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Cronaca

Estorsione all’ambulante, spunta un pentito: 13 condanne

Per Roberto Leuci, di Brindisi, chiesto programma di protezione. Ricostruiti l’attentato a colpi di Kalashnikov alla ditta Cannone e lo spaccio di droga in carcere. Tra gli imputati Coffa e Polito, all'ergastolo per l'omicidio Tedesco

BRINDISI – Ufficialmente dichiarante, in attesa di essere ammesso al programma di protezione. Roberto Leuci, 42 anni di Brindisi, è l’ultimo dei collaboratori di giustizia e anche per effetto delle sue dichiarazioni dopo il mea culpa in udienza, il Tribunale ha condannato 13 persone, a conclusione del processo in abbreviato nato dall’inchiesta sull’estorsione ai danni di un ambulante che vendeva frutta e verdura, costretto a lasciare la città che portò a scoprire lo spaccio di droga in carcere e l’attentato a colpi di Kalashnikov alla ditta Cannone.

La sentenza: tutte le condanne

LEUCI Roberto, classe 1976Per  Leuci (nella foto accanto), il gup Stefania De Angelis, ha accolto la richiesta di condanna a quattro anni di reclusione, invocata dal pubblico ministero Luca Miceli, al netto della riduzione di un terzo per la scelta del rito. Il conto in nome della giustizia è stato presentato dopo aver preso atto dell’atteggiamento collaborativo dell’imputato, difeso dall’avvocato  Carlo Gervasi, in virtù del quale ha riconosciuto le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti.  Più duemila euro di multa. L’imputato oggi era presente in udienza: sta ultimando il periodo delle dichiarazioni che, per legge, non può superare i 180 giorni. Venne arrestato nel blitz chiamato Exodus della Guardia di Finanza del 20 febbraio 2018.

Queste le condanne: per Alessandro Coffa, 25 anni, di Brindisi, sei anni e dieci mesi più 4.200 per estorsione più due anni, due mesi e 20 giorni più duemila euro di multa per lo spaccio di droga, riconosciuta la recidiva  (a fronte della richiesta a sei anni di reclusione per droga più sei anni per l’estorsione); per Francesco Coffa, 37, di Brindisi due anni, due mesi e venti giorni più duemila euro per spaccio di droga (a fronte della richiesta a sei anni); per Alessandro Polito, 37, di Brindisi, quattro anni e dieci mesi più 4mila euro di multa per estorsione più sei mesi e mille euro di multa per droga ( a fronte della richiesta di sei anni).

Francesco CoffaSia Francesco Coffa (foto al lato) che Alessandro Polito (nella foto in basso) sono stati condannati anche in Appello all’ergastolo per l’omicidio di Cosimo Tedesco avvenuto in una palazzina del quartiere Sant’Elia. Lo spaccio di sostanze stupefacenti è contestato nella struttura di Foggia, nella quale entrambi furono ristretti in seguito alla sentenza di primo grado per quel fatto di sangue.

Sentenza di condanna, inoltre, per: Alessio Romano, 23 anni, di Brindisi alla pena di quattro anni e dieci mesi più quattromila euro per estorsione più sei mesi e mille euro per droga (a fronte della richiesta a cinque anni per estorsione più un anno e sei mesi per la droga”; Ilario Vicerè, 21 anni, di Foggia, due anni, due mesi e venti giorni più duemila euro (a fronte della richiesta a sei anni di reclusione per spaccio di droga); Pasquale Scolti, 39 anni, di Fasano, due anni, due mesi e venti giorni per spaccio di droga più duemila euro di multa; Alioscha Lazzoi, 29 anni, sette anni di reclusione più quattromila euro per estorsione, con assoluzione da un episodio (a fronte della richiesta di otto anni); Nicolò Sgura, 29 anni, di Brindisi, quattro anni più duemila euro di multa per estorsione (a fronte della richiesta di sei anni).

Il gup, infine, ha condannato gli imputati: Teodoro De Matteis, 26 anni di Brindisi, alla pena di cinque anni e quattro mesi di reclusione per l’imputato, indicato come l’unico autore della sventagliata di Kalashnikov contro l’ingresso della sede della ditta Cannone (il pm aveva chiesto sei anni per estorsione più due anni e sei mesi per quest’ultimo capo di imputazione); Angelo Falcone, tre anni e quattro mesi di reclusione, più mille euro di multa; Eros Roberto, 30, di Manfredonia, un anno e quattro mesi più mille euro di multa per spaccio; Rosario Galluzzo, 45, di Brindisi, due anni, due mesi e venti giorni, più duemila euro di multa per spaccio; e Marcello Campicelli, un anno e quattro mesi di reclusione più 1.200 euro di multa.

Una sola assoluzione: Lucia Morleo perché il fatto non costituisce reato.

Alessandro PolitoLe motivazioni saranno depositate fra 60 giorni. Il gup ha sospeso i termini di custodia cautelare durante il termine fissato per il deposito. I difensori degli imputati hanno già anticipato la volontà di ricorrere in Appello. Il collegio difensivo è composto dai penalisti: Laura Beltrami, Cinzia Cavallo, Vito Epifani, Agnese Guido e Massimo Murra.

L’estorsione

L’inchiesta partì dalla denuncia del padre di un giovane ambulante di frutta e verdura, 8 luglio 2017, dopo che il figlio fu costretto a lasciare la  città e a trasferirsi al Nord. Il papà per pagargli il biglietto del viaggio in treno, riferì ai finanzieri di aver impegnato le fedi nuziali, non avendo altre disponibilità. Raccontò di aver scoperto che il figlio aveva accumulato debiti per 70-80mila euro giocando alle slot-machine e di aver ricevuto minacce quando lui stesso era alla bancarella del figlio. In un’occasione uno degli imputati gli avrebbe chiesto di dargli l’auto e la casa della famiglia, un alloggio popolare. In un’altra la minaccia avrebbe avuto il seguente tenore: “Vado a prendere tuo figlio, ovunque si trovi, lo uccido e mi consegno da solo alla questura”. A seguire una serie di messaggi: “Sappiamo dove si è nascosto, se vogliamo lo andiamo a prendere, ci ha fatto un danno di 30mila euro”. E ancora: “Lo tagliamo a pezzettini e lo mettiamo sul banco”. “Se entro giovedì non abbiamo risolto niente, vado a prendere tuo figlio e gli faccio vendere un rene”. Da ultimo: “Lo lego dietro l’auto e gli spacco la faccia”.

La conferenza stampa dell'Operazione Exodus-2-2

Lo spaccio di droga

L’ascolto delle intercettazioni disposte dopo la denuncia del genitore del venditore ambulante, portò a scoprire la presenza di droga nel carcere di Foggia, dove Francesco Coffa  e Alessandro Polito erano detenuti, dopo la condanna al fine pena mai per l’omicidio Tedesco.

Stando a quanto emerso nel periodo delle indagini, la droga doveva essere nascosta nelle “scarpe da ginnastica oppure nei giubbotti dei bambini”, ammessi al colloquio con i detenuti. Una volta a colloquio avrebbe dovuto esserci la consegna degli indumenti o, a seconda delle circostanze, lo scambio delle scarpe.

Colpi di Kalashnikov alla ditta Cannone

Teodoro De Matteis Le intercettazioni ambientali autorizzate nell’inchiesta sull’estorsione hanno permesso di risalire a Teodoro De Matteis (foto accanto), indicato come autore dei colpi di kalashnikov contro il portone d’ingresso della ditta Cannone. Danneggiamento avvenuto il pomeriggio del 6 gennaio 2018, con l’aiuto di un complice non individuato. L’azione di fuoco venne ripresa interamente dalle telecamere del sistema di videosorveglianza della ditta brindisina e quei filmati, assieme ai dialoghi intercettati subito dopo, costituiscono “gravi indizi di colpevolezza” a carico dell’indagato“
Quanto al movente, nella ricostruzione fornita dagli investigatori, è stato rubricato come “privato” essendo legato alla volontà di De Matteis di “dare una lezione” a uno dei titolari della ditta Cannone per questioni legate a rapporti personali fra i due, riconducibili a una donna".

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