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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Falso dietologo a caccia di "chakra"

RAVENNA - Si definiva operatore sanitario, bio terapeuta, esperto in medicina complementare, specialista di pratiche orientali, in grado di far perdere peso con la sola imposizione delle mani: partiva dalla pancia e di seduta in seduta, scendeva più giù. Già, perché per bruciare chili, suggeriva alle clienti, occorre liberare il chakra, uno dei sette centri dell’energia umana, come dicono le teorie orientali. E non un chakra qualunque, bensì il “chakra sessuale”: collocato - come recitano i vangeli sanscriti dell’India - proprio nelle parti intime. Come intervenire, dunque? Ci pensava lui, Roberto Ranieri, 59 anni, originario di San Vito dei Normanni e residente da diversi anni a Forlì, fantomatico “dietologo”, per l’accusa semplicemente un cialtrone.

RAVENNA - Si definiva operatore sanitario, bio terapeuta, esperto in medicina complementare, specialista di pratiche orientali, in grado di far perdere peso con la sola imposizione delle mani: partiva dalla pancia e di seduta in seduta, scendeva più giù.  Già, perché per bruciare chili, suggeriva alle clienti, occorre liberare il chakra, uno dei sette centri dell’energia umana, come dicono le teorie orientali. E non un chakra qualunque, bensì il “chakra sessuale”: collocato - come recitano i vangeli sanscriti dell’India - proprio nelle parti intime. Come intervenire, dunque? Ci pensava lui, Roberto Ranieri, 59 anni, originario di San Vito dei Normanni e residente da diversi anni a Forlì, fantomatico “dietologo”, per l’accusa semplicemente un cialtrone.

Il suo metodo? Faceva abbassare gli slip e cominciava una pratica masturbatoria, dicendo alle pazienti che quello era l’unico modo per rimuovere il blocco spirituale e che tale operazione avrebbe avuto influssi positivi sulla perdita di peso. Un santone. E così, non solo si sarebbe spacciato a lungo per dietologo e fisioterapista. Ma avrebbe pure compiuto atti sessuali su diverse pazienti che si erano rivolte a lui per perdere peso. Una decina le denunce a suo carico, piovute tra il 2008 e il 2012. Già indagato a piede libero lo scorso anno, il sedicente medico nel tardo pomeriggio di ieri è finito agli arresti domiciliari.

Roberto Ranieri non si vede più a San Vito da poco meno di 30 anni. Lasciò il paese dopo la fine del suo matrimonio. Chi lo conosceva bene lo ricorda come una persona costantemente attratta dalle donne, al centro di molte relazioni. Di professione infermiere, aveva un posto di lavoro al Comune, nei servizi sociali, che lasciò da un giorno all'altro per tagliare la corda. Ma è stato anche a lungo massaggiatore della squadra di calcio locale e per un certo periodo anche del Racale, a metà egli anni Ottanta. Poi la scomparsa, e le notizie che effettivamente lo segnalavano in Emilia-Romagna, dove sembra abbia avuto inizialmente anni molto difficili, quasi da barbone. Ed ecco che ricompare, ma a San Vito solo chi ha la sua età o poco meno ne conserva ancora memoria.

A Cervia, Comune del litorale ravennate, il sistema per tirare a campare (e fare facili quattrini) lo avrebbe trovato col tempo, aprendo ben due studi professionali. Ed è lì che esercitava le sue attività. Già denunciato alla fine del 2010 dai Nas per esercizio abusivo della professione medica con il conseguente sequestro dello studio e delle relative apparecchiature, Ranieri aveva poi ottenuto il dissequestro e aveva riaperto continuando a fare visite in ambulatorio durante le quali - secondo le indagini dei carabinieri del Reparto Operativo-Nucleo Investigativo di Ravenna - avrebbe compiuto atti sessuali su diverse donne in soggezione psichica che lo avevano contattato per perdere chili.

Una decina di loro avevano quindi denunciato l'accaduto facendo così scattare le indagini coordinate dal Pm Angela Scorza alla luce delle quali il Gip del Tribunale di Ravenna ha emesso il provvedimento restrittivo a carico del cinquantanovenne sanvitese. I particolari della vicenda sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella tarda mattinata presso il Comando provinciale dell'Arma di Ravenna.

“Con fatica – hanno spiegato Guido De Masi, comandante provinciale dei Carabinieri, e Antonio Sergi, comandante del Reparto operativo – siamo riusciti a risalire alle vittime. Il finto medico approfittava delle pazienti più deboli psicologicamente per instaurare un rapporto di dipendenza".

"Alcune, quando hanno parlato con noi, erano imbarazzate, sospettavano che i massaggi a cui erano state sottoposte potessero essere abusi, ma ne hanno avuto la certezza solo quando il finto dietologo è emerso per quello che era”. Il chakra sessuale, vale la pena sottolinearlo, andava rigorosamente risvegliato solo in pazienti di sesso femminile e piuttosto giovani.

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