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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Il Pd a Monti: Finmeccanica nordista

ROMA - Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota inviataci dal senatore Salvatore Tomaselli del Pd, sull'interrogazione rivolta al ministro dell’Economia, il premier Mario Monti, e al ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, sulle vicende giudiziarie che riguardano le relazioni tra settori importanti del board di Finmeccanica, la Lega Nord e il Pdl - che Finmeccanisca smentisce - tali da avere come effetti collaterali scelte industriali a favore di aree del Nord e a discapito di alcuni siti produttivi del Sud.

ROMA - Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota inviataci dal senatore Salvatore Tomaselli del Pd, sull'interrogazione rivolta al ministro dell’Economia, il premier Mario Monti, e al ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, sulle vicende giudiziarie che riguardano le relazioni tra settori importanti del board di Finmeccanica, la Lega Nord e il Pdl - che Finmeccanisca smentisce - tali da avere come effetti collaterali scelte industriali a favore di aree del Nord e a discapito di alcuni siti produttivi del Sud.

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Le ultime vicende giudiziarie che coinvolgono i vertici di Finmeccanica disvelano l'esistenza di un rapporto organico tra importanti settori del management dell'azienda e ambienti politici della Lega e del PDL. Sarà la magistratura ad accertare le responsabilità penali ed i reati eventualmente commessi su cui da tempo si indaga. Ciò che emerge, però, descrive un intreccio di rapporti ed interessi che negli ultimi anni hanno oggettivamente condizionato importanti scelte del gruppo.

Trovano conferma, in particolare, le denunce che pure avevamo avanzato più volte  circa la natura sostanzialmente "politica" di importanti scelte di Finmeccanica e delle sue partecipate, che, invece, venivano presentate come indirizzi industriali volti a razionalizzare la presenza sul territorio nazionale di alcune aziende del gruppo, concentrandone le attività produttive e chiudendo sedi. In realtà, appare oggi ancora più evidente come tali scelte abbiano rappresentato un vero e proprio "scambio" tra l'azienda e settori del centrodestra, in particolare della Lega.

Sono da leggersi così la chiusura di diversi stabilimenti e sedi di Alenia Aeronautica in Puglia, Campania e Lazio con lo spostamento di attività e lavoratori verso siti del nord del paese e con la nuova sede centrale della Alenia Aermacchi, nata dalla fusione di Alenia Aeronautica e di Aermacchi, stabilita a Venegono in provincia di Varese nel tripudio di entusiastici commenti dei vari Maroni e Reguzzoni.

Tutto ciò, ovviamente, con un massiccio spostamento di competenze professionali e delle funzioni direzionali dal Mezzogiorno verso i territori del nord del paese, indebolendo sostanzialmente una delle eccellenze industriali di questa parte del paese a vantaggio dei territori cari alla Lega e, quindi, come oggi appare ancora più chiaro, per ragioni più politiche che industriali.

E, ancora, come leggere altrimenti la vera e propria "occupazione" militare dei consigli di amministrazione da parte di uomini dallo scarso curriculum manageriale ma dalla totale fedeltà leghista? Si legga, a tal proposito, la composizione del nuovo Consiglio di Amministrazione di Alenia Aermacchi definito proprio nelle scorse settimane e passato quasi sotto silenzio.

E come non richiamare, infine, l’azione dei rappresentanti delle aziende partecipate da Finmeccanica volta a destabilizzare nelle scorse settimane il Distretto Aerospaziale Pugliese nel corso dell’ultima assemblea dei soci, con un tentativo fortunatamente fallito di sostituire il Presidente del Distretto Giuseppe Acierno, protagonista della crescita di una delle realtà più significative del settore in tutto il paese.

Per tutto ciò, riteniamo urgente che il governo venga al più presto in Parlamento a riferire sulle strategie industriali di un così importante e decisivo gruppo industriale, nell’auspicio che le distorsioni evidenti che vanno emergendo vengano al più presto sanate e l’intera Finmeccanica possa tornare ad operare, sia in Italia che sui mercati globali, nel segno di piani industriali moderni e solidi e non sulla base di “convenienze” politiche.

Sono questi i contenuti di una interrogazione urgente, sottoscritta con altri colleghi senatori, che abbiamo rivolto al Ministro dell’Economia, il premier Mario Monti, e al Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera.

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