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Cronaca

Il naufragio dei migranti: sette dispersi

LECCE - L’ennesimo viaggio della speranza finito in tragedia, nelle acque del basso Adriatico. Ed il bilancio è pesante. Sette migranti risultano tuttora dispersi nel canale d'Otranto dopo che la loro piccola imbarcazione, con a bordo altre quattro persone tratte in salvo, è naufragata a circa sei miglia dalla punta del Salento, tra Leuca e Torre Vado. Sul posto sono impegnati da stamane mezzi aero-navali della guardia di finanza. Le operazioni di soccorso sono coordinate dalla Capitaneria di porto di Gallipoli. Gli immigrati tratti in salvo - due si dichiarano libici, uno afghano ed un altro tunisino - sono stati ricoverati per accertamenti nell'ospedale di Tricase (Lecce). Le loro condizioni non destano preoccupazioni.

LECCE - L’ennesimo viaggio della speranza finito in tragedia, nelle acque del basso Adriatico. Ed il bilancio è pesante. Sette migranti risultano tuttora dispersi nel canale d'Otranto dopo che la loro piccola imbarcazione, con a bordo altre quattro persone tratte in salvo, è naufragata a circa sei miglia dalla punta del Salento, tra Leuca e Torre Vado. Sul posto sono impegnati da stamane mezzi aero-navali della guardia di finanza. Le operazioni di soccorso sono coordinate dalla Capitaneria di porto di Gallipoli. Gli immigrati tratti in salvo - due si dichiarano libici, uno afghano ed un altro tunisino - sono stati ricoverati per accertamenti nell'ospedale di Tricase (Lecce). Le loro condizioni non destano preoccupazioni.

E' stato uno dei quattro sopravvissuti a riferire parlando in francese il numero delle persone disperse. Soccorsi dal personale del Servizio 118, gli immigrati tratti in salvo sono stati poi trasferiti a bordo di una motovedetta nel porticciolo di Leuca e qui rifocillati, prima di essere trasferiti in ospedale. Nelle prossime ore gli stessi verranno trasferiti nel Centro di prima accoglienza “Don Tonino Bello” di Otranto e sottoposti alle operazioni di identificazione

La cronaca. L'imbarcazione in vetroresina, lunga circa sei metri, a circa 5 miglia da Santa Maria di Leuca, ha cominciato ad imbarcare acqua ed è affondata. A dare l'allarme è stata, intorno alle 6,30, una nave in transito che ha segnalato la presenza di tre persone in mare. Subito è partita una motovedetta della Guardia costiera: giunta sul posto, due dei tre migranti erano già stati recuperati da alcuni diportisti, mentre il terzo è stato trovato in mare e soccorso dalla stessa motovedetta. I testimoni - che hanno riferito di essere partiti dalla Libia e di essere di diverse nazionalità, tutte informazioni ora al vaglio dei soccorritori - hanno spiegato che a bordo erano in 11, quando il piccolo natante ha cominciato ad imbarcare acqua ed è affondato.

Un quarto immigrato è stato recuperato in mare successivamente, mentre nuotava, da una motovedetta della capitaneria di Porto di Gallipoli. All'appello, dunque, mancherebbero sette persone emigranti. Alle operazioni di soccorso, coordinate dalla Guardia costiera, partecipano tre motovedette delle Capitanerie, due della Gdf. Per tutta la giornata si sonoa avvicendati anche due elicotteri (uno delle fiamme gialle ed uno della Guardia costiera). Mobilitati anche mezzi aerei della Marina militare. Gli inquirenti ipotizzano che il gruppo sia partito da un porto greco in quanto un natante del genere può essere alimentato solo da un piccolo motore.

Sentimenti di sgomento e cordoglio, intanto, sono stati espressi dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola: “Credo - sottolinea Vendola - che sia venuto il tempo di avviare una riflessione profonda su un tema che segnerà il futuro della storia umana. Non si può immaginare di governare i flussi migratori e la loro dimensione crescente con lo sguardo rivolto verso la repressione, come se si trattasse di un gigantesco problema di ordine pubblico. Questa nuova tragedia che si è consumata alle porte della Puglia - aggiunge Vendola - riporta alla mente altre tragedie che hanno visto il Mediterraneo trasformarsi in un cimitero liquido per tanti immigrati che avevano deciso di raggiungere le nostre coste. Un fenomeno come quello migratorio, carico di sofferenza, fatica, ferite morali e materiali, necessita di politiche capaci di dare a tutti dignit…, speranza e futuro”. “Non lo dico per un velleitario e vago umanitarismo, ma perché - conclude Vendola - sono convinto che questa sfida deve coinvolgere ciascuno di noi con grande senso di responsabilità. È necessaria un'Unione Europea che cessi di essere una fortezza blindata e spaventata e che scelga, finalmente, di costruire nuovi percorsi d'integrazione, inventandosi nuove forme di cittadinanza e di estensione dei diritti”.

Rabbia e dolore anche nelle parole dell'assessore alle Politiche di inclusione dei migranti della Regione Puglia, Nicola Fratoianni: “Questa che si annuncia come l'ennesima tragedia - afferma Fratoianni - mette ancora in luce la Puglia come terra di accoglienza di flussi di migranti da ogni parte del mondo. Agli specialisti impegnati nei soccorsi e nell'accoglienza dei superstiti va il ringraziamento mio e della Regione. Ma tutto questo - dice ancora Fratoianni - ci fa pensare che è ora di mettere mano a tutte le politiche e le normative nazionali sulle migrazioni, che dimostrano ogni giorno di più le loro drammatiche insufficienze”.

Per il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, con il naufragio di migranti al largo del Capo di Leuca torna tragicamente di attualità un dramma che altre urgenze hanno solo nascosto ma non cancellato: “l'immigrazione torna a rivelarsi un'emergenza di fronte alla quale scontiamo la mancanza di una politica d'insieme europea”.

Proseguiranno, intanto, per tutta la settimana i nuovi sopralluoghi nelle strutture di accoglienza del «Nucleo regionale misto di monitoraggio», istituito dal Soggetto Attuatore per l'emergenza immigrazione dal Nord Africa in Puglia allo scopo di monitorare le condizioni di accoglienza e i servizi forniti dalle strutture ai migranti accolti in Puglia. Domani, mercoledì 20 giugno, a partire dalle ore 16, il Nucleo eseguirà un sopralluogo all'Hotel Stazione di Gioia del Colle, che accoglie 29 migranti. Venerdì 22 giugno invece, sempre alle ore 16.00, il Nucleo andrà a visitare Villa Delfinia a Taranto, dove sono ospitati 46 migranti. Il 23 giugno infine, a partire dalle 9, sarà eseguito un sopralluogo alla struttura Scoglio degli Achei di Carovigno, dove si trovano 39 migranti. A tutti i sopralluoghi parteciperanno il Soggetto attuatore per l'emergenza in Puglia, Antonello Antonicelli, e responsabili delle Prefetture, delle Questure, dell'assessorato regionale alle Politiche migratorie, dell'Ares, dell'Anci e di enti di tutela appositamente selezionati.

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