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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca San Donaci

Era una bomba ad alto potenziale

CELLINO SAN MARCO – Un ordigno ad alto potenziale fabbricato da professionisti e fatto esplodere per lasciare un messaggio forte e chiaro a chi da qualche mese sta facendo piazza pulita tra gli spacciatori di San Donaci. Un vero e proprio attacco alle istituzioni, una risposta della criminalità a chi fa il proprio dovere.

CELLINO SAN MARCO – Un ordigno ad alto potenziale fabbricato da professionisti e fatto esplodere per lasciare un messaggio forte e chiaro a chi da qualche mese sta facendo piazza pulita tra gli spacciatori di San Donaci. Un vero e proprio attacco alle istituzioni, una risposta della criminalità a chi fa il proprio dovere.

L'attentato della notte scorsa ai danni della nuova abitazione, non ancora occupata, in via Pio La Torre a Cellino San Marco, del maresciallo dei carabinieri di San Donaci, Francesco Lazzari, di origini sanpietrane ex comandante della  stazione di Torre Santa Susanna, non può essere interpretato diversamente. Almeno fino a quando non emergeranno indizi diversi da quelli rilevati fino a questo momento.

Il maresciallo dei carabinieri Francesco Lazzari, dal cinque settembre scorso, giorno in cui è stato ammazzato a colpi di pistola e fucile il 29enne del posto Antonio Presta, in una pubblica via, non si è fermato un solo istante nell'attività investigativa riguardante questo omicidio. Ha eseguito numerose perquisizioni domiciliari che in più occasioni si sono concluse con arresti. L'ultimo risale al dieci dicembre quando è finita in manette una 39enne perchè trovata in possesso di sei chili di marijuana. Ventiquattro ore prima, invece, era stato arrestato un minorenne perchè trovato in possesso di 800 grammi della stessa sostanza.

Se questi interventi hanno a che fare con l'attentato dinamitardo della notte scorsa ai danni dell'abitazione del comandante della stazione di San Donaci, saranno i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Brindisi, guidati dal capitano Mariano Giordano a stabilirlo. Al vaglio degli investigatori, però, ci sono tutte le ipotesi anche quella che può essere collegata con l'arresto del 35enne di San Donaci Sergio Dell'Anna del 13 dicembre scorso ritenuto responsabile di una rapina perpetrata ai danni di un istituto di credito tedesco.

I militari questa mattina si sono recati sul posto insieme agli uomini del reparto investigativo scientifico che hanno eseguito tutti i rilievi necessari a stabilire la dinamica dell'attentato dinamitardo. Al momento gli investigatori sono riusciti a stabilire che l'ordigno è stato fabbricato artigianalmente da chi non è per niente ignorante in materia. Era ad alto potenziale e si esclude che sia stato caricato di tritolo, con tutta probabilità la bomba fatta esplodere presso l'abitazione del maresciallo Lazzari era composta da polvere di mina, facilmente reperibile.

Anche il tritolo, però, non è un esplosivo che non si trova in giro. Solo qualche mese fa (e precisamente il 17 marzo scorso) i carabinieri della stazione di Squinzano (Le) trovarono 47 chilogrammi di saponette di tritolo abbandonati sulla spiaggia di Torre Rinalda. L'ordigno fatto esplodere la notte scorsa in via Pio La Torre a Cellino San Marco che ha danneggiato la villetta su due piani del sottufficiale sanpietrano di stanza a San Donaci, è stato posizionato intorno all'una davanti al portoncino di ingresso dell'abitazione. I criminali per raggiungerlo hanno dovuto scavalcare il muro di cinta della villetta alto poco meno di un metro.

L'esplosione ha completamente divelto il portoncino in legno che è stato scaraventato all'interno dell'abitazione. Il maresciallo e la sua famiglia non si sono ancora trasferiti nella nuova casa ma la villetta è già pronta per essere abitata. Il boato è stato udito dalla vicina San Pietro Vernotico ma non dai dirimpettai della famiglia Lazzari, che avrebbero raccontato agli investigatori che hanno sentito uno scoppio ma che lo hanno collegato all'esplosione di un grosso petardo.

Dell'attentato, quindi, la vittima se ne è accorta solo questa mattina quando un suo amico, passando, ha notato la porta di ingresso divelta. Non si è reso necessario l'intervento dei vigili del fuoco, la stabilità della struttura non è stata compromessa, i danni però, da quanto riferiscono gli investigatori, sono pesanti.

Francesco Lazzari per oltre dodici anni ha comandato la stazione di Torre Santa Susanna, il Comune di residenza di Cosimo Parato, l'imprenditore che nel 2008 rimase gravemente ferito dall'esplosione di una bicicletta imbottita di esplosivo dallo stragista della scuola Morvillo Falcone, Giovanni Vantaggiato che sarà processato a febbraio prossimo per entrambi i reati.

La professionalità con cui Lazzari ha svolto il proprio servizio nel Comune di Torre Santa Susanna è stata così apprezzata dalla cittadinanza che proprio a luglio scorso, durante un consiglio comunale è stato approvato un punto all'ordine del giorno che prevedeva la concessione di civica benemerenza da parte del Comune di Torre Santa Susanna al maresciallo Francesco Lazzari.

Il riconoscimento aspetta di essere ufficializzato in un secondo consiglio comunale previsto proprio per i prossimi mesi.

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