contraffazione. Il primo risultato dei finanzieri risale al mese di giugno 2013, quando finirono sotto sequestro 700mila etichette, nell’operazione chiamata Bolle di sapone. Furono controllati decine di negozi tra le province di Lecce e Brindisi.

Le indagini hanno portato a scoprire un capannone nel quale venivano prodotti i detersivi tarocco, versati in contenitori ai quali venivano apposte le etichette dei marchi noti, queste ultime riprodotte nella zona. Con danni anche di immagine per le multinazionali, leader nel settore dei prodotti per l’igiene della casa e della persona.

Parti civili e collegio difensivo

Il gup ha ammesso la costituzione di parte civile delle società The Procter & Gamble Company e Real Chimica, ai fini della richiesta di risarcimenti danni, anche sul piano dell’immagine. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati: Laura Beltrami, Rocco Vincenti; Salvatore Centonze, Alessandro Stomeo; Amilcare Tana; Mario Coppola; Andrea Starace; Luigi Corvaglia; Antonio Savoia; Luigi e Roberto Rella; Luigi Covella; Luca Puce; Stefano Chiriatti; Antonio Romano; Pietrantonio Grieco e Fulvio Pedone.

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