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Cronaca Mesagne

Il concerto, il sindaco e il portavoce

Riceviamo e pubblichiamo integralmente, con una nostra risposta in calce, una lettera del sindaco di Mesagne, Franco Scoditti, sugli accadimenti che hanno preceduto e seguito il concerto per Melissa Bassi organizzato a Mesagne il 19 giugno da un comitato di amici della studentessa uccisa dalla bomba del 19 maggio scorso davanti alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi. Consideriamo l'intervento del sindaco Scoditti importante ed utile per chiudere una parentesi di cui nessuno sentiva il bisogno e l'utilità in questo momento.

Riceviamo e pubblichiamo integralmente, con una nostra risposta in calce, una lettera del sindaco di Mesagne, Franco Scoditti, sugli accadimenti che hanno preceduto e seguito il concerto per Melissa Bassi organizzato a Mesagne il 19 giugno da un comitato di amici della studentessa uccisa dalla bomba del 19 maggio scorso davanti alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi. Consideriamo l'intervento del sindaco Scoditti importante ed utile per chiudere una parentesi di cui nessuno sentiva il bisogno e l'utilità in questo momento.

"A distanza di alcuni giorni, anche per la mia assenza, mi siano consentite alcune brevi valutazioni espresse con la massima serenità su questioni delicate, perché toccano la sensibilità delle persone prima che aspetti di carattere politico, nello spirito di un auspicabile chiarimento.

La prima in ordine al concerto “per Melissa” promosso e realizzato da un comitato spontaneo. Nelle primissime ore in cui fu concepita l’idea, un gruppo di giovani interpellarono il vice Sindaco, Giancarlo Canuto, con il quale fu concordato che l’Amministrazione si sarebbe senz’altro fatta carico di rendere disponibile la piazza Vittorio Emanuele proprio per la eccezionalità dell’evento, che purtroppo non c’erano le condizioni per un contributo economico e che la funzione di “garanzia” sulla raccolta fondi sarebbe stata meglio svolta da associazioni riconosciute sul piano nazionale.

Si giunse quindi sin da subito a una intesa con la concessione del doveroso patrocinio morale e l’Amministrazione che presiedo mai ha avuto la presunzione di svolgere sugli organizzatori una qualsiasi funzione censoria o limitatoria. Questi gli unici fatti che riguardano la responsabilità diretta della Giunta ritenendo quindi ogni interpretazione di eventuali prese di distanze o venuta meno di impegni assunti assolutamente priva di ogni fondamento.

Il resto appartiene alle legittime valutazioni personali di ciascuno, comprese le mie, ma che mai hanno interferito e mai interferiranno sul compito dell’Amministrazione comunale di garantire a tutti la libera e legittima espressione di iniziativa. E anche la “presunta” divergenza tra il sottoscritto e l’assessore Zezza, anche egli presente nell’incontro sopra ricordato, è stata ampiamente e pubblicamente chiarita dal diretto interessato.

La seconda questione che si è incrociata con la realizzazione del concerto è stata la lettera di dimissione dell’addetto stampa Giuseppe Florio. Sono molto dispiaciuto per due ragioni fondamentali. La prima perché non è mai stata nella volontà e nella riconosciuta intelligenza di Florio la presunzione di condizionare la linea di condotta dell’Amministrazione peraltro chiara fin dal primo minuto così come appena ricordato.

La seconda perché queste dimissioni per il motivo che le hanno scatenate priva il sottoscritto, ma anche l’intera Giunta e tutto l’apparato amministrativo, del preziosissimo e insostituibile contributo che Giuseppe ha saputo dare - con riconoscimenti unanimi - allo svolgimento del mio mandato. Funzioni svolte con originalità e brillantezza e con grande generosità. Mi auguro pertanto che i giorni trascorsi permettano a tutti un approccio più distaccato alla vicenda per ricomporla nel suo giusto ambito e si creino le condizioni affinché Giuseppe Florio possa compiere un ulteriore gesto di generosità e ritornare sui suoi passi a servizio del Sindaco e dell’intera Amministrazione comunale come da noi tutti fortemente auspicato"

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Risponde Marcello Orlandini

La nota del sindaco non è diretta solo al nostro giornale, ma io rispondo per BrindisiReport.it e non entro nel merito delle ragioni per le quali il "Concerto per Melissa" organizzato da un comitato spontaneo possa essere risultato gradito o meno a qualcuno. La cosa che conta è che il concerto è stata, tra quelle tenute il 19 giugno, l'unica iniziativa a raccogliere una grande adesione dei cittadini e dei giovani di Mesagne. L'atmosfera era di serenità, oltre che di dolore, e rispecchiava il sentire comune della società civile di Mesagne, che ha trovato giusto e naturale riunirsi in piazza per commemorare con la musica, le poesie, le parole di un sacerdote e di una dirigente del movimento degli studenti una ragazza di 16 anni che amava la vita come tutti i suoi coetanei. Chi ha sottovalutato tutto questo, alla vigilia, ha commesso semplicemente un errore.

Le dimissioni del portavoce del sindaco, Giuseppe Florio, ci stanno tutte, secondo noi. Lo riconosce lo stesso Florio quando dice che le rassegna per essere coerente con il proprio sentire, e per conservare il diritto di esercitare la propria libertà di giudizio. Cosa che non può coincidere con le funzioni di portavoce (cioè un ruolo a designazione diretta e fiduciaria) nè con quelle di addetto di un ufficio stampa (designazione attraverso concorso pubblico), perchè entrambi i ruoli presuppongono che si scriva o si apra bocca solo per riportare il pensiero del sindaco o degli amministratori.

Lo ha detto anni fa anche l'Ordine dei giornalisti della Puglia: il mestiere di addetto stampa non può essere svolto da chi fa anche il cronista, o quanto meno l'addetto stampa di un ente pubblico o di un'azienza non può anche scrivere di quell'ente o di quell'azienda. E' il minimo. Florio era andato invece oltre, e coerentemente si è dimesso. Questo non mette in discussione nè l'onestà di Giuseppe Florio, nè le sue qualità. Riporta solo la normalità in una situazione che non lo era più.

Terzo, le iniziative per la difesa della legalità, del diritto alla vita, di una convivenza civile piena, non sono state appaltate a nessuno, sia esso ente, associazione o persona. Sarebbe gravissimo se per commemorare ad esempio Melissa Bassi, si dovesse chiedere il beneplacito o l'approvazione di qualcuno che inalbera questo o quel vessillo. L'affermazione di alcuni valori si realizza con i fatti non con le sigle, gli emblemi e le liturgie. E se il 19 giugno, quella sera in piazza Vittorio Emanuele, di sigle c'erano solo quelle dell'Avis e dell'Admo, il Concerto per Melissa non ha perso affatto valore. Piuttosto ha perso punti chi non c'era. Questo, ovviamente, secondo me.

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