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Cronaca

I falsi vigilantes hanno persino lasciato la ricevuta per i 57mila euro "ritirati"

BRINDISI – Hanno persino rilasciato la ricevuta del denaro che prelevavano. Come le vere guardie giurate della Sveviapol, agenzia con la quale i tre supermercati Dok (due a Brindisi, a Sant’Angelo e a Bozzano, e uno a Mesagne) hanno un contratto di prelievo dell’incasso per depositarlo in banca. Davvero geniali, nel senso criminale del termine, questi malfattori che si sono impossessati senza colpo ferire di poco meno di sessantamila euro prelevati da tre supermercati Dok: due a Brindisi a Sant’Angelo e a Bozzano e uno a Mesagne.

BRINDISI – Hanno persino rilasciato la ricevuta del denaro che prelevavano. Come le vere guardie giurate della Sveviapol, agenzia con la quale i tre supermercati Dok (due a Brindisi, a Sant’Angelo e a Bozzano, e uno a Mesagne) hanno un contratto di prelievo dell’incasso per depositarlo in banca. Davvero geniali, nel senso criminale del termine, questi malfattori che si sono impossessati senza colpo ferire di poco meno di sessantamila euro prelevati da tre supermercati Dok: due a Brindisi a Sant’Angelo e a Bozzano e uno a Mesagne.

Tre colpi perfetti, eseguiti con una semplicità incredibile. E se non fosse stato per il dubbio che si è insinuato nella mente della proprietaria del supermercato di rione Sant’Angelo, l’allarme sarebbe scattato non prima delle 11,30, orario in cui i veri vigilanti sarebbero arrivati per fare i prelievi di contante. E’ stato proprio l’orario a mettere il tarlo nel cervello della signora. “Come mai con tanto anticipo?”, si è chiesta. Ed ha telefonato al supermercato Dok di viale Belgio.

“Da me sono già passati”, le hanno risposto. Aggiungendo: “Ci è stata rilasciata come al solito la ricevuta e sono andati via”. In anticipo e non erano nemmeno i soliti vigilanti della Sveviapol. Qualcosa non quadra. Chiamano carabinieri e poliziotti e mentre a Brindisi iniziano le indagini i poliziotti del commissariato di Mesagne e i carabinieri della stessa cittadina scoprono che anche da lui sono passati i falsi vigilanti a ritirare il denaro da depositare in banca.

Colpi perfetti. Almeno così allo stato appaiono. Anche se il delitto perfetto non esiste e prima o poi un errore, anche banale, viene fuori. Ma al momento ancora non è stato individuato dagli investigatori questo eventuale errore e le indagini vanno avanti a tutto campo. E’ come cercare un ago in un pagliaio. Gli investigatori stamattina hanno interrogato i responsabili della sicurezza del trasporto valori della Sveviapol.

Le strade che si seguono sono due: quella interna alla Sveviapol, vale a dire qualcuno che possa avere fornito indicazioni ai malviventi su orari e procedura nel prelievo; e quella esterna, ovvero qualcuno che lavora in uno dei supermercati Dok, non necessariamente quelli alleggeriti del denaro ieri mattina, che ha informato i complici esterni sugli orari e sulle modalità del prelievo fornendo anche una delle ricevute di consegna delle quali sono state fatte delle copie. Ora bisognerà verificare se queste copie sono state fatte in casa con un computer o sono state fatte stampare da qualche tipografia compiacente.

Nessuna traccia nemmeno del mezzo usato. Si parlava di un furgone, poi di un’auto e di un furgone. Ora pare che le vittime di questo reato compiuto con “artifizi e raggiri” si siano messi d’accordo su una vettura nera con i simboli della Sveviapol e il numero 15. Nelle prossime ore i poliziotti e i carabinieri interrogheranno anche i titolari e i dipendenti di altri supermercati Dok sparsi sul territorio provinciale che usufruiscono del servizio di raccolta dell’incasso della Sveviapol. Ovviamente l’allarme è scattato anche in casa Sveviapol. I vertici  vogliono vederci chiaro e stanno cercando un modo per evitare che simili episodi si possano verificare.

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