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Cronaca

Francavilla: il capannone incendiato era della vedova di Parisi, il pastore ucciso nel 2008

FRANCAVILLA FONTANA – Emergono importanti retroscena sull'incendio avvenuto questa mattina in contrada Mocavero, a Francavilla Fontana. Il capannone adibito a fienile era infatti di proprietà della vedova di Damiano Parisi, il pastore ucciso due anni fa, e madre di Giuseppe, pastorello sedicenne massacrato a colpi di bastone.

FRANCAVILLA FONTANA – Emergono importanti retroscena sull'incendio avvenuto questa mattina in contrada Mocavero, a Francavilla Fontana. Il capannone adibito a fienile era infatti di proprietà della vedova di Damiano Parisi, il pastore ucciso due anni fa, e madre di Giuseppe, pastorello sedicenne massacrato a colpi di bastone.

Sull'origine dolosa dell'incendio, i carabinieri di Francavilla Fontana – che si stanno occupando delle indagini – hanno pochissimi dubbi. Qualcuno si è introdotto nottetempo dal retro (l'allarme per i vigili del fuoco è scattato attorno alle 5.40) e ha incendiato 500 balle di fieno, utilizzato per dar da mangiare alle pecore dell'allevamento di famiglia. Dopo la morte del marito e del figlio, è stata infatti la donna, Margherita La Maria, di 46 anni, di San Marzano (Taranto) a portare avanti il gregge, così da riuscire a racimolare i soldi per vivere.

Qualcuno, evidentemente, ha voluto infierire sul destino della famiglia Parisi, già falcidiata da due omicidi. Damiano Parisi fu ucciso a 48 anni il 6 luglio del 2008: l'uomo aveva avuto guai con la giustizia per droga, reati contro il patrimonio, abigeato, ma tutti risalenti a parecchio tempo prima. I killer lo attesero sulla strada, lui era alla guida della sua Fiat Multipla. Tornava a a casa, quando si rese conto di essere tallonato da un'altra automobile. Accelerò per allontanarsi ma venne inseguito ad alta velocità per le strade di campagna fino a quando la vettura si ribaltò. Il killer scese dall'auto e sparò.

Poco più di un anno dopo, il 13 agosto 2009, toccò al figlio Giuseppe, di 16 anni, preso a bastonate dopo una lite per questioni di pastorizia. Il ragazzo morì dopo una lunga agonia all'ospedale “Fazzi” di Lecce.

Adesso saranno i carabinieri a dover chiarire quest'ennesimo fatto di cronaca, stabilendo eventuali legami tra gli omicidi e l'incendio di questa mattina, che ha provocato ingenti danni.

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