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Cronaca Francavilla Fontana

Esce di galera e si rituffa nel rame. Denunciato insieme al complice

OSTUNI - Bloccati in auto con l’oro rosso. Nel bagagliaio una valanga di rame. Materiale che poco prima, nel cuore della notte, era stato rubato dagli impianti di scolo delle acque piovane, presso alcune ville di campagna. Nei guai sono finiti due quarantenni del posto, in cerca di grana: Nico Ieva (classe 1968) e Giuseppe Morgese (classe 1965), entrambi di Ostuni. I due sono stati denunciati a piede libero, nell’ambito di una operazione congiunta condotta nel pomeriggio di ieri dagli agenti del Commissariato di Pubblica sicurezza di Ostuni e dal personale della Guardia forestale dello Stato di Ostuni.

OSTUNI - Bloccati in auto con l’oro rosso. Nel bagagliaio una valanga di rame. Materiale che poco prima, nel cuore della notte, era stato rubato dagli impianti di scolo delle acque piovane, presso alcune ville di campagna. Nei guai sono finiti due quarantenni del posto, in cerca di grana: Nico Ieva (classe 1968) e Giuseppe Morgese (classe 1965), entrambi di Ostuni. I due sono stati denunciati a piede libero per ricettazione, nell’ambito di una operazione congiunta condotta nel pomeriggio di ieri dagli agenti del Commissariato di Pubblica sicurezza di Ostuni e dal personale della Guardia forestale dello Stato di Ostuni. Il blitz è giunto a conclusione di un’articolata e complessa attività investigativa condotta in sinergia tra i due organi di polizia.

Le indagini erano state tempestivamente avviate a seguito  della ripresa sul territorio locale e provinciale dei furti di rame.  Numerose, infatti, le denunce sporte alle Forze dell’ordine. Tra queste anche quelle depositate  da alcuni cittadini ostunesi che, di buon mattino, avevano constatato che ignoti, nel corso della notte, avevano rubato le condutture in rame installate a margine dei propri fabbricati adibiti allo scolo delle acque meteoriche.

Dall’analisi delle denunce in questione, sulla base del modus operandi adottato dai ladri e considerati i vari particolari acquisiti nel corso dei sopralluoghi, gli investigatori sono giunti sulle tracce di Morgese (già peraltro in passato denunciato perché trovato in possesso di analogo materiale) e di Ieva. La quotidiana frequentazione tra i due aveva destato più di qualche sospetto tra gli agenti.

Singolare la posizione di Morgese, che soltanto lo scorso mese di giugno, era stato scarcerato dopo aver scontato una pena di 16 mesi di reclusione, a seguito proprio dell’arresto in flagranza di reato operato dagli agenti del Commissariato di Ostuni, nel marzo del 2009. In quella circostanza tentò di allontanarsi frettolosamente da una villa di campagna di S. G., (madre di un Assistente Capo della Polizia di Stato in servizio presso la Questura di Bari), dove aveva appena sradicato, divelto ed irrimediabilmente schiacciato (allo scopo di favorirne l’occultamento), un pluviale di rame della lunghezza di oltre cinque metri.

La passione per il rame (altrui) lo ha fatto ricacciare nei guai. E stavolta insieme al suo compare. Nel corso delle indagini espletate dal Commissariato e dal Comando Stazione Corpo Forestale dello Stato di Ostuni, è stato possibile accertare che Morgese e Ieva, in questi ultimi giorni, avevano conferito consistenti quantitativi di materiali ferrosi in oltre 5-6 circostanze presso la ditta di raccolta ferri vecchi “F. A.”, con sede in Francavilla Fontana, alla zona industriale; in particolare, trattavasi di pluviali, grondaie e ampie lamiere in rame.

Giovandosi della documentazione rilasciata ai malviventi al momento delle cessioni, sono stati acquisiti numerosi elementi probatori a carico del duo, per effetto dei quali sono stati predisposti appositi servizi di appostamento e pedinamento.

Gli agenti hanno riscontrato la perfetta compatibilità tra il materiale precedentemente conferito dai criminali e quello indicato in alcune delle denunce presentate nelle ultime due settimane presso il Commissariato di Polizia di Ostuni (in particolare, la notevole quantità di condotti pluviali e relativi accessori).

Così è scattata la trappola. Nel pomeriggio di ieri, con il personale del Commissariato e del Corpo Forestale) impegnato in un servizio di appostamento  finalizzato ad intercettare un eventuale ulteriore conferimento galeotto presso l’azienda francavillese, con l’auspicio di rinvenire taluno dei pluviali nottetempo asportati in questo centro cittadino. L’attesa è risultata proficua, in quanto, a metà pomeriggio, sarebbe giunta un’autovettura Nissan Micra di colore bianco con a bordo i due quarantenni ostunesi, i quali, immediatamente provvedevano allo scarico del materiale trasportato a bordo dell’autovettura; al termine, alla vista degli agenti, i due tentavano di richiudere un sacco in plastica nera rimasto nel bagagliaio e di abbassare il relativo portellone. Dal controllo che veniva subito effettuato, si accertava che all’interno di detto sacco (ma anche all’interno dell’abitacolo) erano celati altri oggetti di rame, tra i quali pluviali artatamente deformati da ben 8 e 10 centimetri di diametro.

Materiale riconosciuto poco dopo da un signore che qualche notte prima aveva subito il furto dei pluviali. L’intero materiale conferito, per circa 500 chilogrammi di peso, veniva così sottoposto a sequestro, oltre a quello che i due ostunesi avevano conferito alla ditta francavillese nelle ultime due settimane, sussistendo ragionevoli elementi per ritenerlo di illecita provenienza. Complessivamente i due erano riusciti a guadagnare dalla vendita del rame circa 2000 euro. L’oro rosso continua dunque a far gola alla malavita. Soltanto ieri due romeni erano stati arrestati per il furto di rame, dopo un rocambolesco inseguimento lungo la San Vito dei Normanni a Brindisi. A Pezzo di Greco, invece, sono stati recuperati 400 metri di cavi elettrici di rame da parte dei carabinieri.

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