rotate-mobile
Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca

Il servizio alle navi lo paga l'Authority invece dell'armatore: parte la denuncia

Ipotesi di danno erariale, violazione delle previsioni della legge 84/94 sulla portualità, ipotesi di violazione delle norme sulla concorrenza e delle direttive anti-trust dell’Unione europea, violazione delle disposizioni contenute in varie ordinanze della Capitaneria di Porto, ed infine eventuali violazioni penali da accertare

BRINDISI – Ipotesi di danno erariale, violazione delle previsioni della legge 84/94 sulla portualità, ipotesi di violazione delle norme sulla concorrenza e delle direttive anti-trust dell’Unione europea, violazione delle disposizioni contenute in varie ordinanze della Capitaneria di Porto, ed infine eventuali violazioni penali da accertare. C’è tutto questo in una segnalazione-denuncia firmata da un operatore portuale brindisino sulla questione del pagamento del servizio di collocazione e rimozione dei separatori galleggianti per l’ormeggio affiancato delle navi traghetto, pagato direttamente dall’Autorità Portuale invece che dall’armatore che ne usufruisce.

La segnalazione-denuncia è stata inviata alla procura regionale presso la Corte dei Conti di Bari, al collegio dei revisori della stessa Autorità Portuale di Brindisi, al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, all’Autorità antitrust, all’Autorità per la regolazione dei trasporti, a Torino, alla Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, ed infine alla procura della Repubblica di Brindisi per l’individuazione, come già detto, di eventuali profili penali della vicenda.

I fender Yokohama sono manovrati dagli ormeggiatori del porto, che li mettono in opera, rimorchiandoli, quando due navi si devono posizionare di poppa alle rampe o in banchina, affiancate tra loro. Questi giganteschi galleggianti in gomma evitano le fiancate delle navi possano entrare in contatto. Si tratta, in sostanza, di separatori che costituiscono un servizio portuale. L’articolo 6, comma 1, della legge 84/94 prevede che i fender vengano forniti dalle Autorità Portuali, in via onerosa per l’armatore che li utilizza.

Yokohama ormeggiati alla foce di Fiume Piccolo nel porto di Brindisi-2A Brindisi dal 2012 al 2014 tale servizio, nella sua fase sperimentale, sulla base di protocolli tra l’authority e gli ormeggiatori, è stato invece fornito gratuitamente con costi a carico dell’Autorità Portuale, mentre dal 2014, sulla base di un aggiornamento dei costi richiesto dagli ormeggiatori, il protocollo è stato rinnovato ed il servizio gratuito è stato istituzionalizzato. Chi ne beneficia? I traghetti del Gruppo Grimaldi non essendovi altri armatori in circolazione, società alla quale l’Autorità Portuale di Brindisi paga l’uso dei fender quando in banchina a Punta delle Terrare ci sono contemporaneamente due navi (Nella foto, Yokohama ormeggiati alla foce di Fiume PIccolo).

Ciò presentato dall’Autorità Portuale come promozione del porto e incentivazione all’arrivo di altri armatori, mentre la promozione andrebbe fatta sulla qualità dei servizi, e sulla presenza ed allargamento degli stessi. Insomma, secondo l’autore dell’esposto, l’authority brindisina avrebbe utilizzato soldi pubblici per agevolare operatori privati che invece avrebbero dovuto pagarsi il servizio con i propri denari, ricavandone questi vantaggio rispetto ai concorrenti, e con l’applicazione di tariffe per il servizio pagato agli ormeggiatori difformi da quelle delle tabelle fissate dalle ordinanze della Capitaneria di Porto di Brindisi.

Da quei l’ipotesi di danno erariale, di violazioni delle norme in materie e di quelle sulla libera concorrenza, di competenza rispettivamente della procura presso la Corte dei Conti e del garante della concorrenza, oltre che degli organismi ministeriali. Oltre eventuali altri profili di cui è stato chiesto l’accertamento alla procura della Repubblica brindisina, naturalmente di carattere penale, qualora ve ne siano.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il servizio alle navi lo paga l'Authority invece dell'armatore: parte la denuncia

BrindisiReport è in caricamento