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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

"Il canile è strapieno e inadeguato"

BRINDISI – Spazi a disposizione dei ricoveri troppo limitati e una precaria situazione igienica: sono queste le principali anomalie rilevate all’interno del canile comunale di contrada Santa Lucia, nel corso di un sopralluogo effettuato stamane dalla commissione Ambiente del Comune di Brindisi.

BRINDISI – Spazi a disposizione dei ricoveri troppo limitati e una precaria situazione igienica: sono queste le principali anomalie rilevate all’interno del canile comunale di contrada Santa Lucia, nel corso di un sopralluogo effettuato stamane dalla commissione Ambiente del Comune di Brindisi. Fra meno di due settimane, la struttura, gestita attualmente dalla società di Giuseppe Roma, passerà nelle mani della Brunda srl.

Alla vigilia del cambio di guardia, il canile ha sforato la capienza massima di 800 esemplari e non è in grado di accoglierne altri. Questo ha costretto il sindaco Mimmo Consales a emettere un’ordinanza di divieto dell’attività di accalappiamento in tutto il territorio cittadino, fino a quando non si troverà una soluzione alternativa.Ma è la stessa commissione a porre l’accento sulla necessità di ampliare il canile. “E’ assolutamente necessario – si legge nella relazione della commissione a firma del presidente Massimo Pagliara e del segretario Vito Ricchiuto – realizzare un ampliamento della struttura che ci metterebbe anche nelle condizioni di porre una soluzione al fatto che lo spazio a disposizione nei ricoveri dei cani sia troppo limitato a causa del loro eccessivo numero”.

La ristrettezza degli spazi a disposizione dei cani, sulla base di quanto rilevato dalla commissione, avrebbe comportato una sostanziale sovrapposizione dell’area sanitaria (destinata all’accoglienza dei cani rinvenuti sul territorio o comunque abbandonati) a quella “rifugio”, dove gli animali vengono accolti fino al momento dell’adozione. “A questa sovrapposizione – si legge ancora nella relazione della commissione – bisogna immediatamente porre rimedio”.

I depuratori sono giudicati non sufficienti ed inefficienti; le strumentazioni atte alla disinfestazione e disinfezione, inadeguate. La commissione, nel rilevare queste problematiche, suggerisce anche 4 possibili vie d’uscita: la definizione di una campagna di sterilizzazione perenne, accompagnata da una sensibilizzazione nei confronti dei cittadini per arginare il fenomeno del randagismo e l’abbandono volontario dei cani, obbligando gli stessi proprietari a porre i microchip ai propri esemplari; il coinvolgimento totale delle associazioni che si occupano della difesa degli animali nella gestione dei servizi essenziali per il benessere dei cani; l’incentivazione delle adozioni facendo conoscere ai cittadini i cani che sono ricoverati mediante iniziative pubbliche; fare il modo che il canile non sia l’ultima tappa della vita di un cane abbandonato.

“La volontà di assicurare la salute e il benessere dei cani – conclude la relazione – dimostrerebbe l’alto grado di civiltà raggiunto dalla nostra città”.

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