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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Cellino San Marco

Eseguita autopsia su Mocavero

CELLINO SAN MARCO – L'autopsia eseguita sul corpo del 25enne cellinese Sandro Mocavero, deceduto venerdì scorso all'ospedale Vito Fazzi di Lecce dove era ricoverato in seguito a un incidente stradale verificatosi 24 ore prima, non ha ancora chiarito le cause della sua morte.

CELLINO SAN MARCO – L'autopsia eseguita sul corpo del 25enne cellinese Sandro Mocavero, deceduto venerdì scorso all'ospedale Vito Fazzi di Lecce dove era ricoverato in seguito a un incidente stradale verificatosi 24 ore prima, non ha ancora chiarito le cause della sua morte.

L'esame necroscopico è stato eseguito nel pomeriggio di oggi (dalle 14 alle 16,30) dal medico legale Antonio Vaglio ma dalle prime indagini di medicina forense non sarebbe emerso nulla di nuovo. Il medico legale ha confermato il trauma riscontrato dopo l'incidente.

Il cuore del giovane ha cessato di battere dopo un intervento a un polmone eseguito qualche ora dopo il ricovero quando le sue condizioni si sono aggravate ma se è stata una terapia sbagliata a fargli perdere la vita saranno i risultati dei prelievi effettuati sui tessuti a stabilirlo.

Il pubblico ministero Francesca Miglietta ha aperto un fascicolo per omicidio colposo iscrivendo nel registro degli indagati 17 sanitari, atto dovuto per consentire alle parti di nominare propri periti medico-legali.

La salma del giovane, centralinista al Comune di Cellino, nell'ambito di uno stage terapeutico organizzato dai Servizi Sociali, farà rientro nella sua abitazione di via Puglie a Cellino San Marco dove domani alle 15 saranno celebrati i funerali presso la chiesa di San Marco e Santa Caterina.

L'incidente che lo ha portato alla morte si è verificato nel pomeriggio di giovedì 21 febbraio sulla strada provinciale che collega Cellino a Guagnano (Le). L'auto che guidava, una Citroen C1, dopo aver invaso la corsia opposta, si scontrò frontalmente con un Suv Toyota Rav4 alla cui guida c'era una 34enne. Tra i due guidatori la più grave, però, era la donna, che riportò una frattura dell'ulna e diverse contusioni guaribili in trenta giorni. Al giovane invece fu diagnosticato un trauma toracico guaribile in dieci giorni.

Il suo quadro clinico, però, poche ore dopo precipitò. Alle 21 del giorno successivo il suo cuore cessò di battere. Ora la sua famiglia, mamma Enza (funzionaria della Dogana) e papà Saverio (dipendente delle Poste a Brindisi) e i suoi fratelli maggiori, vogliono chiarezza.

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