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Cronaca

Il racket dei sacchetti per la spesa. "Condannate Leo a 9 anni"

BRINDISI – Nove anni di carcere per Benito Leo, otto per Mario Raia e quattro anni e sei mesi per Claudio Pupino. Sono le richieste avanzate questa mattina dal pubblico ministero Raffaele Casto per questi tre brindisini accusati di avere praticato per diverso tempo un particolare taglieggiamento ai commercianti di Brindisi, soprattutto quelli del mercato settimanale: imponevano l’acquisto delle buste di plastica per metterci dentro la spesa dall’azienda “Contienitutto” intestata alla moglie di Leo.

BRINDISI – Nove anni di carcere per Benito Leo, otto per Mario Raia e quattro anni e sei mesi per Claudio Pupino. Sono le richieste avanzate questa mattina dal pubblico ministero Raffaele Casto per questi tre brindisini accusati di avere praticato per diverso tempo un particolare taglieggiamento ai commercianti di Brindisi, soprattutto quelli del mercato settimanale: imponevano l’acquisto delle buste di plastica per metterci dentro la spesa  dall’azienda “Contienitutto” intestata alla moglie di Leo. L’operazione, datata 2004, fu denominata dalla Squadra mobile di Brindisi, “Shopper” (buste), prima atto di una inchiesta che si concluse dopo qualche mese con la “Shopper 2”.

Subito dopo le richieste della pubblica accusa il processo è stato aggiornato al 12 ottobre per completare la discussione e emettere la sentenza. Con la prima fase dell’inchiesta finirono in carcere Benito Leo e Diego Fimmanò, quest’ultimo uscito dal processo in occasione dell’udienza preliminare. Che secondo l’accusa erano il capo e il braccio destro. Quindi ci fu la seconda tranche dell’indagine che portò in carcere Raia e Pupino, i quali, su direttiva di Leo, avrebbero continuato lo stesso “lavoro” anche quando il loro capo era rinchiuso in carcere.

La Squadra mobile aveva avuto sentore di questa particolare “imposizione” che subivano i commercianti brindisini, praticamente costretti da Leo e Fimmanò ad acquistare dall’azienda “Contienitutto”(intestata alla moglie di Leo) buste (shopper) di plastica per gli alimenti. Furono avviate le indagini. I sospetti diventarono conferme. Qualcuno dei commercianti costretti a rifornirsi da Leo fu disposto a sottoscrivere una denuncia. I poliziotti scoprirono che con le maniere forti erano stati convinti altri grossisti di buste di plastica a girare alla larga da Brindisi e soprattutto dai commercianti ambulanti del mercato del quartiere Sant’Elia.

I due furono arrestati  su ordine della magistratura e rinchiusi in carcere. Con questi arresti, però, non si erano interrotti gli affari della ditta Leo. Gli agenti della Mobile avevano continuato a tenere d’occhio i commercianti e si erano accorti che Pupino e Raia continuavano a piazzare le buste di Leo. All’alba del 21 dicembre del 2004 la Mobile notificò due ordinanze di cattura ai detenuti Leo e Fimmanò; e ne eseguì altre due nei confronti di Pupino e Raia. Con la “Shopper 2” i poliziotti avevano chiuso il capitolo su questa vicenda ora in attesa della sentenza di primo grado.

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