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Cronaca

"Ergastolo, con l'aggravante terroristica"

BRINDISI – Ergastolo, con tre anni di isolamento diurno, e il riconoscimento dell’aggravante terroristica, senza continuazione tra la strage davanti alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi e il tentato omicidio di Cosimo parato avvenuto con un altro ordigno

BRINDISI – Ergastolo, con tre anni di isolamento diurno, e il riconoscimento dell’aggravante terroristica, senza continuazione tra la strage davanti alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi e il tentato omicidio di Cosimo parato avvenuto con un altro ordigno, la mattina del 24 febbraio 2008. Questa la richiesta di pena da parte della pubblica accusa per Giovanni Vantaggiato, pronunciata dal procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Lecce, Cataldo Motta, al termine della sua requisitoria, che era stata preceduta da quella del sostituto procuratore Guglielmo Cataldi.

"Vantaggiato ha provocato una strage che ha avuto come effetto quello di intimidire il Paese”, ha sostenuto Motta occupandosi soprattutto della motivazione tecnica della sussistenza dell'aggravante della finalita' terroristica. "La Cassazione ritiene che basta un semplice gesto per creare condizioni che intimidiscono gravemente la popolazione. Anche se non c'è l'esplosione. Qui parliamo di una situazione gravissima, in cui c'è stata una strage. Ma quand'anche non fosse stato così clamoroso, quell'atto avrebbe potuto essere aggravato dalla finalità terroristica perché era finalizzato a intimidire la popolazione".

"L'art. 270 sexies - quello che regola proprio l'aggravante della finalita' terroristica - che la Cassazione ha definito norma inequivoca, prevede quali siano le condotte con finalità di terrorismo: 'sono considerate con finalità di terrorismo le condotte che per la loro natura o contesto possano arrecare grave danno al Paese o a una organizzazione internazionale. E sono compiute allo scopo di intimidire la popolazione o a indurre i pubblici poteri a compiere o astenersi dal compiere qualsiasi atto'. Vantaggiato ha scelto una scuola del tutto casualmente, non aveva mai parlato in fase di indagini di Tribunale”.

“Quindi un obiettivo indeterminato. Aveva trasformato il sentimento di odio, in un substrato di nuovi sentimenti, di frustrazione perché la giustizia non aveva funzionato. Quell'atto aveva finalità terroristiche nel momento in cui diceva che ce l'aveva con il mondo e voleva costringere a cambiare le norme". In precedenza, il procuratore Motta aveva anche affermato che Vantaggiato – di ciò è convinta l’accusa – stesse preparando un altro attentato, che avrebbe portato a compimento se non fosse stato fermato dagli investigatori della polizia e dei carabinieri di Brindisi nel giro di soli 18 giorni dall’esplosione del 19 maggio 2012.

"Vantaggiato aveva predisposto un altro attentato. Lo ricaviamo dal ritrovamento di altri tre ordigni esplosivi, due dei quali identici. Il programma prevedeva anche l'utilizzazione di quegli ordigni ritrovati in campagna il 12 giugno 2012”, dopo l'arresto dell'imprenditore di Copertino. Bisogna analizzare il dolo specifico del delitto di strage: l'intenzione di uccidere non può che essere determinato attraverso la condotta. Sono almeno quattro gli elementi che inducono a ritenere certa la volontà di uccidere”.

“Uno è l'orario, una bomba che viene collocata la notte e viene fatta esplodere la mattina dopo, esponendosi al rischio di essere individuato, controllato, non solo quando ha portato l'ordigno ma anche quando lo ha fatto esplodere. In secondo luogo – aveva proseguito il pm Cataldo Motta - la deduzione oggettiva che dà la certezza della volontà di uccidere, ossia il dato secondo il quale egli era ben certo della presenza delle ragazze”.

“E' un dato oggettivo perché le ragazze erano lì, lì davanti. Vedeva bene chi fosse davanti al bidone. Vantaggiato, poi, ha più volte riconosciuto che tutto era andato come doveva andare. Il gip ha fatto delle domande specifiche e approfondite quando gli ha chiesto cosa volesse realizzare. E lui ha risposto 'quello che è successo'. uccidere e ferire. In quarto luogo: il fatto che avesse predisposto un altro attentato”. E ora paghi sino in fondo e con il massimo della pena, senza sconto alcuno, chiede la pubblica accusa. La discussione finale proseguirà il 23 maggio  per le arringhe degli avvocati dell'imputato e di quelli di parte civile e poi, a seguire, il 24 maggio. 

 

 

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