rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

L'arsenale della Scu con kalashnikov e bombe a mano: sei condanne

Pene fino a 4 anni per tre presunti armieri. Ai pentiti 2 comprensivi anche degli sconti per la collaborazione. In quattro, tra cui Zio Carlone, stanno affrontando il processo con rito ordinario al Tribunale di Brindisi.

FRANCAVILLA FONTANA - Kalashnikov, bombe a mano, armi varie, potenti ma soprattutto perfettamente funzionanti per la Scu: mentre Zio Carlone (al secolo Giancarlo Capobianco), colui che avrebbe acquistato l’arsenale, affronta il processo con rito ordinario, si chiude con sei condanne, dinanzi al gup Vincenzo Brancato, il giudizio abbreviato per altri del gruppo, tra i quali anche tre collaboratori di giustizia.

Le pene decise sono le seguenti: 4 anni per Nico Passiante, 21 anni di Ceglie Messapica difeso da Aldo Gianfreda; 3 anni per Nicola Destino, 25 anni di Mesagne, difeso da Giuseppe Guastella; ha patteggiato 2 anni in continuazione con un’altra condanna Alessandro Perez; pena di 2 anni comprensivi anche degli sconti per la collaborazione per i pentiti Cosimo Giovanni Guarini, Francesco Gravino (detto Gabibbo) ed Ercole Penna.

Riconosciuto ai Comuni di Mesagne, habitué dei processi per mafia come parte civile, e di Francavilla Fontana, al suo debutto, il diritto a ottenere un risarcimento che dovrà essere stabilito in separata sede. Gli altri quattro imputati sono a processo con rito ordinario. Oltre a Zio Carlone, difeso da Ladislao Massari e Michele Fino ,ci sono Danilo Calò, Vito Stano, difeso da Raffaele Missere, Cosimo Rochira, difeso da Michele Fino.

Le accuse mosse nei riguardi dei 10, sei dei quali condannati oggi, sono di porto trasporto, detenzione, traffico illegale di armi clandestine, comuni e da guerra nonché di ordigni esplosivi, come bombe a mano tipo "ananas", e ricettazione. "Con l'aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare l'attività dell'associazione di tipo mafioso nota con la denominazione Sacra corona unita che utilizzava e armi e gli esplosivi per commettere attentati ed estorsioni nonché per incrementare la forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo". L’inchiesta fu condotta dai carabinieri di Francavilla Fontana, fu denominata Scacco agli Imperiali e fu avviata nel 2011 in seguito al rinvenimento di armi anche da guerra nelle campagne di contrada Donna Laura a Francavilla Fontana. Importanti sono state anche in questo caso le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Ercole Penna e Cosimo Giovanni Guarini.

Si partì dagli omicidi di Vincenzo Della Corte la sera dell'8 ottobre 2010 in un negozio in allestimento a S. Michele Salentino, da quello dell'incolpevole 18enne Francesco Ligorio, massacrato da un Kalashnikov la mattina dell'11 novembre 2010 sulla superstrada Brindisi-Taranto all'altezza di un degli svincoli per Francavilla, morto al posto di Nicola Canovari, la vittima designata, ricoverato in condizioni gravissime ma alla fine salvo, e da quello di Fabio Parisi avvenuto nelle prime ore del mattino del 22 dicembre sempre dello stesso anno in pieno centro, a due passi da un bar di Porta Croce, sempre a Francavilla Fontana.

Le armi, che furono acquistate secondo Penna da Capobianco attraverso un mediatore russo, per un totale di 20mila euro, servivano all'occorrenza per regolare conti, per le ritorsioni, gli attentati: si trattava di un fucile mitragliatore Ak 47 calibro 7,62-39, modello M70AB2, in ottimo stato di uso, perfettamente lubrificato, un fucile semiautomatico marca Bernardelli modello "Roma 3" calibro 12, tipo doppietta, con canne mozzate e calciolo asportato, perfettamente conservato e lubrificato, una carabina marca Remington calibro 30.60 modello "7400", con matricola abrasa, perfettamente conservata e lubrificata, munizionamento completo per tutte le armi (in un contenitore di plastica di colore rosso c'erano 20 proiettili calibro 30.60 con relativo imballo in cartone e in un contenitore di polistirolo di colore grigio chiaro c'erano altri 21 proiettili dello stesso calibro). 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'arsenale della Scu con kalashnikov e bombe a mano: sei condanne

BrindisiReport è in caricamento