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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Il quartiere antiracket, icona dell'abbandono

Vivibilità, illuminazione, decoro, ambiente. Sono queste le emergenze di un quartiere da troppo tempo abbandonato a se stesso, al quale non è stata nemmeno riconosciuta la dignità di una denominazione. In molti per identificarlo fanno riferimento alla legge antiracket.

Vivibilità, illuminazione, decoro, ambiente. Sono queste le emergenze di un quartiere da troppo tempo abbandonato a se stesso, al quale non è stata nemmeno riconosciuta la dignità di una denominazione. Non si è tenuta in alcuna considerazione la richiesta del passato di dedicare il quartiere a S. Lorenzo. In molti per identificarlo fanno riferimento alla legge antiracket, che ha finanziato la costruzione degli alloggi.

Si tratta del vasto complesso residenziale situato ad est del quartiere Paradiso, che vive con grande sofferenza il disinteresse e l’apatia di una amministrazione, che negli anni passati, non è stata di grado di andare al di là delle promesse di realizzare e garantire un livello quantomeno accettabile di vivibilità urbana, rimaste in gran parte nelle intenzioni.

Infatti a nulla sono valse le richieste e sollecitazioni di numerosi abitanti della zona, che reclamavano il diritto di vivere in un ambiente dignitoso, ma anche il diritto alla tranquillità e sicurezza, messe costantemente a rischio da condizioni ambientali favorevoli ad episodi di microcriminalità.

E sufficiente farsi un giro per il quartiere per verificare la scarsa illuminazione pubblica serale e notturna di molte strade determinata, sia dalla inefficienza di molte lampade, fuori uso e mai sostituite, sia perché molte di esse sono state inglobate nei rami degli alberi.

Ma anche i tanti alberi non potati da lungo tempo, i cui rami hanno invaso e reso impraticabili numerosi tratti di marciapiede e carreggiata. Le palme deturpate dai tanti rami secchi pendenti. I tanti marciapiedi sporchi, sconnessi per effetto delle radici degli alberi. Le chianche divelte, mai riparate,che costituiscono un pericolo per i pedoni. Le aiuole non curate. I rifiuti abbandonati per troppo tempo in strada, non tempestivamente raccolti.

Sono tutti elementi che concorrono a conferire alla scena urbana uno spettacolo di desolazione, di rinuncia, di disaffezione da parte dell’amministrazione comunale. Di quell’impegno programmatico, più volte pomposamente assunto nell’aula del consiglio comunale dalla passata amministrazione, che annunciava il superamento della dicotomia centro- periferia, il riscatto delle periferie da considerare parte integrante della città, partecipi del progetto complessivo di recupero e sviluppo, si sono perse purtroppo le tracce.

In molti non comprendono più in cosa consista la funzione dell’amministrazione comunale, il motivo per cui debbono continuare a pagare le tasse, l’addizionale Irpef comunale, elevata al massimo, la soffocante Tarsu, ma anche, e per ultimo, lo 0,30 al metro quadro di abitazione, che fa riferimento ai servizi indivisibili, da tempo reclamati dai cittadini della zona e insufficientemente assicurati ( illuminazione, pubblica, la sicurezza, cura del verde, ecc.).

Ormai sono stanchi ed amareggiati delle tante promesse non mantenute, che non hanno sortito effetto alcuno, ma soprattutto sono stanchi di essere considerati cittadini di una periferia dimenticata. Ma sono delusi da una amministrazione, che tante speranze aveva suscitato e che non è riuscita finora a dare concretezza alle richieste di cambiamento e di partecipazione espresse dai cittadini, che avevano determinato l’esito della competizione elettorale .

 

 

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