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Cronaca

Furti con esplosivo ai bancomat: condannati cinque brindisini

Processo in abbreviato a conclusione dell’inchiesta CashPoint dei carabinieri: 44 capi di imputazione ricostruiti nel 2016, anche spaccate a distributori di benzina tra Ancona, Brindisi e Lecce.

BRINDISI – Da Brindisi alla vicina Lecce e poi in trasferta in provincia di Ancona per far esplodere le postazioni bancomat e postamat e raccogliere il denaro: cinque brindisini sono stati condannati, con rito abbreviato,  a conclusione dell’inchiesta chiamata CashPoint, nella quale sono stati ricostruiti anche i furti con la tecnica della spaccata nelle stazioni di servizio.

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Le condanne

La pena più alta è stata inflitta a Cosimo Iurlaro, 41 anni: nove anni e otto mesi di reclusione per 27 capi di imputazione (assolto per non aver commesso il fatto, per quattro fatti reato), già condannato per fatti identici in provincia di Macerata, alla pena di sei anni. E’ stato ritenuto il promotore dell’associazione per delinquere contestata dal pubblico ministero tenuto conto dell’organizzazione e della divisione dei compiti emerse dalle intercettazioni telefoniche e ambientali, diventate fonti di prova assieme alle immagini registrate dalla telecamere dei sistemi di videosorveglianza.

Ruolo di promotore è stato contestato anche a Giovanni Moro, 45 anni: è stato condannato otto anni di reclusione per 27 capi di imputazione (assolto per sette episodi contestati per non aver commesso il fatto).

Sono stati condannati anche: Vincenzo Schiena, 38, a quattro anni e otto mesi di reclusione, per dieci capi di imputazione (assoluzione per episodi per non aver commesso il fatto), già condannato nello stesso filone a quattro anni;  Omar Bianco, 27,  sette anni e due mesi di reclusione per venti capi d’imputazione (assolto per non aver commesso il fatto da tre fatti), condannato a sei anni nel filone di Macerata; e Marco Santoro, 25, quattro anni e sei mesi di reclusione, per dieci capi di imputazione (assoluzione per due episodi per non aver commesso il fatto), già condannato a quattro anni. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Daniela d'Amuri, Pasquale Annicchiarico e Ladislao Massari.

La sentenza è stata pronuncia dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Brindisi, Tea Verderosa, al netto della riduzione di un terzo della pena, per la scelta del rito speciale, alternativo al dibattimento. Le motivazioni saranno depositate fra 90 giorni. I penalisti hanno già anticipato la volontà di proporre Appello davanti alla Corte salentina.

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Le accuse

L’accusa di base è legata al riconoscimento di “un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di un numero indeterminato di delitti contro il patrimonio ed, in particolare, di delitti di furto in danno di svariati istituti di credito, uffici postali ed esercizi commerciali (tra cui gioiellerie ed impianti di distribuzione di carburanti), commessi sin dal mese di gennaio 2016 nelle province di Ancona, Macerata, Fermo, Ascoli Piceno, Bari, Brindisi, Taranto e Lecce, nell’ambito della quale ricoprivano, a vario titolo, compiti organizzativi, logistici e operativi”, si legge nel capo di imputazione

I furti tentati e consumati

Nell’inchiesta dei carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Osimo sono stati ricostruiti venti furti, tra azioni consumate e tentate, per danni quantificati in almeno 700mila euro. Il primo furto è stato  tentato ai danni della Unicredit Banca di Polverigi, in provincia di Ancona, il 2 gennaio 2016; poi furto  tentato ai danni dell’Ufficio Postale di Treia, Macerata, il 14 febbraio 2016; il furto tentato ai danni della Veneto Banca di Monte San Giusto, Macerata, 19 febbraio 2016; il furto tentato ai danni della Banca delle Marche di Belforte del Chienti, sempre Macerata, il 29 febbraio 2016 e lo stesso giorno il furto ai danni della banca Monte dei Paschi di Siena di Monte Urano.

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Sono stati contestati anche i seguenti furti: quello tentato ai danni della banca Monte dei Paschi di Siena di Corridonia il 5 marzo 2016; furto consumato ai danni dell’Ufficio Postale di Fermo, località Campiglione, il 22 marzo 2016; furto consumato ai danni dell’Ufficio Postale di Morrovalle il 5 aprile 2016; furto consumato ai danni della Banca Popolare di Ancona, filiale di Osimo, commesso il 9 aprile 2016. Ancora: furto tentato in danno del bancomat della Cassa di Risparmio di Loreto nel Centro Commerciale “Grotte Center” di Camerano, in provincia di Ancona, commesso in data 1 aprile 2016; furto tentato ai danni della Unicredit Banca di Castrignano de’ Greci nel Leccese commesso il 9 luglio 2016; furto consumato ai danni del distributore carburanti Q8 di Brindisi strada statale 7, commesso il 18 luglio 2016 e furto tentato ai danni del distributore carburanti Q8 di Grottaglie commesso il 25 luglio 2016 e furto tentato ai danni dell’Ufficio Postale di Scorrano nel Leccese commesso tra il 29 ed il 31 luglio 2016.

Secondo l’accusa sono riconducibili al sodalizio anche il furto ai danni del distributore carburanti Q8 di Grottaglie  commesso il primo agosto 2016; il furto tentato ai danni della Unicredit Banca di Calimera nel Leccese, commesso il 14 settembre 2016; il furto consumato ai danni della gioielleria “Preziosi d’Arte” di Guagnano provincia di Lecce il 19 settembre 2016; furto consumato ai danni della Banca Nazionale del Lavoro di Lizzano nel Tarantino commesso il 24 settembre 2016; furto tentato ai danni della Carifermo  di Recanati, località Villa Musone, il 25 settembre 2016 e il furto tentato ai danni della banca Monte dei Paschi di Siena di Monte Urano consumato il 25.09.2016.  Per gli assalti, il gruppo usava un'Audi A6, con rinforzi laterali e interni uguali a quelli usati nel periodo del contrabbando di sigarette.

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Risarcimento danni

Il gup del Tribunale di Brindisi ha condannato tutti gli imputati al risarcimento dei danni in favore della società Poste Italiane, da liquidarsi in separata sede. Moro, Iurlaro, Bianco, Santoro e Schiena, inoltre, dovranno pagare le spese legale in favore della spa.

Iurlaro, Bianco, Santoro e Schiena sono stati condannati al risarcimento dei danni in favore della Banca Nazionale del Lavoro, con importo da liquidare in sede civile, e pagamento delle spese legali sostenute dall’istituto.

Nei confronti di Moro è stata disposta la condanna al risarcimento dei danni in favore  della srl Servizi Gestione Impianti, con assegnazione di 12.830 euro a titolo di provvisionale.

Infine, Moro, Iurlaro, Santoro e Schiena sono stati condannati al ristoro dei danni in favore della società Kuwait Petroleum, con provvisionale di 22.200 euro.

Pene accessorie

Gli imputati Moro, Iurlaro e Bianco sono stati dichiarati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici e in stato di interdizione legale durante l’esecuzione della pena. Santoro e Schiena sono stati dichiarati interdetti dai pubblici uffici per cinque anni.
 

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