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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Ostuni

Elezioni: chi c'é dei nostri nella gallery de L'Espresso

Ogni qualvolta si avvicina il periodo elettorale l'Espresso, il settimanale di proprietà di Carlo De Benedetti, raccoglie in una fotogallery il peggio dei manifesti elettorali. Ora che l'election day è alle porte (31 maggio) la rivista ha messo insieme i giochi di parole meno riusciti, le più grandi sviste, frutto degli incubi scaturiti dalle menti dei pubblicitari prestati alla politica sparsi per la penisola

BRINDISI - Ogni qualvolta si avvicina il periodo elettorale l’Espresso, il settimanale di proprietà di Carlo De Benedetti, raccoglie in una fotogallery il peggio dei manifesti elettorali. Ora che l’election day è alle porte (31 maggio) la rivista ha messo insieme i giochi di parole meno riusciti, le più grandi sviste, frutto degli incubi scaturiti dalle menti dei pubblicitari prestati alla politica sparsi per la penisola.

E tra candidati Pd con pannolini in mano, leghisti che appongono la propria faccia dietro mazzi di carte da gioco napoletane e grillini che si spostano tanzarella-3letteralmente delle fette di prosciutto dagli occhi, è presente anche un politico nostrano: Domenico Tanzarella, ex sindaco di Ostuni e candidato alle regionali con la lista “Emiliano Sindaco di Puglia”. A dir la verità, il santino dell’ex primo cittadino della Città Bianca, non presenta brutture tali da compararlo con quelli presenti nella galleria fotografica, sarà stata la foto non tanto clemente o la frase ad effetto “Non uno qualunque” che sparge attorno al candidato un allure da privilegiato, tanto forse è bastato al realizzatore della fotogallery per trasformarlo una slide sul sito del settimanale.

Ma non finisce qui, perché la rivista dedica un piccolo speciale ad un altro volto noto della politica locale: l’Onorevole Toni Matarelli. All’interno della rubrica “Il politico della settimana” al deputato ex Sel, ora passato nel gruppo Misto, viene dedicato un lungo trafiletto dove, senza tanti giri di parole, li si da del “traditore”, sempre virgolettato certo. Proprio la scelta di cambiare partito, preceduta dalla volontà di votare a favore del disegno di legge del Governo (l’Italicum è stato approvato con 334 voti a favore e 61 contrari ndr), ha scatenato le accuse dell’autore dell’articolo che, dopo aver delineato la sua carriera politica e i suoi exploit parlamentari, si è lanciato in descrizioni che se non si possono giudicare offensive poco ci manca. 

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