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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Francavilla Fontana / Via San Francesco D'Assisi

Esplosione: al vaglio la posizione di un'altra persona. Il negozio era assicurato

E' al vaglio la posizione di un'altra persona che si presume possa essere coinvolta nell'esplosione che la scorsa notte ha devastato il negozio di calzature "Pinco Pallino" di via San Francesco D'Assisi, nel centro di Francavilla Fontana, uccidendo il 28enne Antonio Rizzo, proprietario dell'attività commerciale. I carabinieri hanno appurato che il negozio era assicurato

FRANCAVILLA FONTANA – E’ al vaglio la posizione di un'altra persona che si presume possa essere coinvolta nell’esplosione che la scorsa notte ha devastato il negozio di calzature “Pinco Pallino” di via San Francesco D’Assisi, nel centro di Francavilla Fontana, uccidendo il 28enne Antonio Rizzo, proprietario dell’attività commerciale.

I carabinieri della locale compagnia, impegnati nelle indagini in sinergia con i colleghi del Reparto operativo del comando provinciale diretti dal Antonio Rizzo-2colonnello Alessandro Colella, hanno appurato che il negozio era assicurato. Questo, se si dovesse anche accertare la sussistenza di una copertura assicurativa in caso di danni causati da eventi dolosi, avvalorerebbe l’ipotesi secondo la quale sia stato lo stesso Rizzo (nella foto a destra, insieme alla moglie) a provocare l’esplosione, con l’intenzione di intascare l’eventuale premio assicurativo.

Stando agli elementi acquisiti dagli investigatori, il francavillese, sposato e padre di due figli, avrebbe agito con la complicità del 27enne Saverio Candita, arrestato stamani in un’abitazione di Torre Santa Susanna con l’accusa di danneggiamento a seguito di incendio. In giornata è stata ascoltata in caserma anche la consorte di Rizzo, Marika Giuliano, intestataria del negozio, che ha detto di essere completamente all’oscuro dei fatti.

L’una era passata da una decina di minuti quando via San Francesco D’Assisi e via Arrigo Boito sono state sconvolte da uno scoppio che ha svegliato interi isolati. Le prime persone scese in strada si sono imbattute in uno scenario apocalittico. Il negozio, chiuso da alcuni giorni, era sventrato. L’interno del locale, situato al pian terreno di un condominio in cui risiedono otto famiglie, era avvolto dalle fiamme.

via san francesco incendio-2“E’ stata una cosa sconvolgente. La casa – dichiara Angelo Tanzarella, residente insieme alla moglie in uno stabile situato in via Boito, di fronte al calzaturificio – ha tremato. La camera in cui solitamente dormono le mie nipotine affaccia in via Boito, a pochi metri dal negozio. Per fortuna le bimbe non erano in casa”.

Una persona residente in via San Francesco racconta di essere scesa subito in strada e di essersi messa al volante della sua auto, parcheggiata in via Boito, per evitare che questa venisse investita dal rogo. Non hanno potuto far nulla per mettere in salvo i rispettivi veicoli, invece, gli intestatari di due macchine parcheggiate nel seminterrato della palazzina scossa dalla deflagrazione.

Le lingue di fuoco hanno danneggiato anche sette vetture in sosta nell’area esterna del palazzo. Quando i vigili del fuoco del locale distaccamento sono giunti sul posto, la strada era invasa da manichini, scatole di scarpe, scaffali, pezzi di muratura. Le spesse vetrate dell’esercizio commerciale, divelte dall’onda d’urto, erano andate a infrangersi sulle facciate dei condomini limitrofi. L’insegna era riversa sull’asfalto. Inizialmente, era impossibile stabilire se vi fossero dei feriti. Dopo aver spento l’incendio che divorava il calzaturificio, minacciando la facciata del palazzo, i pompieri hanno cominciato a ispezionare il seminterrato.

Qui, la drammatica scoperta. Il corpo di Antonio Rizzo giaceva in un’area compresa fra i box auto e il deposito di pertinenza del negozio. Il giovaneIMG_2151-2 non era stato investito dalle fiamme. La morte, da quanto appreso, sarebbe sopraggiunta a causa di un trauma cranico provocato dal violento impatto con una parete. Il francavillese, inoltre, pare sia stato travolto da una delle vetrate divelte dalla detonazione.

Gli artificieri non hanno trovato tracce di ordigno. L’ipotesi, corroborata dal ritrovamento di una tanica di benzina dalla capacità di 30 litri, è che l’incendiario abbia cosparso di liquido infiammabile il negozio. Lo stesso liquido, poi, è evaporato nell’ambiente chiuso, trasformandosi in una micidiale bomba.

Le otto famiglie residenti nello stabile e altri due nuclei famigliari che abitano in via Boito sono stati evacuati a scopo precauzionale. Il capitano della compagnia di Francavilla Fontana, Nicola Maggio, e quello del Norm, Roberto Rampino, hanno subito raggiunto il luogo dell’esplosione. Una volta identificata la vittima, sono state scartate le piste che conducevano al racket delle estorsioni o a un messaggio intimidatorio maturato in un contesto criminale.

saverio candita-2Le forze dell’ordine hanno accompagnato in caserma diversi famigliari del commerciante, raccogliendo informazioni sulle persone che Rizzo era solito frequentare negli ultimi giorni. Una di queste era Saverio Candita (nella foto a sinistra), incensurato, titolare di un’attività commerciale nel Tarantino. I carabinieri gli hanno fatto visita nella sua abitazione di Torre Santa Susanna. Lo hanno trovato steso sul letto, con il volto e le braccia completamente fasciate. Il 27enne pare non abbia voluto dire come si era procurato quelle ustioni. Dopo qualche ora, l’uomo, di concerto con il pm di turno del tribunale di Brindisi, Antonio Costantini, è stato arrestato.

In queste ore sono in corso una serie di accertamenti nei confronti di altri conoscenti della vittima. Uno di loro, più di altri, attira l’attenzione dei carabinieri. E’ probabile, quindi, che le indagini possano regalare ulteriori sviluppi nelle prossime ore.

In via San Francesco, intanto, resta un senso di smarrimento per quanto accaduto. Proprio l’incrocio in cui sorgeva il negozio, intorno alle 2 di ogni notte, si trasforma nel punto di incontro di un gruppo di braccianti agricole che vanno a lavorare nei campi al confine fra la Puglia e la Basilicata. Se l’esplosione si fosse verificata mezz’ora più tardi, la strada sarebbe diventata teatro di una strage. 

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