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Cronaca

Il Mise gela Emiliano: "Il punto d'approdo della Tap resterà a San Foca"

Il punto d'approdo del gasdotto Tap non si sposterà da San Foca, marina di Melendugno (Lecce). Le richieste di revisione del progetto avanzate dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che intende trasferire l'opera a Brindisi, sono giunte troppo tardi

BRINDISI – Il punto d’approdo del gasdotto Tap non si sposterà da San Foca, marina di Melendugno (Lecce). Le richieste di revisione del progetto avanzate dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che intende trasferire l'opera a Brindisi, sono giunte troppo tardi. Pare inequivocabile la risposta del sottosegretario del ministero dello Sviluppo economico, Antonio Gentile, all’interrogazione presentata poche settimane fa in commissione Ambiente dal deputato pugliese del movimento 5 stelle, Emanuele Scagliusi, con cui veniva chiesto al ministro Guidi se non ritenesse opportuno sospendere il progetto “Interconnessione Tap” come richiesto dalla Regione Puglia, visto il mancato rispetto delle procedure di valutazione e condivisione previste dalla normativa vigente.

“Con nota del 18 settembre 2015, il Ministero dello Sviluppo economico ha comunicato alla Regione Puglia, per eventuali osservazioni, che il metanodotto in questione sarebbe stato classificato come nazionale – ha affermato il sottosegretario Gentile nella sua risposta a Scagliusi (M5s) – Il decreto ministeriale di aggiornamento della Rete Nazionale dei Gasdotti al 1° gennaio 2016, emanato dal Mise il 20 ottobre scorso, ha conseguentemente incluso il metanodotto in progetto ‘Interconnessione TAP’ tra quelli rientranti nella rete nazionale. Solo successivamente – ha aggiunto il rappresentante del Governo – sono pervenute a questo Ministero alcune osservazioni da parte della Regione Puglia, che ha poi nuovamente scritto al Mise chiedendo una revisione del decreto stesso”.

Le osservazioni mosse dalla Regione, insomma, sono arrivate fuori tempo massimo. Emiliano era tornato sull’argomento la scorsa settimana, nel corso di un’audizione davanti ai componenti della commissione parlamentare Antimafia. In quella circostanza, il governatore dichiarò la disponibilità della Regione ad appoggiare un decreto legge speciale per la modifica del tracciato dal gasdotto. “Sarei molto attento  - disse Emiliano - a non forzare la mano in un'area ad alta densità mafiosa per realizzare un'opera attraversando 10 comuni e nel pieno della crisi Xylella". 

Ma il ministero non ha alcuna intenzione di spostare il punto d’approdo, anche perché “nella risposta del Ministero – affermano i grillini - si legge anche che, sulla base delle osservazioni pervenute, si è rilevato che non sussistono gli estremi per una revisione del citato decreto, considerato in particolare che la normativa vigente specifica in modo puntuale i requisiti che rendono oggettivamente di carattere nazionale il progetto del gasdotto di collegamento tra il Tap e la Rete Nazionale Gas”.

Inevitabili quindi gli strali di Scagliusi nei confronti di Emiliano, il quale a dire del penta stellato “Ancora una volta prende in giro i pugliesi facendo l'esatto contrario di quello che dice sui mezzi di informazione”. “Da pugliese ho provato un certo imbarazzo – dichiara il deputato Emanuele Scagliusi (M5S) – nel sentire dal Sottosegretario Gentile che Emiliano non ha inviato alcuna osservazione nei tempi previsti, su una questione così importante per la nostra Regione. Incompetenza o malafede? In entrambi i casi, se questa è la gestione Emiliano, c'è da preoccuparsi”. 

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