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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Gli abbracci in caserma, poi a casa

BRINDISI - Sono atterrati alle 20 sulla pista dell’Aeroporto del Salento, poi l’aereo militare con a bordo i sottufficiali Massimiliano Latorre e Salvatore Girone e i loro congiunti, provenienti da Roma, ha rullato sino alle piazzole dell’area militare. Qui, sulla pista, c’erano ad attendere i due marò ai quali le autorità indiana hanno concesso 14 giorni di licenza a casa, previo versamento di un cauzione di quasi 900mila euro e l’impegno a rientrare a Kochi alla fine del permesso, il comandante in capo della Squadra navale, ammiraglio Giuseppe De Giorgi e il prefetto di Brindisi, Nicola Prete. E poi il comando al completo del Reggimento San Marco.

BRINDISI - Sono atterrati alle 20 sulla pista dell’Aeroporto del Salento, poi l’aereo militare con a bordo i sottufficiali Massimiliano Latorre e Salvatore Girone e i loro congiunti, provenienti da Roma, ha rullato sino alle piazzole dell’area militare. Qui, sulla pista, c’erano ad attendere i due marò ai quali le autorità indiana hanno concesso 14 giorni di licenza a casa, previo versamento di un cauzione di quasi 900mila euro e l’impegno a rientrare a Kochi alla fine del permesso, il comandante in capo della Squadra navale, ammiraglio Giuseppe De Giorgi e il prefetto di Brindisi, Nicola Prete. E poi il comando al completo del Reggimento San Marco.

E’ da questo momento, dopo gli incontri ufficiali a Roma e soprattutto quello con il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che comincia la parte informale, quella degli affetti per i due militari italiani riguardo i quali l’India ancora non ha deciso come risolvere il conflitto di giurisdizione su chi è legittimato a giudicare se il 15 febbraio scorso il nucleo di protezione imbarcato sulla petroliera Enrica Lexie effettivamente aprì il fuoco per errore su un peschereccio del Kerala scambiato per barca pirata, uccidendo due marinai.

Nella lista degli affetti c’è il Reggimento. La piccola colonna di pullman e auto della Marina e dei carabinieri lascia rapidamente l’aeroporto militare”Pierozzi” e si dirige verso la ex statale 16 per San Vito dei Normanni, in contrada Brancasi dove c’è la base della Forza da Sbarco. Qui ci sono anche l’abbraccio dei commilitoni, il saluto dei compagni ritrovati. Una cerimonia informale che si protrae sin quasi alle 22, quando la sbarra del corpo di guardia si solleva per lasciare uscire due pullmini, uno diretto a Taranto con Massimiliano Latorre e i suoi cari a bordo, l’altro a Bari con Salvatore Girone e famiglia. Stanotte dormiranno nei loro letti dopo dieci lunghissimi mesi.

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