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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

“Formica, nessuna ombra: il Comune deve due milioni alla società”

Vincenzo Fiorillo rompe il silenzio dopo aver ottenuto i decreti ingiuntivi dal Tribunale: "Ero disponibile a rinunciare a 300mila euro di spese legali e a una dilazione dei corrispettivi per i rifiuti conferiti, ma adesso non è più tempo di transazione". Sull'incontro al Comune: "Chiamai Marcello Rollo, poi andai dalla sindaca e c'erano Errico e altre dieci persone: sembrava un agguato"

BRINDISI – “Io non ho mai nascosto nulla, non c’è nessuna ombra su Formica Ambiente e sulla discarica a differenza di quanto sostiene il notaio Michele Errico”. Ha deciso di rompere il silenzio Vincenzo Fiorillo, al vertice della società proprietaria del sito in cui sono stati conferiti i rifiuti anche del Comune di Brindisi, e lo ha fatto questa mattina per consegnare ai giornalisti la sua versione su quello che è successo prima dell’incontro a Palazzo di città con la sindaca Angela Carluccio e durante lo stesso appuntamento, finito al centro della cronaca politico-amministrativa perché il notaio subito dopo ha rassegnato le dimissioni da consigliere politico della prima cittadina lasciando intendere che ci fossero aspetti poco chiari.

Il notaio Michele Errico e Angela Carluccio-2

“La verità è che avevo proposto al Comune di Brindisi una transazione a fronte di due milioni di euro che il Tribunale ci ha riconosciuto per i corrispettivi mai pagati dall’Amministrazione cittadina, ero disponibile a rinunciare a 300mila euro pari alle spese legali visto che non è denaro guadagnato e ad accettare un pagamento in tranche, ma dopo quel che ha detto Errico, non ce ne sono più le condizioni. Il Comune sappia che i legali di Formica sono pronti a procedere con il pignoramento: lo faranno tra 120 giorni a far data dal 10 febbraio, se fosse stato un privato sarebbe stato possibile procedere subito. Ma esiste questa differenza”, ha sottolineato Fiorillo arrivato da Roma e ripartito in giornata per la Capitale.

IL VIDEO DELLA CONFERENZA STAMPA

La storia del contenzioso tra Formica e il Comune di Brindisi deriva dal conferimento nella discarica privata dei rifiuti solidi urbani biostabilizzati nell’impianto di Cdr affidato alla Nubile di Luca Screti, nel 2015 quando il sito venne individuato come “soccorso” in seguito al sequestro di Autigno di proprietà dell’Ente cittadino. Formica ha chiesto più volte il pagamento delle fatture e di fronte al silenzio della parte pubblica ha deciso di intraprendere le vie legali ottenendo dal Tribunale un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo.

“Dopo la pronuncia del giudice, nel tentativo di capire se ci fossero le condizioni per evitare il muro contro muro con il Comue, ho telefonato a Marcello Rollo”, ha detto Fiorillo. Perché proprio a Rollo che per le opposizioni è il famoso chi per lei della sindaca? “Perché lo conosco da 25 anni: gli ho chiesto se fosse possibile essere ricevuto dalla sindaca in modo da rappresentarle la situazione. In effetti la sindaca mi ha contattato dicendo che avrebbe a sua volta informato la struttura dirigenziale. Ed è andata così: dopo qualche giorno sono stato chiamato nel mio ufficio a Roma dall’ingegnere Gaetano Padula per un incontro”.

Discarica Formica-2

Fiorillo sostiene di aver dato la sua disponibilità per il giorno successivo perché sarebbe stato a Brindisi. E si presenta da Padula. “Mi viene detto che l’incontro si tiene nella stanza del segretario generale e qui ci sono dieci-dodici persone”, racconta per poi aggiungere di aver avuto la sensazione di essere stato convocato per un agguato quando invece la proposta era di una transazione. “In quella occasione Errico mi chiede quattro-cinque giorni per valutare e io non mi oppongo, anche perché giorno più o meno non avrebbe fatto la differenza”. Cosa succede in seguito? “Vengo a sapere delle dimissioni di Errico e del fatto che vengono messe in relazione all’incontro con Formica. Che cosa c’entra la società? Se Errico vede ombre è affar suo, ma ombre non ce ne sono mai state”.

“Conosco il notaio da anni e ci siamo scontrati quando lui era presidente della Provincia: in quel periodo arrivò il suo parere negativo in ordine all’Aia, con conseguente giudizio amministrativo che per otto volte ha dato ragione a Formica. Vero è che ho fatto un errore fino ad ora: non ho mai fatto informazione sul lavoro svolto dalla società. Ora si cambia registro e si cambia anche nei confronti del Comune con il quale non ci sono più i presupposti per una transazione, di conseguenza Formica chiede i due milioni di euro come da decreti ingiuntivi”. Una tegola non indifferente per l’Amministrazione, tenuto conto delle condizioni di salute economico-finanziarie che la stessa prima cittadina ha più volte definito precarie.

Discarica Formica 2-2-2

A Palazzo di città, intanto, continua a non essere ritenuto valido il passaggio dei crediti vantati da Nubile verso il Comune in favore della società Formica, per effetto della cessione pro solvendo firmata il 27 marzo 2015, mediante scrittura privata che venne autenticata da notaio Andrea Tavassi di Lecce. L’Amministrazione all’epoca espresse il proprio assenso, sulla base di una determina firmata dal dirigente del servizio Ecologia e Ambiente il 23 aprile successivo. Ma secondo il capo dell’ufficio legale del Comune quella “cessione appare non valida”. Lo sostiene l’avvocato Francesco Trane nella relazione in cui chiese alla struttura commissariale di presentare opposizione al decreto ingiuntivo. Secondo il legale è necessario “opporre a Formica, cessionaria, tutte le eccezioni opponibili a Nubile, in base al contratto d’appalto a quest’ultima a suo tempo sottoscritto”. L’Amministrazione sarà rappresentata dall’avvocato Andrea Sticchi Damiani, nominato dal commissario Cesare Castelli con i poteri della Giunta.

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