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Cronaca Ostuni

In fuga da mesi, scovati nel rudere: due arresti

OSTUNI - Si è conclusa all’alba di oggi la lunga irreperibilità di Giorgio Sorato (ostunese, di 33 anni) e di Concetta Valente (27 anni, anche lei del posto). Le forze dell’ordine da tempo ne avevano perso le tracce. Entrambi sono stati catturati in un rudere, in contrada San Giovanni. Insieme a loro anche la piccina della donna, di soli 15 mesi.

OSTUNI - Le forze dell’ordine da tempo ne avevano perso le tracce, pur fiutando la loro presenza in zona. Ad insospettire la polizia, una serie di denunce per furto, formalizzate nelle ultime settimane ai confini tra la campagna di Ostuni e Carovigno. Alla fine sono spuntati per davvero. Ed insieme ai due fuggitivi anche una creatura di appena quindici mesi.

Si è conclusa all’alba di oggi la lunga irreperibilità di Giorgio Sorato (ostunese, di 33 anni, con precedenti per rapine e furti, a carico del quale era stata emessa nel 2009, dalla prima sezione penale della Corte di appello di Lecce,una ordinanza di custodia cautelare in carcere per evasione) e di Concetta Valente (27 anni, anche lei di Ostuni, precedenti per furti e spaccio di droga), entrambi a vario titolo ricercati dalle forze dell’ordine: il primo perché a suo tempo evaso dalla Comunità terapeutica di Martina Franca (presso la quale stava scontando una pena di 4 anni e 4 mesi di reclusione), la donna perché sarebbe scappata con la sua bimba, disattendendo l’applicazione di un procedimento del Giudice civile che stabiliva l’affidamento della piccola presso un centro del posto. 

I due (cognati di fatto) da qualche tempo avevano trovato rifugio all’interno di un rudere, illuminato mediante un artigianale allaccio abusivo alla rete elettrica. Un ricovero di fortuna, all’interno della costruzione meno visibile tra quelle che in aperta campagna costeggiano la strada provinciale Ostuni-Carovigno, al confine tra le contrade San Giovanni e Grottone. Si sentivano al riparo da ogni rischio. Di certo non sospettavano che da settimane gli agenti del locale commissariato di pubblica sicurezza, coordinati dal Dirigente Francesco Angiuli, stessero concentrato proprio in quell’area le ricerche. Per giorni, spiegano gli investigatori, Sorato e Valente sarebbero rimasti barricati in casa. L’attività investigativa, però, è proseguita su più fronti, consentendo di raccogliere elementi e riscontri che alla fine hanno consentito ai poliziotti di appurare la loro presenza all’interno del villino. Da qui l’incursione. Svegliato di soprassalto, Sorato avrebbe tentato di darsela nuovamente a gambe. Ma stavolta ha dovuto arrendersi.

Durante il blitz sequestrato anche un fucile (modificato, con matricola brasa), insieme a una decina di cartucce, calibro 12, e a un cumulo di arnesi da scasso e da taglio, tra cui coltelli, taglierini, spadini. Fari puntati anche su alcuni oggetti sacri di probabile origine furtiva, che gli investigatori ritengono possano essere stati trafugati di notte dal cimitero. E poi ancora, altra merce sospetta: mezzi agricoli, utensili, elettrodomestici, persino attrezzi da palestra, il tutto ammassato all’interno e all’esterno della casetta.                    

Particolarmente delicata la posizione di Concetta Valente. Ieri la sua piccina, così come avevano disposto i giudici, è stata affidata alle cure di un centro. La donna, invece, è stata associata presso il la sezione femminile del carcere di Lecce. Sorato, infine, è stato tradotto presso la Casa circondariale di Brindisi.

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