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Cronaca Francavilla Fontana

Comune inadempiente su barriere architettoniche: diffidato dalla Regione

Il Comune di Francavilla Fontana diffidato dalla Regione perché inadempiente sulle barriere architettoniche. Primo caso in Italia". A renderlo noto l'associazione Luca Coscioni per la Libertà di ricerca scientifica

FRANCAVILLA FONTANA – “Il Comune di Francavilla Fontana diffidato dalla Regione perché inadempiente sulle barriere architettoniche. Primo caso in Italia”. A renderlo noto l’associazione Luca Coscioni per la Libertà di ricerca scientifica, la stessa che ha presentato denuncia “per inadempienza nell’adozione del Peba, Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche”. La Regione ha diffidato ufficialmente il Comune a fornire una risposta entro 30 giorni, pena un esposto alla Procura per l’ipotesi di omissione di atti d’ufficio.

“Ora il Comune provveda o la Regione nominerà un Commissario”, ha dichiarato Filomena Gallo, segretario e tesoriere dell'associazione. Dopo un primo sollecito in ottobre, la scorsa settimana l'associazione Coscioni era tornata a chiedere - con un esposto a firma congiunta del segretario nazionale Filomena Gallo e del presidente della cellula francavillese Sergio Tatarano - un intervento della Regione. La risposta è giunta l’8 febbraio dall’assessore al Welfare "che ha formalmente diffidato il Comune di Francavilla Fontana ad adempiere ed avvertito che in difetto la Regione "assumerà ogni decisione in applicazione della normativa richiamata". 

"Ci sia consentito di dichiarare la nostra soddisfazione”, ha affermato Sergio Tatarano, “ancora una volta l'associazione Coscioni smuove le acque di una politica imbelle, in trentennale ritardo su un tema come l'eliminazione delle barriere architettoniche, nel silenzio colpevole, buonista e trasversale di quanti hanno consentito che si discriminasse una parte della cittadinanza e si violasse una legge dello Stato, la l. 41/86, che obbliga tutti i Comuni ad adottare il Peba, piano per l'eliminazione delle barriere architettoniche”.

“L'iniziativa può senza enfasi essere definita straordinaria”, gli fa eco Filomena Gallo, “così come fuori dall'ordinario - ed anzi addirittura primo caso in Italia in questa materia - appare la risposta dell'Ente regionale, che potrebbe aprire scenari nuovi e produrre effetti, ci si augura, a catena su tutto il territorio nazionale”. L’associazione Luca Coscioni promuove la libertà di ricerca scientifica e le libertà civili attraverso l'azione diretta dei cittadini.

L'associazione nasce nel 2002 su iniziativa di Luca Coscioni, docente universitario malato di sclerosi laterale amiotrofica, che ottenne il sostegno di 100 Premi Nobel di tutto il mondo a favore della ricerca sulle cellule staminali embrionali. Dopo la scomparsa, nel 2006, di Luca Coscioni e dell'allora co-presidente Piergiorgio Welby, l’associazione ha continuato a dare corpo alle speranze di chi si oppone alle leggi proibizioniste sulla scienza e sulla vita, ottenendo risultati importanti attraverso la mobilitazione nonviolenta e giudiziaria, in particolare al servizio di malati, ricercatori e persone con disabilità.

I principali obiettivi dell'Alc sono: libertà di ricerca scientifica, legalizzazione dell'eutanasia e del testamento biologico, diritti delle persone con disabilità ed eliminazione delle barriere architettoniche, aggiornamento del nomenclatore tariffario e assistenza autogestita, ntiproibizionismo in tema di droghe e di terapia, diritto alla salute riproduttiva e all'informazione sessuale, fecondazione assistita e eliminazioni dei divieti della legge 40. L'Associazione Luca Coscioni è un'associazione no profit di promozione sociale e soggetto costituente del Partito Radicale. Sito web: https://www.associazionelucacoscioni.it/

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