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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Security portuale: il vento abbatte tratto della nuova recinzione

Non ha dato buona prova di sé la nuova recinzione appena completata attorno all’area doganale del porto di Brindisi, spina dorsale delle opere di security. Il forte vento delle ultime 24 ore ne ha abbattuto infatti un tratto a Costa Morena – Punta delle Terrare

BRINDISI – Non ha dato buona prova di sé la nuova recinzione appena completata attorno all’area doganale del porto di Brindisi, spina dorsale delle opere di security. Il forte vento delle ultime 24 ore ne ha abbattuto infatti un tratto a Costa Morena – Punta delle Terrare. I lavori erano stati appaltati con regolare gara con offerta al ribasso alla società RA Costruzioni di Brindisi, che aveva presentato in busta la cifra di 5,9 milioni di euro, con concessione di subappalto all’impresa Gsc Tecnology di Taranto.

Il tratto di recinzione abbattuto dalle raffiche di vento è quello prossimo all’area del terminal interno di Punta delle Terrare. Qualche tempo fa l’impresa appaltatrice aveva ottenuto anche una proroga di 90 giorni sulla data stabilita di conclusione dei lavori, quindi i servizi tecnici dell’Autorità portuale avevano disposto il collaudo delle opere di security. Con decreto commissariale, era stato designato come collaudatore l’ingegnere Gaetano Padula, dipendente del Comune di Brindisi.

Tuttavia sembra che Padula non abbia ottenuto il nulla-osta dell’amministrazione comunale per questo incarico esterno, e l’esecuzione del collaudo ne è rimasta bloccata. L’abbattimento di parte della recinzione pone l’esigenza di verificare subito la buona esecuzione delle opere stesse e i materiali impiegati. Le raffiche di vento rientrano ampiamente nella gamma delle sollecitazioni di una struttura realizzata su banchine portuali o in prossimità delle stesse.

Va ricordato – riaprendo un diverso capitolo - che Punta delle Terrare, proprio per il transito e la sosta di passeggeri, Tir, trailer, auto e pullman, è il punto più sensibile del porto di Brindisi. Qui, secondo le relazioni e le raccomandazioni dei Vigili del Fuoco, l’authority doveva anche realizzare un adeguato sistema di strutture antincendio, dopo i casi di alcuni Tir distrutti dal fuoco in seguito a cortocircuiti degli impianti di refrigerazione.

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