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Cronaca

Scu, estorsione ai giostrai di San Teodoro: anche il Comune di Brindisi parte civile

L’Amministrazione è indicata dall’Antimafia come offesa dai reati contestati a conclusione dell'inchiesta The Beginners. La Giunta Carluccio affida incarico esterno all’avvocato Daniela Faggiano

BRINDISI – Il Comune di Brindisi ha deciso di costituirsi parte civile nel processo scaturito dall’inchiesta The Beginners, ottenuto dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce su un presunto gruppo di stampo mafioso operante nel capoluogo, nel settore delle estorsioni ai danni dei giostrai presenti in città durante la settimana dedicata alla festa patronale.

daniela faggiano ok-3La scelta della Giunta Carluccio è dello scorso 14 febbraio, dopo le costituzioni deliberate dai Comuni di Mesagne e Torre Santa Susanna, già ammesse in sede di udienza preliminare davanti al gup del Tribunale di Lecce. A rappresentare nei giudizi, ordinario e abbreviato, l’Amministrazione cittadina sarà la penalista Daniela Faggiano (foto accanto), il cui nome è legato alla battaglia legale nel processo sulle polveri di carbone chiuso di recente con un’affermazione di responsabilità nei confronti di due dei dirigenti della società Enel Produzione, proprietaria della centrale di Cerano. In questa sede, l’avvocato Faggiano ha rappresentato e fatto sentire la voce del Comune, a suo tempo nominata dalla Giunta di centrodestra guidata dal sindaco Domenico Mennitti.

L’attuale nomina è arrivata su proposta del capo dell’ufficio legale interno di Palazzo di città, Francesco Trane. Il conferimento a un professionista esterno si è reso necessario non essendoci alcun profilo in seno al Comune, si legge nella delibera condivisa da sindaca e assessori. Erano assenti Mary Romanelli, Francesca Scatigno e Giampiero Campo. Il Comune di Brindisi, di conseguenza, potrà avanzare richiesta di risarcimento danni anche di immagine come già fatto dai Comuni di Mesagne, con l’avvocato Anna Lisa Valente e quello di Torre Santa Susanna con Domenico Palombella con richiesta 200mila euro. Dall'associazione Antiracket avevano contestato la mancata delibera del Comune di Brindisi.

Trentadue brindisini hanno scelto il giudizio in abbreviato, tra cui Luca Ciampi, ritenuto esponente del sodalizio nel capoluogo, come “affiliato a Daniele Vicientino di Mesagne, alias il professore”. Allo stesso gruppo avrebbe aderito Tobia Parisi di Mesagne che invece ha optato per l’ordinario al pari di sei imputati, Morris Cervellera, Renato Simonetti, i cugini Giuseppe Carlucci, Valerio Di Nunzio, Roberta Franco e Alessandro Nardelli.

Processo con riduzione della pena di un terzo, in caso di condanna, oltre che per Luca Ciampi per: Marco Antico, Luigi Campana, Fabrizio Campioto, Ivano Cannalire, Aldo Cigliola, Salvatore Del Monte, Davide Di Lena, Franco Dimastrodonato, Marcello Di Mola, Massimo Esperti, Francesco Franchin, Luigi Girardo, Veronica Girardo (compagna di Tobia Parisi) Antonio Grassi, Monica Grassi, Alessandro Leto, Tamara Niccoli, Roberto Orlando, Cosimo Papa, Alfonso Polito, Giuseppe Polito, Mario Polito, Andrea Prudentino, Claudio Pupino, Andrea Reho, Antonio Tarantino, Francesco Trane, Vincenzo Trono, Giuseppe Vantaggiato, Giuseppe Vinci. Istanza di patteggiamento per quattro: Giuseppina Magli Di Maggio, Lucio L’Incesso, Piero L’Incesso e Angela Albanese.

Tra gli episodi estorsivi contestati ci sono quelli ai danni dei titolari del Luna Park di Brindisi: “Dacci i biglietti per le giostre, per tutti i bambini delle famiglie del collegio, quelli di via Benvenuto Cellini”. I blocchetti per i più piccoli sarebbero stati pretesi da Luca Ciampi nel periodo in cui era ristretto nel carcere di Brindisi e chiesti dai suoi, pronti persino a dare dimostrazione delle “maniere forti” perché “venti blocchetti erano pochi” visto che “sette erano stati mandati a Mesagne”. Servivano i biglietti, questione importante, d’affari al pari delle altre, perché in tal modo il gruppo avrebbe ottenuto il consenso della gente, dei residenti e dei condomini, diventando punto di riferimento. Dei giostrai ha riferito anche il pentito mesagnese Francesco Gravina, detto il Gabibbo, quando gli è stato chiesto di parlare delle estorsioni.

 Nell’inchiesta sono state ricostruite tre estorsioni di stampo mafioso nell’estate 2013 partendo dal contenuto dei colloqui in carcere tra Parisi, già accusato di associazione mafiosa in Calypso, indagine del 2010,  e la sua donna , per la prima coinvolta in un’inchiesta sulla Sacra Corona Unita. Gli episodi contestati dai pm sono quelli ai danni del titolare dell’Aranceto, l’altra estorsione aggravata dal metodo mafioso sarebbe stata rivolta al gestore del Mashad e un’altra ancora avrebbe riguardato il titolare del Poison.

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