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Giro di spaccio nei locali del Salento: condannato un brindisino

Quattro condanne e ben nove assoluzioni, è questo il verdetto per i tredici imputati del giudizio abbreviato scaturito dall’operazione ribattezzata “Rewind”, celebrata dinanzi al gup Alcide Maritati. Due anni e quattro mesi (e 5mila euro di multa) la pena inflitta a Vito Manta, 41enne originario di San Pietro Vernotico

LECCE - Quattro condanne e ben nove assoluzioni, è questo il verdetto per i tredici imputati del giudizio abbreviato scaturito dall’operazione ribattezzata “Rewind”, celebrata dinanzi al gup Alcide Maritati. Due anni e quattro mesi (e 5mila euro di multa) la pena inflitta a Vito Manta, 41enne originario di San Pietro Vernotico; quattro anni e quattro mesi (e 26mila euro) per Anna Maria Riotti, 55enne nata a Lecce; sei anni (e 28mila euro) per Fabio Negro, 39enne della “città bella”; 4 anni e sei mesi (e 18mila euro) per Massimiliano Esposito, gallipolino di 45 anni.

Assolti con formula piena, perché il fatto non sussiste, Rosario Riotti, 59enne di Leverano; Tatiana Caiffa, 36 anni; Luca Negro, gallipolino di 31 anni; Pantaleo Esposito, 46enne gallipolino; suo figlio Pierluigi, di 24 anni; Gianluca Tricarico; e Roberto Carroccia. Assoluzione per non aver commesso il fatto per Roberto Romano, 42enne di Squinzano; e Andrea Santese, 47enne di Maglie.

Gli imputati sono assisiti dagli avvocati Renata Minafra, Luigi e Alberto Corvaglia, Angelo Ninni e Dimitry Conte.

A dare avvio all’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Antonio De Donno, fu una rapina compita nel 2011. Le indagini, condotte dai carabinieri della compagnia di Gallipoli, coordinata dal capitano Michele Maselli, in collaborazione con i militari del Reparto operativo di Lecce, diretti dal colonnello Saverio Lombardi, si concentrarono inizialmente sul colpo messo a segno alle 5 del mattino del 24 luglio 2011, quando tre malviventi si presentarono all’interno della discoteca “Praja”, sul litorale della Città Bella, per mettere a segno una rapina armata. Fucili in pugno, infatti, la banda riuscì a rimediare un bottino di 40mila euro, dopo aver forzato la cassaforte del locale, nella quale erano custoditi gli stipendi del personale di bar e sala. Fuggirono senza lasciare tracce. Da quell’episodio, gli investigatori dell’Arma hanno ricostruito un presunto giro di spaccio,

Fabio Negro e Massimiliano Esposito sarebbero, secondo l’ipotesi accusatoria, i presunti leader del sodalizio scoperto, dedito all’attività di spaccio al dettaglio. L’attività illecita sarebbe stata condotta non soltanto sul litorale di Gallipoli, ma soprattutto ad Alezio, Sannicola, Parabita e zone limitrofe. La droga sarebbe stata immessa sulle piazze locali attraverso un segmento che dalla “città bella” conduce fino a Brindisi. E’ nella città adriatica, oltre che a Lecce, che i “soci” provvedevano all’approvvigionamento della sostanza stupefacente: il referente brindisino sarebbe stato Vito Manta, e nel capoluogo salentino, secondo la Procura, Anna Maria Riotti. 

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