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Cronaca Ceglie Messapica

Eroina nella masseria-bunker, "Armandone" e i suoi saranno interrogati lunedì

Eroina nella masseria-bunker, "Armandone" e i suoi saranno interrogati lunedì

CEGLIE MESSAPICA – Saranno interrogati lunedì mattina, alle 10,45, dal giudice per le indagini preliminari Alcide Maritati Armando Bellanova, 51 anni, la moglie Maria Carmela Masciali, 48 anni, il figlio Daniele, 24 anni e Cosimo Lamarra, 31 anni, tutti cegliesi, arrestati nella tarda serata di giovedì per detenzione e spaccio di eroina. I quattro sono difesi dall’avvocato Aldo Gianfreda. L’operazione è stata condotta dagli agenti del Commissariato di polizia di Ostuni, che hanno sequestrato un chilo di eroina pura. Un colpo davvero eccezionale che mette ko un uomo (Armandone, per via dei suoi 170 chili di peso) ritenuto elemento di primo piano nello scacchiere del traffico della droga del Brindisino. A lui i poliziotti del commissario Francesco Angiuli sono arrivati seguendo una pista apertasi un anno e mezzo addietro, nel pieno di uno scontro per il predominio nel mercato della droga.

Una masseria in contrada Pisciacalze, a Ceglie Messapica, circondata da un alto muro di recinzione e  guardata da telecamere e cani rottweiler. Praticamente inaccessibile. I poliziotti, però, sono riusciti ad entrare ed hanno sorpreso i Bellanova e Lamarra, che di professione “ufficiale” fa il caporale (trasporta le braccianti agricole nei campi), intenti a suddividere l’eroina pura che quasi certamente avevano ricevuto da poco. La stavano sbriciolando e mettendo nei contenitori di plastica degli ovetti Kinder (l’involucro nel quale sono custodite le sorprese). Un metodo per poter nascondere in tanti posti diversi la droga e quindi evitare che potesse essere rinvenuta in caso di perquisizioni. Una cosa è perderne pochi grammi, ben altra cosa è perdere l’intero quantitativo. Come è accaduto. Un colpo mortale per questi trafficanti e per chi ha fornito loro l’ingente partita di sostanza stupefacente.

Il luogo era protetto da una fitta rete di videocamere, da una recinzione in muratura alta quattro metri, da un pesante cancello metallico nero con in cima un’ulteriore barriera in legno, e da due grossi rottweiler. A sorvegliarla c’erano però anche i poliziotti del commissariato di Ostuni e del Nucleo prevenzione crimine di Lecce. Sono arrivati due “clienti”. Due colpi di clacson. Il cancello si è aperto. C’è stato il passaggio droga-denaro e il bunker s’è richiuso. La vettura, poco dopo è stata bloccata (una Fiat Uno) e perquisita. Hanno trovato la droga. I due hanno ammesso.

Sulla vettura sono saliti i poliziotti. Due colpi di clacson. Daniele Bellanova controlla. Ritiene che siano gli stessi di prima e apre. La vettura con una brusca accelerata entra nel cortile della masseria. Vengono tutti colti di sorpresa. Decine di poliziotti bloccano ogni angolo. Vengono sequestrati telefonini e  una riproduzione fedele di una semiautomatica Beretta SB calibro 9, di una letale balestra con tre dardi, di un paio di manette, di una paletta simile a quella delle forze dell’ordine, e poi sostanza da taglio, bilancini, appunti e circa tremila euro in contanti. Armandone accettava anche cambiali in bianco: ne è stata sequestrata una per un importo di 500 euro.

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