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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Torchiarolo

I Ris nel villino dell'omicidio. E' ancora "giallo" sull'uccisione di Antonio Ingrosso

TORCHIAROLO – Quasi un'ora e mezza, al termine della quale i carabinieri del reparto investigazioni scientifiche (Ris) si portano via il sifone di un lavandino ed individuano un numero di reperti che resta top secret. Precisamente dalle le 14.50 alle 16.26. Tanto è durato il sopralluogo svolto - nella villetta di via Ruffini 1 - dai carabinieri del Ris, dove il 7 gennaio scorso, fu ucciso a martellate dalla moglie il fabbro di Torchiarolo, Antonio Ingrosso (50 anni). O almeno questo è il risultato delle indagini sino ad oggi. Si tratta della seconda volta che i sigilli vengono rimossi dall'abitazione in cui Ingrosso fu ucciso con dieci martellate al cranio – secondo la perizia svolta dal medico legale Alberto Tortorella – da Maria Grazia Greco, rea confessa.

TORCHIAROLO – Quasi un'ora e mezza, al termine della quale i carabinieri del reparto investigazioni scientifiche (Ris) si portano via il sifone di un lavandino ed individuano un numero di reperti che resta top secret. Precisamente dalle le 14.50 alle 16.26. Tanto è durato il sopralluogo svolto - nella villetta  di via Ruffini 1 - dai  carabinieri del Ris, dove il 7 gennaio scorso, fu ucciso a martellate dalla moglie il fabbro di Torchiarolo, Antonio Ingrosso (50 anni). O almeno questo è il risultato delle indagini sino ad oggi. Si tratta della seconda volta che i sigilli vengono rimossi dall'abitazione in cui Ingrosso fu ucciso con dieci martellate al cranio – secondo la perizia svolta dal medico legale Alberto Tortorella – da  Maria Grazia Greco, rea confessa.

Per concorso nell’occultamento e vilipendio del cadavere del genero sono indagati l’82enne Ruggero Greco padre della presunta omicida e la stessa figlia, Sabrina Ingrosso di 25 anni per concorso nell'occultamento. I carabinieri del Ris,consulenti di parte della procura della Repubblica su richiesta del pm titolare delle indagini Milto De Nozza,  hanno effettuato un nuovo sopralluogo per compiere un accertamento unico ed irripetibile,  anche alla presenza del legale di parte della famiglia, Ladislao Massari, che insieme con Maria Grazia Greco, assiste anche il padre e la figlia. I Ris hanno eseguito quello che tecnicamente viene definito BPA (Bloodstain pattern analysis) ovvero la ricerca di macchie di sangue, alla ricerca di nuovi riscontri che possano aggiungere elementi alle confessioni già rese da Maria Grazia Greco e chiarire anche se la figlia Sabrina possa aver avuto un ruolo nella vicenda.

La venticinquenne finora - dalle dichiarazioni rese - non si trovava in casa quando la madre uccise a martellate il padre, ma arrivò solo dopo sul posto. Non troppo tardi per non accorgersi di quanto era successo. La pubblica accusa sta cercando di accertare se invece la giovane si trovasse in casa ed abbia avuto un ruolo attivo nella vicenda. I carabinieri sono entrati e usciti più volte dalla villetta di via Ruffini 1 portando all'interno alcune sacche per la raccolta dei reperti. All'interno di uno di questi c'era il sifone di un lavandino, probabilmente per la ricerca di alcuni residui di sangue. Per l'esito delle analisi bisognerà attendere circa sessanta giorni.

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