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Cronaca Francavilla Fontana

Girava armato, arresto convalidato per il fratello dell'ucciso

FRANCAVILLA FONTANA – Giuliano Parisi, 29 anni, continua a protestarsi innocente. Ma il giudice per le indagini preliminari Paola Liaci ha convalidato il suo arresto e ora il difensore, avvocato Michele Fino, ha intrapreso la strada del Tribunale del riesame per cercare di riportare in libertà il suo assistito. Parisi è stato arrestato nei giorni scorsi. Erano le due del mattino. Era al volante della sua vettura quando incappò in un posto di blocco dei carabinieri. Si fermò e scappò a piedi. Inseguito e raggiunto puntò contro i militi una pistola. Bloccato oppose resistenza. Finì in carcere per detenzione illegale di una pistola giocattolo modificata, resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Nulla di particolare se questo Parisi, maniscalco incensurato, non fosse il fratello di Fabio, 28 anni, assassinato a Francavilla all’alba del 22 dicembre da sicari non ancora arrestati. Ai giudici del Riesame l’avv. Fino ha chiesto la scarcerazione del suo assistito, anche in considerazione del fatto che è incensurato. In subordine gli arresti domiciliari. Fabio Parisi fu ucciso alle 6 del mattino nei pressi di Porta della Croce, sul lato sinistro di via Regina Elena. Era stato nel bar a fare colazione come ogni mattina prima di andare al lavoro e stava per salire sulla sua Golf. Due scariche di pallettoni cal. 8,6 millimetri. Terzo omicidio in poche settimane a Francavilla.

FRANCAVILLA FONTANA – Giuliano Parisi, 29 anni, continua a protestarsi innocente. Ma il giudice per le indagini preliminari Paola Liaci ha convalidato il suo arresto e ora il difensore, avvocato Michele Fino, ha intrapreso la strada del Tribunale del riesame per cercare di riportare in libertà il suo assistito. Parisi è stato arrestato nei giorni scorsi. Erano le due del mattino. Era al volante della sua vettura quando incappò in un posto di blocco dei carabinieri. Si fermò e scappò a piedi. Inseguito e raggiunto puntò contro i militi una pistola. Bloccato oppose resistenza. Finì in carcere per detenzione illegale di una pistola giocattolo modificata, resistenza e violenza a pubblico ufficiale.

Nulla di particolare se questo Parisi, maniscalco incensurato, non fosse il fratello di Fabio,  28 anni, assassinato a Francavilla all’alba del 22 dicembre da sicari non ancora arrestati. Ai giudici del Riesame l’avv. Fino ha chiesto la scarcerazione del suo assistito, anche in considerazione del fatto che è incensurato. In subordine gli arresti domiciliari. Fabio Parisi fu ucciso alle 6 del mattino nei pressi di Porta della Croce, sul lato sinistro di via Regina Elena. Era stato nel bar a fare colazione come ogni mattina prima di andare al lavoro e stava per salire sulla sua Golf. Due scariche di pallettoni cal. 8,6 millimetri. Terzo omicidio in poche settimane a Francavilla.

Vittima dello scontro tra due fazione opposte della Sacra corona unita, come ha detto in alcune occasioni il pentito mesagnese Ercole Penna. Territorio che è controllato sia dagli affiliati al clan che faceva capo a Penna, a Massimo Pasimeni, ad Antonio Vitali e al latitante Daniele Vicientino, sia agli uomini del clan dell’ergastolano Ciro Bruno. Giuliano Parisi probabilmente sa chi il fratello frequentasse e per questo, magari temendo per la sua vita, aveva preso la pistola giocattolo modificata in arma vera e propria che il fratello teneva nascosto, e se la portava dietro nel caso lo avessero preso di mira.

Ma, stando a quel poco che è trapelato, al sostituto procuratore Raffaele Casto, titolare dell’inchiesta sull’omicidio di Fabio Parisi, Giuliano avrebbe detto di non sapere perché il fratello è stato ammazzato e come mai teneva nascosta quella pistola. Lui sapeva solo che la teneva e dove era nascosta.

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