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Cronaca Francavilla Fontana

Concussione in divisa, anche l'altro vigile nega tutto: "Nessuna richiesta"

“Mai chiesto soldi”. Lo sostiene anche Cristofaro Capobianco, il vigile urbano di 47 anni che è stato ascoltato oggi dal gip Maurizio Saso, a tre giorni dall’arresto su ordinanza per tangenti eseguito dai carabinieri a Francavilla Fontana.

BRINDISI - “Mai chiesto soldi”. Lo sostiene anche Cristofaro Capobianco, il vigile urbano di 47 anni che è stato ascoltato oggi dal gip Maurizio Saso, a tre giorni dall’arresto su ordinanza per tangenti eseguito dai carabinieri a Francavilla Fontana. Capobianco, alla stregua di quanto aveva già fatto ieri (4 settembre) il collega Giuseppe Di Geronimo, ha scelto di parlare e ha risposto alle domande del giudice e del pm che ha coordinato l’inchiesta, Milto Stefano De Nozza. E’ difeso dagli avvocati Mario Guagliani e Michele Fino.

I legali hanno chiesto l’acquisizione delle registrazioni fatte dalla vittima delle presunte richieste di denaro. Hanno annunciato ricorso al Tribunale del Riesame per il momento nessuna istanza di revoca dei domiciliari al gip.

Cristofaro Capobianco-3Entrambi i vigili rispondono di  concussione consumata, aggravata dall’abuso di potere, per aver chiesto una tangente di 10mila euro al titolare di una rivendita di auto usate minacciando conseguenze, in termini di sequestri e multe, per presunte irregolarità riscontrate su un piazzale dell’azienda, anomalie che in realtà non c’erano. Anche Capobianco, insomma, ha negato ogni addebito. Ma l’inchiesta prosegue perché quanto rilevato dagli investigatori invece è di segno del tutto opposto alle dichiarazioni rese dagli indagati: un episodio è contestato, ma quello della coppia sarebbe stato un “modus operandi rodato”. 

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