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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

"Pagare salato per stare all'inferno tra i rifiuti in fermentazione"

Speranzoso il primo approccio, assolutamente deludente, se non disastroso il seguito. Da un inizio  scoppiettante caratterizzato dal lavaggio notturno di alcune strade si è subito passati al disastro causato dalla mancata raccolta dei rifiuti

Speranzoso il primo approccio, assolutamente deludente, se non disastroso il seguito.  Cominciamo proprio bene.  Da un inizio  scoppiettante caratterizzato dal lavaggio notturno di alcune strade del centro storico, immediatamente ripreso e valorizzato dalle testate giornalistiche e televisive locali, che aveva suscitato la speranza di aver finalmente  voltato pagina, si è subito passati  al disastro causato dalla mancata  raccolta dei rifiuti dalle strade e dalle abitazioni dei cittadini nelle successive giornate di lunedì e martedì.

Lo spettacolo è assolutamente desolante.  Cassonetti stracolmi  oltre ogni limite, rifiuti in fermentazione sparsi per terra ad ogni angolo di strada,  liquami in abbondanza, odori nauseanti. Per l'ennesima volta viene riproposta l'immagine di una città umiliata,  ridotta ad una grande  e  maleodorante  pattumiera, che,  oltre al disagio e al degrado, suscita   grande preoccupazione nei cittadini per le possibili implicazioni di ordine sanitario a  causa  della rapida  fermentazione dei rifiuti favorita  dalla grande calura di questi giorni.

Preoccupazione desta anche la  sempre più numerosa presenza di   animali di ogni tipo  intenti a rovistare tra i rifiuti, a spargerli per strada e sui marciapiedi, dove transitano adulti  e bambini. Ma anche sulle terrazze, sui balconi delle abitazioni circostanti. E’ assolutamente avvilente la percezione di una città che negli ultimi quindici anni non è riuscita e non riesce, ancora una volta,  a convivere pacificamente  con i propri  rifiuti, a risolvere il problema della raccolta e della pulizia  della città.

Ciò nonostante i tanti  proclami e le banalità raccontate in questi anni, da una classe politica, se tale si può chiamare, che si è rilevata inadeguata al ruolo che era stata chiamata a svolgere e che in queste ore  si sta cinicamente attivando per riproporsi nelle prossime lezioni,  nonostante i tanti disastri creati  in ogni  settore dell'amministrazione comunale.  Sembra proprio una maledizione per questa città. Non si riesce a cambiare  registro, a chiuderla col passato e con gli uomini del passato. A  restituire decoro alla città e dignità ai cittadini, a dare loro una speranza di futuro.

Eppure in questa occasione, considerati i precedenti, c'era la possibilità e la necessità di potersi organizzare per evitare  questa ennesima umiliazione ai cittadini, che  sono andati inutilmente alla ricerca di informazioni per sapere come comportarsi, a chi consegnare l'umido in fermentazione, i rifiuti maleodoranti, che nei periodi di grande calura  è difficile tenere in casa per molti  giorni, specie nei casi in cui   la propria abitazioni è sprovvista di balconi o spazi all'aperto. Come accade in molte abitazioni del centro storico.

Questa  purtroppo è anche la cartolina  offerta ai molti turisti arrivati a Brindisi e che indubbiamente ha arrecato  un grave danno alle resuscitate ambizioni turistiche di questa città. Ma poi perché e in virtù di quale norma, di quale principio, che non faccia riferimento  alla superficialità e alla noncuranza del passato, l'amministrazione comunale è obbligata  a pagare il  servizio dei  rifiuti anche quando non viene effettuato? E i cittadini in questa circostanza perché devono pagare per intero il rateo giornaliero della tassa sui rifiuti?

Perché in questa città,  nonostante le tante situazioni sanitarie di danno o pericolo di danno alle persone e all'ambiente verificate nel passato, non ha trovato mai  applicazione l'art 14 del decreto legge, convertito nella legge 214 del 22 dicembre 2011, che fissa nella misura massima del 20%  della tariffa, l'entità del tributo che va pagato, in caso di mancato svolgimento  del servizio di gestione dei rifiuti per violazione alla disciplina di riferimento, nonché per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi?

Come si articola  il rapporto dell'amministrazione comunale  con i cittadini e le imprese? Dalla parte dei cittadini “ zitti  e pagate”, tanto non vi ascolta nessuno, dal lato delle imprese,   “incassate sempre e comunque”? Nondimeno il  commissario, cui fa carico l'obbligo della trasparenza,  ha il dovere di dare risposte ai cittadini,   che hanno il diritto di sapere cosa succede e perché succede tutto questo, cosa si sta facendo per mettere argine e risolvere con rapidità  questa situazione assolutamente insostenibile.

Se devono comunque pagare per intero la tassa, oppure va finalmente applicata la legge decurtando  ad ogni contribuente   la somma relativa ai giorni in cui il servizio non è stato effettuato? Se si intende  finalmente applicare le relative decurtazioni nei confronti  dell'impresa? Se  si intende coinvolgere la Asl per la verifica delle condizioni sanitarie di danno o pericolo di danno alle persone e all'ambiente?

Tutto comunque nel segno della continuità amministrativa. Cambiano i suonatori, ma la musica, purtroppo, è rimasta la stessa. Forse più stonata. Ammesso che sia possibile, che ci possa essere qualcosa di peggio dell'inferno a cui sono stati da anni condannati i cittadini. Non c'è proprio  limite al peggio. Poveri noi.

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