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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca San Vito dei Normanni

Gli impianti del Nord avevano bisogno dei nostri rifiuti, altro che grazie

L'ennesima emergenza rifiuti della provincia di Brindisi, che non potrà non avere conseguenza sulle tasche dei cittadini, mi impone alcune riflessioni. Il Comune di San Vito dei Normanni viene trattato alla stregua di comuni che non differenziano

L’ennesima emergenza rifiuti della provincia di Brindisi, che non potrà non avere conseguenza sulle tasche dei cittadini, mi impone alcune riflessioni. Il Comune di San Vito dei Normanni viene trattato alla stregua di comuni che non differenziano e/o che non raggiungono le percentuali di raccolta differenziata previste dalla legge. 

Questo è ciò che sembra dedursi dalla decisione del commissario dell’OGA che impone a tutte le città del brindisino di dislocare i rifiuti della Provincia di Brindisi agli inceneritori dell’Emilia Romagna per due mesi. E secondo ciò che si legge sugli organi di informazione qualcuno dice che dovremmo anche ringraziare l’Emilia Romagna.

Il mio punto di vista di Sindaco di un comune virtuoso in termini di raccolta differenziata è differente purtroppo. A dire “grazie” dovrebbero Domenico Conteessere questi impianti del Nord Italia (come pure quelli del Nord Europa), i quali hanno più che mai bisogno dei nostri rifiuti per continuare a funzionare, in quanto in quelle zone le raccolte differenziate funzionano uniformemente a regime da anni ormai, rendendo residuale il ricorso agli inceneritori.

Mi sono interrogato a lungo, in queste ore, su quali siano esattamente le ragioni per le quali dovremmo dire “grazie” per questa ennesima soluzione capestro atta a “risolvere” l’”emergenza rifiuti”. E ho formulato alcune ipotesi:

- Dovremmo dire grazie perché nessuno riconosce ai comuni virtuosi che raggiungono e superano il 65% di raccolta differenziata previsto dalla legge, come San Vito dei Normanni, una riduzione delle tariffe di smaltimento in base alla qualità del rifiuto prodotto (nonostante ciò sia previsto dalla normativa vigente);
- Dovremmo dire grazie perché la Regione Emilia Romagna avrà i nostri soldi per il suo ristoro ambientale; 
- Dovremmo dire grazie perché aumenteranno i costi a carico dei comuni che saranno costretti ad aumentare la TARI;
- Dovremmo dire grazie perché i comuni del barese e del leccese hanno usufruito a lungo delle discariche del brindisino, ma nel momento in cui siamo noi ad aver bisogno di aiuto scopriamo che il barese, di fatto, non ha mai risolto l’emergenza rifiuti e la provincia di Lecce ci scarica perché deve gestire la produzione dei rifiuti dovuta al flusso turistico (come se la nostra provincia non avesse lo stesso problema…).

La dislocazione dei nostri rifiuti in Emilia Romagna rappresenta l’ennesima prova di quanta poca considerazione si abbia della provincia di Brindisi a livello regionale. 

Certo, l’”emergenza rifiuti” è solo esplosa lo scorso anno, ma è in realtà il frutto di anni di “perdite di tempo”, anni persi appresso a sigle tipo - ATO, ARO, OGA (chi più ne ha, più ne metta) - tralasciando ciò che è veramente essenziale nella gestione dei rifiuti: l’impiantistica. 
Ma comunque ciò non giustifica tutto ciò che, in un anno di emergenza e 9 mesi di commissariamento dell’OGA, non è stato fatto per la provincia di Brindisi.

Mi farò promotore, dunque, di un incontro fra tutti i Sindaci della Provincia di Brindisi e il Presidente Emiliano, da tenersi al più presto, per affrontare l’emergenza rifiuti del brindisino guardandoci tutti negli occhi e non lasciare che il tutto sia demandato ad uno scambio di pec “dell’ultimo minuto”.

E in tale occasione si dovrà necessariamente affrontare anche l’aspetto economico di tutta questa vicenda. Nello specifico ritengo che:
- La Regione dovrà rimborsare i comuni per i maggiori costi di trasporto sostenuti;
- L’ecotassa pagata dai comuni leccesi nel periodo di dislocamento dei nostri rifiuti in Emilia Romagna dovrà essere messa a disposizione dei comuni del brindisino per coprire anch’essa i maggiori costi sostenuti dai nostri comuni. Solo a queste condizioni avremo qualcosa per cui dire un timido “grazie”. 

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