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Cronaca

Indagine primarie, anche foto e video

BRINDISI – Prosegue l’indagine sulle parlamentarie relativamente al risultato di Sel. A disposizione degli investigatori dovrebbero esserci anche foto e un video. Il deputato Toni Matarrelli intanto non vuole parlare del caso Colizzi.

BRINDISI - “Non parlo di Franco Colizzi dal giorno successivo alle primarie”. Secco il commento di Toni Matarrelli, colui il quale ha conseguito nel Brindisino un risultato quasi plebiscitario ed è oggi onorevole, sulla vicenda giudiziaria che riguarda le primarie-parlamentarie del centrosinistra. Intanto emerge che, allegato al pacchetto di indicazioni date dal direttore del centro di salute mentale di Brindisi alla procura, c’è un video che ritrarrebbe le presunte ‘anomalie’ nel voto.

Val la pena precisare, e lo dimostra l’ipotesi di reato rubricata che è falsità in scrittura privata, che il fascicolo del procuratore aggiunto, Nicolangelo Ghizzardi, riguarda una competizione che non è propriamente elettorale e che quindi eventuali irregolarità, resterebbero comunque in una sfera privata.

A breve potrebbero essere ascoltati anche coloro che si sono occupati delle operazioni di voto, gli ‘scrutatori’ che hanno vigilato sulla regolarità delle primarie che si sono svolte secondo un regolamento interno del Partito democratico. I poliziotti della questura di Brindisi, competenti in materia politico – amministrativa, ai quali è stata delegata l’attività investigativa, riprenderanno lunedì ad eseguire tutti gli accertamenti del caso. Sono numerosissime le persone da sentire a sommarie informazioni, da interrogare quindi come persone che sono a conoscenza dei fatti accaduti. C’è una lunga lista di votanti nei comuni indicati da Colizzi nell’esposto come quelli in cui gli esiti delle votazioni meriterebbe un approfondimento d’indagine.

Torre, in primis. Ma anche Erchie, Oria. E anche qualche comune del Tarantino.

Sarebbe ‘palese’ secondo Colizzi il “mancato confronto dei dati dell’afflusso al voto rispetto alla“platea prevista”. L’esempio si riferisce a quanto accaduto nel seggio elettorale di Torre Santa Susanna: “alle primarie del 25 novembre c’è stato il seguente andamento: ore 12.00, votanti 143; ore 17.00, votanti 400; totale finale, votanti 565 (voti validi 562), di cui 274 voti a Vendola e 226 a Bersani (quasi nulla gli altri candidati)”.

Poi, invece “il 30 dicembre, questo l’andamento ufficiale dell’afflusso al voto nello stesso seggio di Torre santa Susanna: ore 12.00, votanti 220; ore 17.00, votanti 450; totale finale,votanti 646 (leggasi seicentoquarantase)”.

“In sostanza – scriveva Colizzi - al voto a Torre Santa Susanna si sarebbero recate non solo tutte le persone che hanno votato a novembre, ma ben 81 (leggasi ottantuno, siamo in un piccolissimo centro) persone in più. Quanto alle preferenze, il Pd avrebbe ottenuto 346 voti e Sel 296 (dei quali 280 al candidato Matarrelli, più suffragato dello stesso Vendola, e 12 al candidato Colizzi)”. Tutto ciò è stato rappresentato alla magistratura che ha aperto un fascicolo per verificare, appunto, se vi siano state o meno stranezze tali da far emergere condotte penalmente rilevanti.

 

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