rotate-mobile
Cronaca

Due rapinatori attesi al varco/ Video

BRINDISI – Stavano solo aspettando il prossimo colpo gli agenti della squadra mobile della questura di Brindisi, che alle 3,30 della notte scorsa hanno arrestato i due responsabili della rapina al supermercato Dok di via Belgio al quartiere Bozzano perpetrata poche ore prima. La città era presidiata dai poliziotti in borghese da diversi giorni, ormai. Ieri sera, finalmente, la svolta e la sospirata tregua per tutti i commercianti e pizzaioli della città che per otto mesi sono diventati bersaglio della “banda dello scooter”.

BRINDISI – Stavano solo aspettando il prossimo colpo gli agenti della squadra mobile della questura di Brindisi, che alle 3,30 della notte scorsa hanno arrestato i due responsabili della rapina al supermercato Dok di via Belgio al quartiere Bozzano perpetrata poche ore prima. La città era presidiata dai poliziotti in borghese da diversi giorni, ormai. Ieri sera, finalmente, la svolta e la sospirata tregua per tutti i commercianti e pizzaioli della città che per otto mesi sono diventati bersaglio della “banda dello scooter”.

In carcere con l'accusa di rapina a mano armata in concorso, ci sono finiti il 18enne brindisino Michael Maggi e un suo complice, sempre brindisino, che tra due mesi diventerà maggiorenne. Entrambi con precedenti. Su disposizione del pubblico ministero di turno Milto De Nozza (per il 18enne) e del pm di turno del tribunale per minori di Lecce, Imerio Tranis, i due sono stati rinchiusi nel carcere di via Appia a Brindisi, Maggi, e nel Centro di prima accoglienza per minori a Lecce. il 17enne.

Da quanto hanno accertato i poliziotti della Mobile, diretta dal vicequestore Alberto Somma, i due farebbero parte di un gruppo di almeno sette elementi. “Non un'organizzazione”, ha precisato il questore di Brindisi, Alfonso Terribile che questa mattina ha partecipato alla conferenza stampa dell'arresto, “ma una banda dove tutti hanno ruoli interscambiabili”. Gli scooter e i caschi utilizzati (due e due) sono sempre gli stessi degli ultimi tredici colpi messi a segno da gennaio di quest'anno fino a ieri sera ai danni di pizzerie e attività commerciali. I soggetti responsabili variano di volta in volta. Anche le armi utilizzate, un fucile calibro dodici e pistole giocattolo, sono state sempre le stesse.

I due finiti in cella la notte scorsa, alla presenza dei loro legali di fiducia (Gianvito Lillo per Maggi e Cinzia Cavallo per il minorenne), si sono assunta la paternità della rapina perpetrata poche ore prima ai danni del supermercato Dok di Brindisi. Saranno ulteriori indagini a stabilire se Maggi e il suo complice sono i responsabili degli altri colpi. Il resto della banda è ancora in giro.

La rapina che ha portato alla svolta nelle indagini sulla “banda dello scooter” è stata perpetrata alle 20 di ieri sera, in soli sette secondi. I banditi hanno agito con il volto coperto da casco (uno di colore scuro e l'altro di colore chiaro), uno di essi era armato di pistola. Sotto la minaccia dell'arma si sono fatti consegnare l'incasso delle tre casse presenti all'interno del supermercato e un contenitore in cui erano depositate monete. In quel momento nell'esercizio pubblico, oltre al personale dipendente c'era un cliente.

Sono fuggiti via in pochissimi secondi a bordo di uno scooter  (Mbk Flipper di colore grigio chiaro, risultato poi essere provento di furto), parcheggiato a pochi metri di distanza dal supermercato. Sul posto si è subito portata una pattuglia della sezione Volanti e tutti gli uomini della Mobile che ieri sera stavano lavorando in borghese sparsi per la città proprio in attesa di un eventuale colpo. La scena della rapina è stata ripresa per intero dal sistema di video sorveglianza presente nell'esercizio commerciale.

I poliziotti hanno visionato attentamente i fotogrammi ed è bastato questo per  fare (finalmente) luce sulle indagini. Nonostante i due rapinatori avessero mascherato accuratamente il loro volto, gli investigatori non hanno avuto dubbi sulle loro identità. Maggi è mancino ed era lui che impugnava la pistola. Lo ha fatto, con l'intento di confondere gli investigatori, con la mano destra ma il modo in cui stringeva l'arma non era corretto.

Un dettaglio che non è sfuggito agli uomini del reparto antirapina. I suoi occhi, nonostante fossero protetti dalla visiera del casco, erano inconfondibili. Michael Maggi è una vecchia conoscenza delle forze dell'ordine, nonostante la giovane età si è reso responsabile di diversi reati. I poliziotti lo conoscevano bene, il questore Alfonso Terribile, aveva avuto una lunga chiacchierata con lui proprio a gennaio scorso quando fu catturato sempre per lo stesso reato. Era minorenne ed era sempre stato rilasciato e affidato alla famiglia.

Gli inquirenti lo descrivono come un “ragazzo educato”, gentile e a modo. Gli è sempre stata concessa un'altra chance. Questa volta, però, no. Quando i poliziotti hanno visionato i fotogrammi e hanno avuto la certezza che quei due rapinatori erano coloro su cui da mesi erano piovuti molti sospetti, si sono precipitati in via Appia, dove vive il 18enne insieme alla madre. Il primo a essere acciuffato è stato il minorenne, si trovava all'altezza della clinica Salus nei pressi dell'abitazione di Maggi. Aveva circa trecento euro in tasca. La rapina aveva fruttato mille euro.

Alle 22.45 è stato arrestato il suo complice, il maggiorenne. I poliziotti lo hanno trovato nel parco dell’ex Cesare Braico, a pochi metri di distanza dalla clinica Salus. Aveva ancora i jeans (di colore scuro e caratterizzati da una vistosa cerniera nella tasca anteriore) e le stesse scarpe da tennis di colore bianco e nero indossati nella rapina. Nella sua stanza da letto, in un cassetto del comodino, è stata trovata la somma contante di 85 euro e un casco da moto senza visiera di colore nero. Prove schiaccianti per la flagranza del reato. I due, poi, hanno anche confessato.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Due rapinatori attesi al varco/ Video

BrindisiReport è in caricamento