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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Mesagne

Flash/ Scu, preso ultimo latitante

BRINDISI - La Squadra mobile di Brindisi ha arrestato alcune ore fa nelle campagne tra Brindisi e Taranto l'ultima persona ricercate per l'indagine Last Minute, che il 28 dicembre 2010 conusse a 16 arresti sulla base delle rivelazioni del pentito Ercole Penna. La persona catturata dalla polizia è Oronzo De Nitto, 37 anni, di Mesagne.

BRINDISI - La Squadra mobile di Brindisi ha arrestato alcune ore fa nelle campagne tra Brindisi e Taranto l'ultima persona ricercate per l'indagine Last Minute, che il 28 dicembre 2010 conusse a 16 arresti sulla base delle rivelazioni del pentito Ercole Penna. La persona catturata dalla polizia è Oronzo De Nitto, 37 anni, di Mesagne.

De Nitto, secondo gli investigatori, era attualmente il reggente nella zona del gruppo del gruppo criminoso legato a Francesco Campana, già in carcere da tempo. Penna, invece, assieme a Daniele Vicientino, era alla testa del gruppo concorrente fedele ai capi detenuti Massimo Pasimeni e Antonio Vitale. La Mobile illustrerà i particolari della cattura di Ronzino De Nitto alle 11,30. Chi è, secondo gli inquirenti e secondo Ercole Penna, Oronzo De Nitto. Ecco alcuni passaggi delle dichiarazioni del pentito pubblicate da BrindisiReport.it il 29 maggio 2011.

Penna parla di De Nitto nel primissimo interrogatorio dopo la conversione alle cause della giustizia, datata 9 novembre 2010: “Mi viene domandato se sono a conoscenza dei luoghi dove si nasconde il latitante Francesco Campana e posso dire (omissis) che (omissis) anche Ronzino De Nitto va a trovarlo frequentemente”. Secondo il pentito è sempre De Nitto a fare da tramite fra lui e Campana per questioni irrisolte di denaro, come 20 milioni che Penna aveva dato a Campana senza averne più notizie. E’ De Nitto a spiegare per conto del capo che quel denaro è stato utilizzato per “affari comuni”.

Di Ronzino parla anche un altro pentito, Giuseppe Passaseo, brindisino, annoverandolo fra i presenti alla sua affiliazione al clan di Francesco Campana, nonché responsabile insieme ad Antonello Gravina dell’attentato messo a segno ai danni della Green Table a Brindisi, presa di mira il 16 luglio 2009: “La bomba alla sala giochi quindi fu messa per dare un segnale e far capire chi comandava a Brindisi. Per rinforzare tale messaggio, che evidentemente non era ancora chiaro nell’ambiente criminale brindisino, fu commesso un attentato ai danni del negozio di abbigliamento di Amilcare, consuocero di Mimino Leto”. Anche il secondo attentato secondo Passaseo viene eseguito su mandato di Campana, eseguito da Ronzino De Nitto e Gravina.

Ma Ronzino De Nitto, oltre alla ridda di accuse formulate dai pentiti a suo carico ha una ragione in più per stare alla larga, marchiata a fuoco fra le righe delle dichiarazioni di Penna: “Nicola Carniale (Nicola Canovari, ferito in un agguato l’11 novembre scorso, a Francavilla, in cui rimase ucciso il 18enne Francesco Ligorio, estraneo ad affari malavitosi, ndr) non era in buoni rapporti con Francesco Campana il quale, qualche tempo fa aveva mandato da lui Ronzino De Nitto per chiedergli spiegazioni del denaro del quale Nicola era debitore nei confronti di (omissis) per l’acquisto di un veicolo. De Nitto infatti, era la persona alla quale (omissis) si rivolgeva con frequenza per recuperare crediti scaduti e non pagati legati alla compravendita di veicoli".

"Nicola fu infastidito da quella iniziativa e rispose male al De Nitto, tanto che quest’ultimo venne da me ad informarmene e a chiedere quale fosse il rapporto di Nicola Carniale con il nostro gruppo. Risposi a De Nitto che non avevamo alcun interesse alla persona di Nicola perchè non era né nostro affiliato né persona a noi vicina. Ritengo che la domanda fosse legata alla possibilità di punire quel comportamento che Nicola aveva avuto rispondendo male a De Nitto”.

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