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Cronaca

Il primo brindisino nella giunta dell'Unione Camere penali

BRINDISI - Per la prima volta, un brindisino arriva alla giunta nazionale dell’Unione camere penali italiane. Designato dal neo-eletto presidente, Valerio Spigarelli, l’avvocato Fabio Di Bello, 42 anni, diventa membro effettivo dell’Unione che accoglie oltre cento camere penali in tutta la penisola, per un totale di diecimila iscritti. Numeri che danno, tutta intera, la misura dell’evento, e se non bastasse valga un altro dato ancora: la giunta è composta da soli dodici membri, scelti fra i penalisti di tutta Italia.

BRINDISI - Per la prima volta, un brindisino arriva alla giunta nazionale dell’Unione camere penali italiane. Designato dal neo-eletto presidente, Valerio Spigarelli, l’avvocato Fabio Di Bello, 42 anni, diventa membro effettivo - unico pugliese - dell’Unione che accoglie oltre cento camere penali in tutta la penisola, per un totale di diecimila iscritti. Numeri che danno, tutta intera, la misura dell’evento, e se non bastasse valga un altro dato ancora: la giunta è composta da soli dodici membri, scelti fra i penalisti di tutta Italia.

Vittoria collegiale, quella del presidente Spigarelli, che ha surclassato gli avversari con 229 voti su 323 delegati. Ma anche quella dell’avvocato brindisino Di Bello, sostenuto, incoraggiato e persino accompagnato in quel di Palermo per il congresso che ne ha decretato l’assunzione in seno alla giunta dei penalisti made in Italy, dalla Camera penale nostrana, di cui è segretario uscente.

I primi a fare il tifo per Di Bello, sono stati il presidente Giancarlo Camassa, e Vito Melpignano, componente dell’organo di controllo dell’Unione nazionale. Il giovane avvocato che entra di diritto nella squadra dei magnifici dodici, conta su una carriera dai successi inversamente proporzionali all’età. Fabio Di Bello si laurea all’Università di Bari  e a 27 anni si iscrive all’albo, diventa cassazionista da lì a poco.

Già consulente legale delle commissioni per le morti bianche e per l’efficacia e l’efficienza della sanità al Senato della Repubblica, il nome dell’avvocato brindisino figura nei più importanti processi del territorio, in veste di difensore degli imputati di turno, ma anche di legale delle parti civili, spesso incaricato dal Comune capoluogo.

La designazione in seno alla giunta nazionale, sulla scorta di un rapporto di fiducia con il presidente Spigarelli, nato nell’esercizio della professione, farebbe piacere a qualcuno in particolare: “L’onorevole Clemente Manco è stato il mio maestro, e sono certo che lui più di chiunque altro sarebbe oggi felice di questo risultato. Lo divido con i colleghi della Camera penale brindisina, a cui tributo tutta la mia riconoscenza”.

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