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Cronaca Torre Santa Susanna

Il sindaco? "Villa con piscina e Imu da poveri"

TORRE SANTA SUSANNA - Pare proprio che ci sia più di qualcuno, per lo meno stando alle accuse reciproche e trasversali di alcuni consiglieri comunali, a non essere in regola con i pagamenti di Ici, Imu e della Tosap tra i rappresentanti delle istituzioni di Torre Santa Susanna.

TORRE SANTA SUSANNA - Pare proprio che ci sia più di qualcuno, per lo meno stando alle accuse reciproche e trasversali di alcuni consiglieri comunali, a non essere in regola con i pagamenti di Ici, Imu e della Tosap tra i rappresentanti delle istituzioni di Torre Santa Susanna. E tra costoro sembra pure che ci sia il sindaco, Costantino Galasso (già indagato per abusivismo edilizio per la propria villetta) che per quanto si legge in una interpellanza a firma di un suo avversario politico, Cosimo Sanasi (di cui parleremo in seguito) avrebbe “come classamento catastale la propria villa con piscina come se fosse una casa del tipo popolare e non una villa con categoria A/8 come lo è effettivamente”. Il sindaco non avrebbe quindi pagato adeguatamente le imposte comunali corrispondendo al Comune una cifra nettamente inferiore.

Nella medesima condizione vi sarebbero l’assessore Carlo De Luca (sempre di maggioranza), “che non ha mai pagato la Tassa sulla spazzatura sulla sua villetta e l’Ici o l’Imu sul valore reale dell’area urbana", il consigliere Franca Cervellera che non “avrebbe mai pagato la tassa sulla spazzatura per la sua residenza stagionale”. Presunte irregolarità anche per il consigliere Roberta Rossetti, per Cosimo Morleo che risulterebbe abitare in una casa “non ultimata” e che – invita Sanasi – vi è da accertare se viene pagata la tassa comunale sia sulla spazzatura e sia sull’Ici o Imu.

Come mai Sanasi ha deciso di parlare, anzi di scrivere tutto ciò in una missiva inviata al prefetto, al procuratore della Repubblica, alla Corte dei conti di Bari, ai funzionari addetti del Comune e tutti i consiglieri comunali di Torre Santa Susanna? Una ragione c’è, o per lo meno una consecutio temporum che ci costringe a mettere in relazione le cose. La lettera è del 20 giugno 2013, nel febbraio precedente due consiglieri avevano chiesto che venisse attivata la procedura per la decadenza per incompatibilità di Sanasi perché debitore nei confronti dell’Ente per l’appunto di cifre a più zeri di imposte comunali. In effetti era stata votata dal consiglio comunale una formale contestazione al consigliere Sanasi.

Insomma. I primi a rilevare anomalie erano stati Roberta Rossetti e Baldassarre Epifani, puntando il dito contro Sanasi. Di tutta risposta Sanasi aveva indicato una schiera fatta di cinque consiglieri di maggioranza. Tutti debitori a suo dire nei confronti dell’Ente. Quanto a morosità insomma, i sostenitori del sindaco avrebbero battuto gli oppositori 5 a 1. Con il vantaggio di poter contare nelle proprie file su Galasso in persona, in gara con la sua villa con piscina. Si è seguito alla lettera il principio secondo cui ha da scagliare la prima pietra unicamente chi è senza peccato.

Che si è fatto alla fine? Si è convocato un consiglio a porte chiuse per valutare la questione. Non si è concluso un bel nulla, tant’è che un paio di consiglieri hanno abbandonato l’aula. Si è deciso di rinviare la discussione a data da destinarsi e la presunta morosità collettiva non è mai più stata calendarizzata. Nessuno è decaduto, neppure Sanasi. Nel consiglio successivo (il 26 luglio) Antonio Epifani e Giuseppe Carluccio, due consiglieri, hanno chiesto di prendere la parola ma “sono stati spenti i microfoni”. Hanno scritto quindi al presidente della Repubblica, della Corte costituzionale, al prefetto e a tutti i consiglieri di Torre Santa Susanna per denunciare “la violazione dell’articolo 21 comma 1 della Costituzione” che consente a tutti di manifestare liberamente il proprio pensiero. La presunta “censura” sarebbe avvenuta “davanti a decine di cittadini esterrefatti”. La richiesta ai massimi rappresentanti delle istituzioni è di farsi “garanti della libertà di parola e di pensiero politico del nostro gruppo (Salento sociale e liberale)”. I torresi attendono, intanto, di sapere se sono loro gli unici a pagare le imposte comunali. E c’è chi ricorda che un ministro, Iosefa Idem, è stata costretta a farsi da parte per una simile vicenda sull’Imu anche se non in incompatibilità diretta (come nel caso di un sindaco) con il proprio incarico.

 

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